L’Italia, che fino a qualche anno fa era un po’ il fanalino di coda dei paesi europei per quanto riguarda l’innovazione tecnologica nella Pubblica Amministrazione, ha compiuto negli ultimi anni passi da gigante. Inizialmente l’introduzione di nuove tecnologie ha coinvolto le realtà più avanzate, per poi estendersi gradualmente al resto del Paese. Chiediamo allora ad Ugo Guelfi, consigliere del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, di aiutarci nel fare il punto della situazione.
ZeroUno: Possiamo dire che oggi la pubblica amministrazione italiana stia attuando un approccio sistemico alla propria innovazione tecnologica?
Guelfi: Sicuramente in passato c’è stato uno sviluppo a macchia di leopardo sia nella Pa centrale sia in quella locale. In quest’ultima abbiamo avuto problemi di diversità, nel senso che una stessa applicazione è stata sviluppata, magari ugualmente bene, in modi del tuto diversi. Credo che ciò sia dovuto al fatto di aver avuto un approccio quasi esclusivamente tecnologico, ignorando fattori organizzativi, umani e culturali. Negli ultimi anni però è in atto un approccio sistemico, grazie soprattutto all’esistenza di un ministero specificatamente dedicato a questi aspetti e che si impegna a diffondere tra i cittadini le conoscenze dei nuovi servizi. Abbiamo affrontato il tema della disabilità, per consentire a tutti i cittadini l’uso di tali servizi, così come l’aspetto infrastrutturale, con la diffusione della banda larga e delle altre infrastrutture, e l’aspetto normativo, raccogliendo in un unico codice tutte le norme riguardanti le varie infrastrutture.
Riguardo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, stiamo lavorando su tre fronti. Innanzitutto, abbiamo impostato un metodo ed emesso standard e guide per promuovere l’aggregazione per il riuso delle soluzioni nelle diverse amministrazioni. Il secondo fronte sul quale stiamo lavorando è quello della definizione dei servizi prioritari. Il terzo è quello delle infrastrutture, da rendere disponibili per tutti, Qui abbiamo, prima di tutto, il sistema pubblico di connettività: un grosso impegno che ci ha consentito di definire uno standard per abilitare il ‘federalismo delle reti’, dove ogni Regione e ogni Comune può creare la sua rete, che deve però comunicare ed essere interoperabile con le altre. Oltre a questo abbiamo definito una serie di altri standard molto importanti come quelli per la firma digitale, la posta certificata, il sistema dei pagamenti e così via. Ora stiamo facendo delle sperimentazioni sulla televisione digitale terrestre e stiamo affrontando il tema dell’e-democracy.
ZeroUno: Efficienza interna e nei rapporti tra Pa, rapporti della Pa con le imprese e rapporti della Pa con i cittadini: ci può dire come si declina per questi tre grandi ambiti l’e-government; quali sono ancora i punti critici e quali le priorità per il futuro?
Guelfi: Quella dei rapporti con i cittadini e le imprese credo sia l’area più importante. Per i cittadini, il problema è fornire sempre più servizi e in modo facile. Per i servizi alle imprese si tratta di semplificare il rapporto con la pubblica amministrazione; è una questione che non riguarda solo le realtà italiane, ma anche quelle straniere, i cui investimenti nel Paese sono frenati dalla troppa e complessa burocrazia. In quest’area stiamo agendo in due direzioni: la prima è il Portale Nazionale delle Imprese (www.imprese.gov.it), in sperimentazione in tre province (Milano, Verona e Catanzaro), con il quale le aziende potranno disporre di un unico punto di accesso per Camere di Commercio, Inps e Inail; la seconda è lo Sportello Unico Elettronico, già sperimentato in diverse realtà nel corso della prima fase dei finanziamenti per l’e-government; adesso si tratta di identificare le soluzioni migliori e diffonderle. È chiaro che lo sfondo di tutte queste operazioni è il grande tema del federalismo che, se attuato senza una visione unitaria, rischia di costare molto al Paese; l’uso di tecnologie fatte proprio per la cooperazione trasversale, consente invece di portare avanti una cooperazione in ottica federalista.
Un’area dove siamo rimasti un po’ indietro, ma che c’è nelle nostre linee guida, è quella della customer satisfaction: la misura della qualità dei servizi dovrà diventare la regola per tutte le amministrazioni che erogano servizi al pubblico. Riguardo l’efficienza interna, da un lato ci siamo preoccupati dell’efficienza nell’uso delle tecnologie attraverso i concetti dell’aggregazione e del riuso; dall’altro abbiamo iniziato ad indagare e a porre in atto nuove modalità di gestione dei servizi, come l’outsourcing, per la Pa centrale e le grandi amministrazioni locali, o l’Asp, per le realtà locali più piccole.
Finora ho parlato solo di efficienza informatica, ma il problema è in realtà molto più ampio e abbiamo identificato alcune grandi aree dove si può portare efficienza con il contributo dell’Ict. La prima è la gestione delle risorse umane; la seconda la gestione dell’iter delle pratiche; la terza il ciclo dei pagamenti. Questi sono tre grandi temi trasversali, poi ogni ministero ha i propri obiettivi. Per quanto riguarda infine il rapporto tra le amministrazioni è chiaro che qui il grande tema è la razionalizzazione di banche dati replicate decine di volte. È ovviamente un problema grande e complesso, con diverse sfaccettature e implicazioni; un primo passo lo stiamo compiendo mettendo a punto un codice che stabilisce, per esempio, la possibilità per un’amministrazione di accedere ai dati di un’altra.
ZeroUno: I fondi destinati all’innovazione dalla Finanziaria sono sempre oggetto di grandi discussioni, ma credo che conti soprattutto, per il suo dipartimento, la reale possibilità di tracciare, e far applicare dai vari ministeri, delle linee guida sui diversi temi. Quali sono i maggiori problemi di tipo politico e organizzativo perché ciò sia possibile?
Guelfi: Per quanto riguarda la Pa centrale, al ministro per l’Innovazione e le Tecnologie sono state date alcune deleghe che consentono di definire un processo di pianificazione. È un processo che il nostro dipartimento delinea, controlla e autorizza, monitorando i grandi progetti che riguardano la pubblica amministrazione centrale, dove il responsabile, per delega dello stesso Ministro, è il Cnipa. Questo ci consente di orientare, anche sotto gli aspetti economici, le diverse attività, dando una certa organicità allo sviluppo.
Per la pubblica amministrazione locale è chiaro che il livello di concertazione è molto più alto. In questo ambito abbiamo due strumenti: il primo è un documento approvato dalla Conferenza Unificata [ndr: si tratta della sede per l’attuazione dell’intesa inter-istituzionale tra Stato-Regioni ed Enti locali per l’attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione] che definisce una visione comune dell’innovazione dello Stato federale; il secondo è uno strumento economico importante, e cioè il co-finanziamento ai progetti.
ZeroUno: Infine, quali sono i progetti più significativi nei quali è attualmente coinvolta la Pa centrale?
Guelfi: Oltre a quello che ogni singolo ministero sta sviluppando e realizzando, un progetto trasversale che, ripeto, per noi è molto importante è il già citato Portale per le imprese. Un altro tema fondamentale è quello dei progetti di rete, che comprendono il sistema pubblico di connettività e la rete internazionale della pubblica amministrazione alla quale si appoggeranno tutte le sedi della Pa italiana all’estero. Il terzo grande tema è quello della sicurezza, per il quale abbiamo costituito il centro nazionale per la sicurezza informatica della pubblica amministrazione che è in collegamento con tutti gli altri centri analoghi nei diversi paesi del mondo.
Questi progetti rientrano negli obiettivi della legislatura, ma adesso stiamo iniziando ad affrontare tematiche che travalicheranno questa scadenza. Si tratta di grandi progetti di rinnovamento che ci impegneranno per diversi anni: il primo è quello sul turismo, per la realizzazione di un grande portale per la promozione del nostro paese all’estero. Il secondo è quello della sanità, con la cartella sanitaria elettronica; il terzo è quello della giustizia, per rendere più efficiente l’iter processuale.
Ugo Guelfi
CONSIGLIERE DEL MINISTRO PER L’INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE