In quasi tutti i settori industriali, la tendenza a dare un orientamento ecologico alle aziende si sta allargando dai progetti locali ad hoc a iniziative strategiche di più ampio respiro, guidate dalle leadership aziendali e connesse agli obiettivi finanziari. HP (www.hp.com/it/eco), non è esente dal trend. “La strategia green di HP nasce principalmente da due considerazioni: la prima, è legata alla natura stessa della multinazionale che, facendo parte del mondo It e producendo soluzioni che hanno un certo impatto sull’ambiente e avendo una base installata (sia tra utenti interni che tra i clienti) molto ampia, si rende conto del peso e della responsabilità che ne derivano; la seconda, nasce dalla consapevolezza che l’attenzione ai consumi (intesi a 360 gradi) ha un peso sempre maggiore all’interno delle aziende (tra le quali HP stessa, naturalmente)”, spiega Chiara Radice, IPG LaserJet & Enterprise Solutions Category e Marketing Manager, HP Italiana (nella foto).
In termini concreti tutto ciò significa che HP si è “data delle regole” che impongono di tenere conto degli impatti ambientali in ogni singola fase della propria catena del valore, cioè fin dalla progettazione delle soluzioni. Come? Facendo, per esempio, molta attenzione al consumo energetico e alle emissioni di CO2 (sia da parte delle attività necessarie allo svolgimento del lavoro di HP, sia da parte delle soluzioni tecnologiche che poi ne derivano e che verranno utilizzate dagli utenti), nonché al packaging, alla logistica e alla distribuzione.
Tutto questo impegno, è racchiuso in un programma ben definito che si chiama HP Eco Solutions. “Il programma è molto articolato e abbraccia diversi aspetti importanti che vanno dalla riduzione dei consumi e dei costi, fino al riciclo/riuso delle soluzioni”, sottolinea Radice. “In generale, possiamo dividere le azioni del programma Eco Solutions in tre grandi macro aree: 1) efficienza e risparmio nel consumo di energia; 2) conservazione delle risorse; 3) riuso/riciclo”.
All’interno delle tre macro aree si collocano iniziative e soluzioni tecnologiche specifiche; una di queste, per esempio, è la tecnologia Instant-On (che si colloca nell’ambito dell’efficienza e del risparmio energetico) che utilizza un tipo di fusore all’avanguardia capace di far produrre la prima pagina più rapidamente, ossia non appena la stampante esce dalla modalità di Risparmio Energetico (Power Save), consentendo di terminare il processo di stampa in meno tempo (non serve cioè che la stampante laser, debba scaldarsi prima di iniziare a stampare). “Le stampanti con tecnologia Instant-on sono sempre pronte per la stampa, anche se si trovano in modalità di Power Save”, spiega Radice. ”Pertanto, non è necessario configurarle per averle sempre calde. Al contrario, consentono di sfruttare i risparmi derivanti dal minore consumo di energia nella modalità di risparmio energetico e, quindi, di ridurre le emissioni di CO2”.
Un altro importante tassello del programma targato HP è dato dal tool denominato Carbon Footprint Calculator, un sistema di calcolo, disponibile per gli utenti delle stampanti da ufficio inkjet e LaserJet dal 2008, che misura il consumo di energia e di carta, le emissioni di carbonio e i relativi costi di stampa. “Il tool genera stime di consumo energetico durante l’uso di una stampante, emissioni di CO2 dalla produzione di elettricità, ed emissioni di CO2 dalla produzione di volumi stimati di carta consumata durante la stampa”, spiega Radice. Consente inoltre di valutare quali sono i volumi di stampa e le tipologie di documenti stampati, scegliendo l’approccio migliore che risponda alle esigenze di business e contemporaneamente consenta di realizzare significativi risparmi .“Riuscire ad avere tutte queste informazioni diventa utile per capire dove sono gli sprechi e quali sono le aree di inefficienza sulle quali intervenire”.
Sotto la seconda macro area del programma Eco Solutions, quella della “conservazione delle risorse”, si collocano una serie di iniziative come, ad esempio, quelle legate alle funzioni fronte-retro. “HP Web Jetadmin e HP Universal Print Driver sono software che semplificano il processo automatico di stampa fronte-retro, aiutando gli utenti nella gestione di documenti, con un minore consumo di carta e maggiore risparmio”, dichiara Radice. “La tecnologia AutoSense, invece, presente in molte stampanti Inkjet, aiuta a prevenire sprechi di consumabili avvisando se la carta viene caricata in maniera impropria o se il formato della carta nel carrello principale non è quello selezionato”. O, ancora, la strategia HP Print 2.0 offre una gamma di funzioni per rendere il Web printing meno dispendioso.
Quanto all’ultima macro area (riuso/ricilo), “HP ha implementato attività di riciclo già a partire dal 1987, mentre nel 1991 ha lanciato ufficialmente HP Planet Partners, un programma di ritiro e riciclo dei materiali di consumo. Oggi, questo programma semplifica ai clienti il riciclo di ogni marca di dispositivi per computer o consumabili in più di cinquanta Paesi”, conclude Radice ricordando che soltanto nel 2007 HP ha riciclato quasi 112.5 milioni di chili di hardware e cartucce di stampa, un dato che è aumentato quasi del 50% nell’anno successivo.
L’impegno di Hp si chiama Eco Solutions
Un buon metodo per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda prende in considerazione le attività di imaging e printing, ma è necessario sviluppare passo dopo passo veri piani strategici e operativi
Pubblicato il 11 Nov 2009
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