I dipendenti pubblici giudicano ancora insufficiente la sostenibilità delle pubbliche amministrazioni: sono proprio i lavoratori ad assegnare un voto che non raggiunge neanche il 5 alle politiche vigenti nei loro uffici in merito a questa tematica.
È quanto emerso dall’indagine Fpa sulle pratiche di consumo sostenibile che ha coinvolto circa 700 dipendenti pubblici (e 100 privati) che si è posta l’obiettivo di capire quanto siano green le organizzazioni e quanto sostenibili le scelte di consumo sul luogo di lavoro.
I risultati saranno presentati nel dettaglio durante Forum Pa 2017, ma tra i primi dati annunciati si legge che si è solo all’inizio del percorso che condurrà al Green public procurement, in quanto, per esempio, il 14,1% del campione ha dichiarato che la propria amministrazione ha introdotto i Cam (criteri ambientali minimi) nelle proprie procedure d’acquisto; sono inoltre ancora molto poche quelle che hanno formalizzato la politica degli acquisti sostenibili e che hanno organizzato iniziative di informazione e formazione al personale sulla sostenibilità (9,3%), che provvedono al monitoraggio degli acquisti verdi effettuati (7,4%) e soprattutto quelle che hanno definito chiaramente gli obiettivi e target da raggiungere (6,7%).
In questo panorama, le Regioni hanno ottenuto un risultato un poco migliore (anche se non arrivano alla sufficienza), anche in questo caso vi è dunque molto da fare, anche perché a tali enti il Pan Green Public Procurement (Piano d’azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della pubblica amministrazione) assegna un ruolo strategico, imponendo di includere gli appalti verdi e sostenibili nella normativa regionale e di settore, oltre che nei programmi di spesa.
È interessante notare che oltre la metà del totale degli intervistati ritengono che il Green public procurement possa rappresentare una leva su cui fare forza per dare impulso all’economia e alla crescita sostenibile. E sono gli stessi dipendenti pubblici (l’82,7% degli interpellati) a sostenere che le pubbliche amministrazioni dovrebbero mettere in campo iniziative educative e di sensibilizzazione rispetto a tutto il personale.
“Il passaggio a un’economia sostenibile – ha commentato Gianni Dominici, direttore di Fpa – richiede un salto culturale forte. Da un lato è necessario dotare le pubbliche amministrazioni di competenze e strumenti adeguati, dall’altro ne va rafforzato il ruolo propulsivo e di sensibilizzazione rispetto alle scelte di consumo e produzione di cittadini e imprese, primi fra tutti i propri dipendenti. 14 occupati su 100 in Italia sono impiegati pubblici con proprie abitudini di consumo nell’attività lavorativa quotidiana. Se le amministrazioni saranno trainanti nel promuovere e incentivare i comportamenti sostenibili nei luoghi di lavoro, proprio dal settore pubblico potrà venire la ‘green revolution’”.