Per rilanciare la politica commerciale all’estero e sostenere l’internazionalizzazione del sistema produttivo delle Pmi, il Ministero del Commercio Internazionale (http://www.mincomes.it/ ) necessita del coinvolgimento responsabile delle istituzioni. Governo, Regioni ed enti locali sono quindi stati chiamati ad intraprendere una serie di azioni territoriali, con l’obiettivo di individuare una “strategia comune” per rilanciare l’Italia nel mercato mondiale. Gli accordi di programma con le Regioni e le associazioni di categoria sono stati intensificati, in sinergia con l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (http://www.ice.gov.it/ ), il Ministero degli Affari Esteri (http://www.esteri.it/ ) ed il Ministero dello Sviluppo Economico https://www.mise.gov.it/index.php/it/ ). Sempre con l’obiettivo di valorizzare l’economia del sistema Paese a partire dal territorio, si è attivata anche la Conferenza delle Regioni (http://www.regioni.it/ ), che ha recentemente approvato un documento programmatico per l’istituzione di un tavolo strategico sull’internazionalizzazione.
A livello nazionale, il Ministero ha focalizzato le aree strategiche dove investire, i settori e le filiere produttive da promuovere. L’India è considerato il Paese prioritario, dove organizzare programmi specifici del mercato emergente. Poiché però il principale canale di commercio per le Pmi rimane l’Europa (59%), allora è necessario continuare a migliorare l’accesso ad alcuni mercati (Scandinavia, Turchia, Paesi dell’area balcanica e del Mediterraneo), privilegiando i settori con i progetti ad alto contenuto innovativo, tra cui Ict, nano-bio-tech, elettromeccanico, agroalimentare.
Il Governo, inoltre, supporta finanziariamente le iniziative delle Pmi, poiché ha stanziato 20 milioni nel 2007 e 26 milioni sono previsti per il 2008 ed il 2009. I fondi pubblici sono erogati in forma di venture capital, in modo da ottenere in cambio quote di capitale delle società costituite all’estero. Ma le Pmi sono incoraggiate oltre ad esportare (13% in più nei primi quattro mesi dell’anno) anche ad attirare investimenti stranieri in Italia, ad esempio con il turismo.
Alcune difficoltà nel percorso verso l’internazionalizzazione possono essere appianate ricorrendo ai centri di assistenza tecnica ed agli strumenti informatici, allestiti dalle Regioni e dal Governo per raccogliere tutto il materiale informativo, altrimenti frammentato. Entrambi i supporti consentono alle Pmi di affrontare correttamente gli scambi commerciali, attraverso la valutazione dei rischi e delle reali opportunità di business. È avvantaggiata anche la ricerca di partner affidabili e specializzati, con cui porre le basi per il successo in campo internazionale.
L'internazionalizzazione del Piemonte
In particolare, le Pmi del Piemonte interessate ad internazionalizzare i processi interni e ad esportare all’estero i propri prodotti, a partire dalla prossima estate potranno usufruire di una nuova infrastruttura telematica, in grado di coadiuvarle nei mercati delocalizzati. Disponibile dal portale del Sistema Piemonte (http://www.sistemapiemonte.it/ ), la piattaforma, allestita dalla Regione con Sprint ) e Csi Piemonte (http://www.csipiemonte.it/ ), espande le funzioni di applicativi già esistenti e, in realtà, è destinata ad una pluralità di soggetti, incluse le associazioni di categoria e le camere di commercio. Il nuovo strumento di back-office, presentato al recente ForumPA (http://www.forumpa.it/ ), consente in modo collaborativo di creare e di condividere il know-how del mercato e del sistema produttivo di un Paese. Supporta il processo di globalizzazione di un’impresa e favorisce l’espansione del business. Senza essere fisicamente presenti, la diffusione in rete dell’idea di un progetto da consolidare crea aggregazioni strategiche, aumenta la competitività dei prodotti locali ed, in generale, del made in Italy.
Nel digital market place, che evolve in modo trasparente, i livelli di accesso sono distinti per utente, a ciascuno di essi è assegnato un ruolo identificativo rispetto al progetto (il capofila è colui che ha proposto l’idea e coordina l’iniziativa, il co-organizzatore è la persona che partecipa alle fasi di attuazione, ecc.). Tutti i componenti del network sono invitati ad alimentare il data base con feedback ed osservazioni, costruendo un patrimonio informativo, collettivo e trasversale. In tal modo, diventerà superfluo consultare ulteriori banche dati, gli utenti troveranno informazioni rilevanti e complete, poiché il virtual workspace è strutturato in modo da raccogliere l’insieme dei progetti attivi, di quelli annullati ed archiviati, di cui sono registrati gli esiti. Alla chiusura del progetto, la procedura informatica è predisposta per pubblicarne e divulgarne le conclusioni, cui attingere per lo sviluppo di attività future. Le comunicazioni avvengono in forum tematici e moderati, dove appositi filtri consentono di selezionare in modo mirato documenti e notizie. In questi scambi interattivi e flessibili, hanno la possibilità di intervenire anche coloro che, pur non avendo aderito ad uno specifico progetto, desiderano ugualmente orientarsi tra le esperienze effettuate da altri.
Nella piattaforma virtuale, è velocizzato lo scambio di documenti e di notizie, ma soprattutto, è semplificata la ricerca nella filiera produttiva di coloro che hanno esigenze comuni da realizzare, con cui stabilire relazioni e costruire proficue sinergie.
Secondo Enrico Bollini di Sprint Piemonte, l’utilizzo di questo strumento “destinato a privati e pubblici, che si occupano di internazionalizzazione” facilita il passaggio “dalla gestione delle idee alla gestione della conoscenza”, con una serie di notevoli benefici. Le responsabilità del coordinatore di progetto sono ridotte, poiché è possibile seguire on-line lo svolgimento delle singole attività e l’informazione, condivisa in rete, consente a “tutti di conoscere tutto nello stesso momento ed in maniera omogenea”. Inoltre, possono essere evitate le ridondanti sovrapposizioni di iniziative con analoghe caratteristiche.
L’adozione di questa innovativa applicazione, che fornisce assistenza e servizi, contribuirà dunque a conseguire l’importante obiettivo istituzionale di incrementare il numero delle imprese esportatrici e la quota di export sul loro fatturato.
Il nuovo sistema gestionale “costa poco e rende molto; inoltre, è un valore aggiunto per la Regione, poiché è lo strumento in grado di far crescere il tessuto imprenditoriale”, ha affermato Mirella Calvano, dirigente del Settore Promozione e Credito al Commercio della Regione Piemonte (http://www.regione.piemonte.it/ ). Consente di effettuare un’utile attività di monitoraggio per conoscere l’elenco delle aziende coinvolte, i dati statistici e l’avanzamento dei progetti, ha spiegato ancora Calvano.
In tal modo, è possibile avere un immediato riscontro sui finanziamenti (nazionali, regionali, comunitari) e i crediti erogati, nell’ambito del programma di sviluppo del sistema Piemonte.
La Regione usufruirà presto della piattaforma, poiché è alla ricerca di partner con cui partecipare al convegno di dicembre in India, dove saranno portati esempi di eccellenze territoriali, probabilmente relativi all’Ict, al design ed al cinema.
PROJECT BLACKBOX: IL DATACENTER NEL CONTAINERMobile perché risiede in un container di sei metri, ecologico perché completamente riciclabile e riusabile, il datacenter Project Blackbox di Sun Microsystems (http://www.sun.com/ ) rivoluziona gli stanziali centri di elaborazione dati, potenziandone le prestazioni. L’innovativo progetto, ideato da Greg Papadopoulos (Cto) e da Danny Hillis (membro del Technical Advisory Board), è altamente configurabile ed espandibile, secondo le esigenze di chi desidera rendere subito operativa un’infrastruttura Ict. Infatti, per implementare l’avanzato datacenter occorre stabilire solamente alcuni collegamenti: con la rete Intranet/Internet, poi con i sistemi di alimentazione (energia elettrica, solare o eolica) e di raffreddamento, che possono supportare i 200 kilowatt delle apparecchiature. Nell’ambiente ottimizzato di Blackbox, sono collocabili 250 server Sun Fire T1000, così da poter gestire, senza amministratori e contemporaneamente, fino a 10.000 utenti desktop, con elevate capacità di storage dei dati (1,5 petabyte su disco, 2 petabyte su nastro, 7 terabyte di memoria). Il potente datacenter virtualizzato della società di Palo Alto è allestibile in appena 90 giorni. Esso si distingue dalle soluzioni tradizionali per le caratteristiche di modularità, flessibilità, efficienza (20% in più) ed economicità (costa “un centesimo di un datacenter di 900 metri quadrati”). I destinatari ideali sono le organizzazioni no-profit, che informatizzano villaggi remoti, le istituzioni e le aziende che intendono sia migrare verso i vantaggi del nuovo impianto sia incrementare rapidamente le strutture già esistenti. Per comprendere meglio le capacità di Blackbox, è possibile effettuare un tour virtuale ed interattivo all’interno dell’insolito container, collegandosi al sito di Sun oppure a quello di Second Life (http://secondlife.com/ ), dove l’azienda ha scelto di pubblicizzare il progetto.
CIAO, SONO BETTY. VUOI PAGARE LE TASSE?Se con l’aiuto della guida elettronica Caren è diventato più facile pagare on-line la bolletta del telefono, dal prossimo autunno anche la compilazione del modello F24 dell’Agenzia delle Entrate sarà supportata da un assistente digitale, probabilmente Betty. I realistici avatar della società H-Care (http://www.h-care.it/ ) sono idonei alle relazioni di tipo self-caring, essendo integrabili con i sistemi aziendali ed in grado di interagire con gli utenti in modo personalizzato. Dall’utilizzo di tali piattaforme di contact management derivano notevoli benefici, legati all’ottimizzazione delle attività di customer care. Il cliente, acquistando autonomia nella risoluzione dei problemi, richiede meno interventi, facendone diminuire i costi di gestione. Impegnata a digitalizzare processi e servizi, la Pubblica Amministrazione è comunque orientata a semplificare il dialogo con i cittadini, supportandone l’accessibilità e la fruizione dei servizi on-line. In particolare, l’Agenzia delle Entrate adotterà un avatar, simile a Caren, per affrontare le problematiche ricorrenti dei contribuenti telematici. Sogei (www.sogei.it), che ha trasferito il fisco dalla carta in rete 10 anni fa ed è partner tecnologico del Ministero dell’economia e delle finanze, sta curando la realizzazione di Betty, che dal web avrà il compito di seguire step-by-step la navigazione dell’utente. In modo proattivo, l’esclusivo assistente virtuale fornirà istruzioni vocali adeguate, accorgendosi in tempo reale di omissioni o di errori. Lip synch è il nome della metodologia che consente a Betty di muovere i muscoli facciali mentre parla, secondo particolari algoritmi che sincronizzano dinamicamente il fonema (il suono che forma le parole) con il visema (la posizione delle labbra). L’evoluta piattaforma software Human Digital Assistant comprende una serie di componenti server/client-side, che riproducono lo streaming di animazione 3D, dai contenuti aggiornabili tramite un authoring tool.
Significativa dunque l’innovazione che sarà percepita dai cittadini, cui sono destinati ancora altri importanti servizi, come la dichiarazione dei redditi automaticamente già valorizzata con i dati in possesso dell’Anagrafe Tributaria. Il contribuente dovrà solamente verificare e completare le informazioni. I vantaggi però sono anche della Pa, che potrà compiere tempestivamente le verifiche amministrative ed i controlli sui pagamenti eseguiti, così da contrastare eventuali evasioni fiscali.
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