Printing: cresce l’attenzione al green

È un’area di attenzione che sta coinvolgendo sempre più le aziende, non solo in relazione all’it ma anche alle altre unità di business. Il printing management è uno degli ambiti di intervento dove si può fare molto, in relazione sia all’efficienza sia al green. La vision e le soluzioni di  HP 

Pubblicato il 22 Giu 2009

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La spesa che un’azienda di medio-grandi dimensioni deve sostenere annualmente per la stampa di documenti ammonta a migliaia di euro; di questa, un’elevata percentuale è imputabile alla mancanza di una corretta policy di gestione dei documenti e dei relativi processi di stampa. L’ottimizzazione dell’enterprise printing rappresenta dunque un importante elemento di efficienza per le imprese, ma è anche un’area di miglioramento dell’eco-sostenibilità aziendale dato che consumi delle stampanti, materiali consumabili e loro smaltimento sono aspetti che hanno una valenza importante in relazione all’impatto ambientale (oltre che nel calcolo del TCO). “Dal nostro punto di vista assistiamo ad una convergenza tra le motivazioni che spingono le aziende a fare nuovi investimenti in ambito It”, dice Enrico Toson, Enterprise Printing Solution&Services Sales Manager di HP. “È cresciuta l’attenzione e la sensibilità verso le tematiche green che vanno comunque sempre in parallelo con le esigenze di riduzione dei costi. Mentre però fino ad un paio di anni fa quest’ultimo aspetto era decisamente prevalente, oggi, i due driver vanno di pari passo e sono sempre più affini”.
Un esempio molto pratico viene dalla richiesta di strumenti a minor consumo di energia che al tempo stesso ha come conseguenza la riduzione dei costi ma anche un minor impatto ambientale. Nell’ambito del printing, HP ha da tempo sviluppato sistemi che vanno proprio in questa duplice direzione. Alcuni esempi: il calcolatore di Carbon Footprint per valutare il consumo di energia, l’uso di carta e i costi associati alle stampe, l’utilizzo intensivo della funzionalita’ di fronte/retro, e capire così come ridurre il loro impatto ambientale attraverso una stampa responsabile; tecnologia Instant-on (introdotta nel 1993 per le stampanti HP LaserJet) che grazie ad una tipologia di fusore all’avanguardia, consente di produrre la prima pagina più rapidamente, non appena la stampante esce dalla modalità di Risparmio Energetico (Power Save) . Le stime di HP rivelano che ad esempio, soltanto per le stampanti LaserJet monocromatiche, il totale del consumo di energia risparmiato dal 1993 al 2006, utilizzando la tecnologia Instant-on, equivale a 3.5 milioni di tonnellate di anidride carbonica: un vantaggio che fa bene sia all’ambiente che al budget aziendale. HP Enhanced low-melt Toner Technology, tecnologia che programma il toner per riscaldarsi alle basse temperature, portando alta qualità di stampa ad una velocità maggiore (richiede 15% in meno per raggiungere la temperatura di fusione rispetto ai suoi predecessori, portando dal 10% al 15% di miglioramento nel consumo).
“I benefici sia nella direzione della maggior efficienza, e riduzione di costi, sia in ottica “verde”, arrivano anche dal software”, precisa Toson. Secondo l’EPA (Environmental protection agency), le aziende sprecano il 66% di energia a causa del mancato spegnimento degli strumenti informatici durante la notte e nei weekend. Il software HP Web Jetadmin per la gestione dell’intero parco stampanti installato aiuta a ridurre il consumo di energia e a risparmiare i costi impostando in maniera predefinita le modalità “inattiva” e “pronta”. Lo stesso software semplifica il processo automatico di stampa fronte-retro, facilitando la gestione di documenti, con un minore consumo di carta e maggiore risparmio.
“Le stime parlano di risparmi del consumo della carta tra il 27 e il 48%, con conseguenti riduzioni di costi che per una grande azienda diventano davvero significativi”, asserisce Toson. “Tuttavia, va sempre ricordato che la tecnologia, per quanto performante, può fare ben poco se l’azienda non è correttamente strutturata ed organizzata all’utilizzo a pieno di queste soluzioni”. Toson si riferisce al fatto che, molto spesso, l’enterprise printing non viene adeguatamente considerato all’interno delle imprese e, anche laddove esistono importanti progetti al riguardo, l’approccio trascura particolari importantissimi, come l’individuazione e la definizione di corrette policy di printing. “Uno degli elementi che ci contraddistingue come azienda – dice Toson – è proprio la nostra capacità di supportare l’utente anche in questo delicato passaggio. Analizzando esigenze, processi e anche abitudini degli utenti, riusciamo a studiare insieme all’azienda quali iniziative è meglio adottare all’interno dell’organizzazione in modo che i benefici derivanti dall’investimento siano il più estesi e concreti possibili”. La sensibilità di HP verso l’ambiente si riflette anche al proprio interno, in ogni fase del “ciclo di vita” dei prodotti, dalla progettazione alla produzione, fino al riciclo.
Una delle iniziative di HP è legata alla riduzione degli involucri. Ad esempio, i nuovi involucri delle cartucce di stampa in Nord America hanno ridotto le emissioni di gas serra di 17 milioni di chilogrammi nel 2007. Il packaging più piccolo e leggero abbassa il carbon footprint totale di ciascuna cartuccia e il traffico di trasporto richiesto per la spedizione. “Inoltre, gli involucri “eco-consapevoli” permettono ad alcune stampanti HP di essere spedite senza confezione in plastica”, precisa Toson.

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