Le città, in cui già oggi vive il 50% della popolazione mondiale, nelle quali si sarà insediato fino all’80% (nei Paesi a più antica industrializzazione) entro il 2020, necessitano di una forte iniezione di innovazione e digitalizzazione pervasiva. I dati, allarmanti per chi da anni si occupa di sviluppare e fornire tecnologie che, fra altri utilizzi, rendono funzionanti e vivibili i grandi agglomerati urbani, sono stati enunciati e ripetuti più volte nel corso della decima Giornata della ricerca indetta dall’Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) il 19 dicembre scorso nella sede milanese. Un incontro, rivolto a imprese e rappresentanti delle istituzioni e della Pubblica amministrazione, dedicato al tema ormai di forte attualità delle Smart city.
Energia, sostenibilità ambientale, trasporti, comunicazioni e sicurezza sono emerse come le direttrici lungo le quali si deve sviluppare l’intelligenza delle città, con l’obiettivo di promuovere il miglioramento della qualità della vita e il rispetto dell’ambiente (come del resto già previsto da intese internazionali quali il Protocollo di Kyoto e il piano Ue sul clima contenente i cosiddetti obiettivi “20-20-20”). “Le aziende Anie – ha sottolineato Pietro Palella, vicepresidente della federazione responsabile per la ricerca e l’innovazione – si trovano in una posizione chiave in questo contesto, grazie ai loro prodotti rivolti a tutti gli aspetti della tematica delle Smart City, quali energia, efficienza energetica, sicurezza illuminazione pubblica, trasporti e infrastrutture”.
Smart City: il ruolo insostituibile delle imprese high-tech
Nella sua decima Giornata della ricerca, l’Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche e Elettroniche) ha affrontato una riflessione sul contributo che le aziende dei settori elettrotecnico e elettronico sono in grado di offrire per affrontare le problematiche legate ai processi di urbanizzazione. Obiettivi, la qualità della vita e la tutela dell’ambiente
Pubblicato il 17 Feb 2012
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