L’intensità della passione, la forza del coraggio. L’importanza del dettaglio, l’essenzialità della squadra, la capacità di guardare avanti. E procedere dritto, inseguendo la propria visione a qualunque costo. Sette medaglie olimpiche, sette mondiali e due Coppe del mondo non si vincono per caso. Si immaginano, si pianificano e si costruiscono con metodo, ostinazione, supporto e strategia. Se solo avesse perso per strada uno di questi tasselli, Manuela Di Centa non sarebbe diventata la regina dello sci di fondo che è stata, né la prima donna italiana a raggiungere la cima dell’Everest. E in un momento storico come quello attuale, più che mai bisognoso di resilienza, sentirsi raccontare come tutto questo sia diventato realtà vale quanto una medaglia d’oro. O forse sette.
Insomma: non è un caso che la campionessa dello sci nordico sia stata scelta come special guest dell’appuntamento che giovedì, sotto la consueta guida delle giornaliste di Digital360 Alessandra Zamarra e Patrizia Fabbri, ha chiuso l’edizione 2020 del percorso comune Digital360Awards e CIO.Summ.IT con la premiazione dei vincitori.
Reduci da sei digital event, 4200 votazioni e 40 analisi di progetti in gara, i 150 CIO in giuria e un buon numero di appassionati addetti ai lavori hanno messo la parola fine al contest 2020 sullo stimolo dell’unico messaggio oggi possibile: bisogna guardare avanti. Una spinta declinata in chiave sportiva, ma applicabile ad ogni contesto. Non ultimo quello di business, che proprio nell’innovazione, nella tenacia e nel talento trova le chiavi di un successo sempre più complesso da afferrare.
“Un’esperienza da non trascurare”
Sulla scia delle parole di ottimismo del presidente di Digital360 Andrea Rangone, che ha lodato la capacità del gruppo di trasformare una minaccia in opportunità e di fare di uno storico appuntamento fisico (indimenticabili le tre giorni delle passate edizioni a Lazise, sul Lago di Garda) un evento digitale unico e seguitissimo, la finale degli Awards ha posto l’accento sul domani: “Rispetto alla versione analogica abbiamo registrato numeri importanti, con una media di 85 CIO collegati ogni volta e oltre un centinaio di voti espressi per ciascun progetto”, ha puntualizzato Rangone. E il CEO Raffaello Balocco ha già fatto capire che una tale esperienza non potrà più essere trascurata: “Siamo già al lavoro per pensare all’edizione 2021 – ha puntualizzato in chiusura -. Come? Di certo trarremo il meglio di questa esperienza per immaginare un modello ibrido, sperando di poter unire momenti digital a eventi in presenza”. Unico adempimento richiesto: incrociare le dita.
“Dietro al successo? Passione e resilienza”
Ad ispirare la fiducia necessaria sono state le parole di Manuela Di Centa, che nel keynote di apertura ha iniettato motivazione ripercorrendo le tappe di un difficile itinerario agonistico e personale. “Quando sei sul podio olimpico con la tua medaglia al collo, ovvero con il premio più profondo e importante che uno sportivo possa sognare, ti rendi conto che l’unica cosa che conta davvero è il percorso che hai fatto per arrivare lì – ha raccontato l’iridata di Lillehammer 1994 -. Io ho sempre saputo che lo sport era la mia vita e in quello ho creduto con tutta me stessa, fin da bambina, trovando il coraggio e la tenacia per tenere duro in ogni momento, anche i più difficili”. Colpa di una voglia geneticamente innata di successo? No, anzi: “Non ho mai mirato a fare soldi, ma semplicemente a fare quello che mi piaceva. E con questa passione non puoi che inevitabilmente andare verso il successo, perché ti spinge a metterci tutto il cuore davanti ad ogni ostacolo”.
Lezione valida anche per il mondo del business, a ben pensarci. Perché resilienza ed entusiasmo, alla fine, valgono più di qualunque KPI: “Un mondo migliore è possibile, e sta a noi contribuire a costruirlo”, ha detto al pubblico un Massimo Rosso, CIO Rai e presidente CIONet, pieno di ispirazione. “La digitalizzazione è una grande opportunità – ha puntualizzato -, ma non vogliamo essere complici di un mondo di solitudini. Quindi collaboriamo per far passare il messaggio che un domani diverso può essere realtà, sfruttando i valori del digitale che ci permettono di mettere al centro ambiente, economia circolare e sostenibilità. E facciamolo con la responsabilità del nostro ruolo di CIO, quale parte integrante di una seria riflessione nel sistema Paese, affinché l’Italia ritrovi governance e strategia e i fondi costruiscano una società migliore”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Provini, CIO di Bracco Imaging e presidente Aused, che ha puntato i riflettori anche sul patrimonio rappresentato dalle innovazioni messe in campo con i progetti finalisti dei Digital Awards. “Da qui può derivare il rinnovamento strutturale di cui abbiamo bisogno per avviare il 2021”, ha ricordato, dando lo spunto a Luciano Guglielmi, CIO Mondadori e presidente CIO Aica Forum, per un’ulteriore puntualizzazione: “Creare una community di CIO come abbiamo fatto grazie a Digital360, che ha dato una casa alle nostre associazioni, può unirci nell’esprimere i nostri valori e nell’assumere quel ruolo di ispiratori e partner di business che ci compete”, ha chiarito.
Smart working ormai ineluttabile
Al di là delle parole, degli auspici e degli stimoli motivazionali, tuttavia, quel che fa testo davvero è la realtà delle cose. E allora, qual è il sentiment che oggi regna nel mondo “vero” delle imprese? A dare una risposta hanno provato gli instant poll lanciati nel corso dell’evento, per sondare nel profondo gli strascichi di un’emergenza sanitaria ed economica non ancora risolta. D’accordo tutti quanti sulla domanda più scontata: chiedersi quale sia l’eredità che la pandemia lascerà sulle aziende significa ripensare alla rivoluzione dello smart working e all’importanza del substrato digitale, su progetti e processi, che la sua applicazione richiede. “Di questa difficile esperienza pandemica avremmo fatto volentieri a meno – ha commentato Mariano Corso, presidente di P4I -, ma alla fine non possiamo che cogliere l’eredità indelebile che questo anno ci ha lasciato. E renderci conto che il nostro modo di lavorare non tornerà più quello di prima”.
Convinto dell’impatto strutturale dei cambiamenti e del valore dell’esperienza accumulata si è detto anche Davide Marini, Acting Country manager di NetApp, cui si sono affiancate le parole di Enrico Pavesi PreSales Application Manager di Westpole: “Lo smart working? Se lo guardiamo come punto finale della trasformazione, dobbiamo accettare la necessità di una spinta dal punto di vista della digitalizzazione dei processi”, ha fatto presente.
Esattamente quanto condiviso dalla platea di CIO nell’altro poll proposto, relativo agli snodi tecnologici e organizzativi fatti emergere dalla pandemia. Secondo la maggior parte dei votanti, infatti, sono stati proprio la limitata digitalizzazione e automazione dei processi a rappresentare lo scoglio più evidente, seguiti dalle scarse competenze digitali e dai sistemi di sicurezza inadeguati.
“In tutto questo, il cloud può aiutare molto le aziende – ha commentato Domenico Alessio, Sales development director, Erp and Epm solutions di Oracle -. La crisi, in pratica, ci ha dato modo di mettere in evidenza le criticità e ha portato alla luce gli strumenti per superarle. Ma come guardare avanti? Serve ottimismo. Da tutto questo usciremo più consapevoli”. “Esatto: oggi abbiamo la possibilità concreta di rendere più efficiente la competitività delle nostre aziende”, ha aggiunto Maurizio Semeraro, TitleHead of Business Development, IT Division, Schneider Electrics. “Dobbiamo giocare al meglio queste carte, puntando all’aumento dell’automazione per incrementare la nostra capacità di stare sul mercato”.
CIO al centro della trasformazione
“Ormai tutti siamo coscienti del fatto che il mindset digitale è un fattore di successo”, ha fatto notare Mariano Corso. Opportunità, dunque, anche dietro una minaccia. Ma resta il nodo: saperla cogliere. E dunque, a quali aspetti sarà necessario dare priorità nel 2021? Secondo il pubblico dell’evento, senza dubbio, la sicurezza dei sistemi, perché è qui che si gioca la partita decisiva. “Insomma – ha commentato Enrico Miolo, Collaboration Leader di Cisco Italy -, non siamo più nella fase di rincorsa dell’urgenza. Ora servono strumenti sicuri in grado di trasformare i processi. Ed è qui che devono essere dirottati gli investimenti”. “Senza dimenticare che il lavoro sarà sempre più remotizzato – ha aggiunto Federico Ferrauto, ICT product manager IoT e 5G di TIM -, e quindi dovremo sempre più adattare i sistemi e le procedure nel nuovo sistema lavoro” emerso dalle difficoltà dell’emergenza.
La domanda che rimane nell’aria, alla fine, è sempre la stessa. È realistico o ingenuo guardare al domani con positività? Se da un lato è la tecnologia a dare ragione all’ottimismo (“questo è un momento magico per riprogettare processi e azioni”, ha ammesso Corso), dall’altro l’apporto umano resta essenziale per determinare una risposta. E il ruolo dei CIO si assesta proprio al centro.
“Da cinque anni, con questo premio, la nostra missione è far emergere progetti italiani frutto di innovazione digitale ed esporli alla più ampia platea possibile di CIO e decisori”, ha fatto notare il Ceo Balocco. A loro, alla loro community e alla loro competenza resta, dunque, l’ultima parola su quello che sarà decisivo per il domani. E a gennaio si saprà di più su quel che il Premio chiederà loro nel 2021: sperando sia davvero l’anno della svolta, ma in positivo.
Gli 8 premiati ai Digital360 Awards e CIO.Summ.IT
Ed ecco gli 8 vincitori dei Digital360 Awards 2020 e del premio CIO.Summ.IT.
Categoria CRM/Soluzioni per Marketing e Vendite/Realtà aumentata e Premio Digital Transformation. “Augmented Store at Home” è la piattaforma sviluppata da Hevolus per Natuzzi che consente la creazione e la visualizzazione interattiva di store virtuali. Utilizzando i dispositivi mobili più comuni, il cliente può entrare nello store, vivere un tour immersivo in realtà aumentata, esplorare e osservare i prodotti, ma anche interagire con l’assistente di vendita il cui consiglio per certi acquisti in particolare è fondamentale.
Categoria Soluzioni B2b e di eSupply Chain. Il progetto “L’intelligenza Artificiale si sposa con la fatturazione elettronica europea” di Digital Technologies è stato implementato presso una grande multinazionale del settore Automotive con diverse società dislocate in differenti paesi. L’esigenza nasce dalla volontà di strutturare i processi di fatturazione grazie alla creazione di una funzione di Global Business Service, adeguandoli agli standard normativi della fatturazione elettronica europea. La soluzione nasce per rispondere sia alle esigenze del ciclo attivo sia a quelle del ciclo passivo.
Categoria Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Il progetto “HERAtech Il machine learning per migliorare la rete idrica” di Injenia è stato realizzato per il Gruppo Hera per contenere il drenaggio di risorse ed energie di innumerevoli allarmi non pertinenti, ovvero evitare ore di lavoro da parte di squadre operative chiamate a verificare ipotetici scenari che non necessitassero di un intervento immediato. È stata implementata una piattaforma di streaming analytics per l’elaborazione di dati in real time adottando un modello ML attraverso l’apprendimento supervisionato.
Categoria Mobile Business, Big Data Analytics, IoT. “IoT per l’agricoltura di precisione (Smart Farm)” è il progetto di TIM nato dalla necessità di utilizzare sistemi più accurati per la misurazione di variabili climatiche relative al ciclo di vita del prodotto, dalla fioritura alla raccolta. La soluzione consente: monitoraggio pervasivo e puntuale dei parametri ambientali e vegetali tramite 4G, Nb-IoT e SIM M2M; registrazione serie storiche e creazione modelli predittivi locali e condivisibili con soggetti esterni; modularità di dispositivi, sensori e algoritmi impiegati nell’analisi; integrabilità con fonti dati esterne.
Categoria Smart Working e Collaboration. Il progetto “UniSmart” di Unimatica è un’applicazione auto-consistente nata dall’esigenza di uno studio commercialista di interagire con i propri clienti permettendo loro di finalizzare le pratiche amministrative da remoto, il progetto consente di condividere una “scrivania virtuale” per la collaborazione a distanza direttamente da browser e senza dover installare applicazioni sui propri dispositivi. La soluzione implementa tutte le declinazioni di firma elettronica attualmente ammesse dalla normativa e consente la conservazione a norma dei documenti.
Categoria Soluzioni infrastrutturali. “Data Driven Datacenter per Aruba Enterprise” realizzato da NetApp ha riguardato 3 aree progettuali: ambiente di Posta e PEC 2.0, Dedicated Private Cloud, servizio di Hosting. Per rispondere alle diverse esigenze, Aruba Enterprise ha allestito un laboratorio dedicato dove vengono testate le migliori tecnologie disponibili. Sul fronte della gestione dei dati, la divisione ha ingegnerizzato delle isole infrastrutturali basate sulle soluzioni NetApp All Flash FAS A700 Storage in configurazione MetroCluster o con replica asincrona a seconda del servizio.
Categoria Cybersecurity. “Cyber Guru Enterprise – Cyber Security Awareness” è il progetto di Cyber Guru per supportare Ministero del Lavoro nell’erogazione di una formazione “smart”, in grado di fornire agli utenti il giusto grado di consapevolezza rispetto ai rischi cyber. Obiettivo: trasformare l’anello debole del sistema di protezione, nella prima linea di difesa contro il cybercrime. Il progetto è stato implementato in un tempo molto breve, con una procedura di onboarding di 2 settimane e per implementarlo è stata utilizzata la piattaforma Cyber Guru Enterprise, specializzata nella Cyber Security Awareness
Premio CIOSummIT. “Intelligent Security Awareness” è la soluzione tecnologica che WIIT ha implementato in una banca online italiana ed è la sintesi di tre componenti: il primo (Skills), dedicato allo sviluppo delle competenze, utilizza tecnologie di cybersecurity internazionali che rendono la soluzione intelligente; il secondo (Knowledge) sfrutta l’approccio didattico, user friendly e l’UI design americano per accedere online ai moduli security; il terzo, (KPI control) permette il controllo e la misurazione dei KPI nel corso della formazione per intervenire con attività mirate al rafforzamento delle competenze.