Nel 1° semestre 2004 il mercato dell’informatica ha avuto una dinamica meno negativa rispetto allo stesso periodo del 2003, passando da un – 4,4% a un – 0,5% (vedi figura 1). Questo è tuttavia dovuto alla sommatoria di andamenti molto disomogenei tra fornitori, settori di domanda ed aree di prodotti/servizi. Il segmento Sw e Servizi, che incide ormai per il 68% del mercato totale, passa dal – 3,7% al – 0,5%; mentre l’hardware sale ad una crescita positiva (+ 0,2 %) da un – 6,2%, con un progresso analogo a quello dei maggiori Paesi. Le ragioni che alimentano una domanda così intensa di hardware sono due: il rinnovamento del parco installato, che risulta in parte obsoleto, risentendo dello scarso volume di acquisti degli anni scorsi; gli interventi orientati alla razionalizzazione e al consolidamento dell’infrastruttura IT che molte aziende grandi e medio grandi stanno attualmente perseguendo. Questi fenomeni spiegano, rispettivamente, l’aumento del 21% dei Pc (in termini di unità) e quello, ancora più importante, del 33% (in termini di Mips) dei mainframe, accompagnata da una crescita, anche se debole, dei server midrange. La ripresa della domanda hardware non ha però ridotto la competizione tra fornitori, che continuano a ricorrere in modo consistente alla leva del downpricing, con il risultato che la forte crescita in volume non genera una pari crescita in valore. I Pc sono l’esempio più evidente: nel 1° semestre ne sono stati venduti 1.636.000, con la crescita di cui si è detto, ma l’aumento in valore è stato solo lo 0,8%. Il segmento software e servizi migliora la sua performance nel semestre, ma il tasso di crescita è ancora negativo. Contrariamente ai trimestri precedenti, questa volta si è avuta una minore flessione dei servizi e un rallentamento nella crescita del software. In quest’ultimo ambito è cresciuto il middleware, grazie ai progetti di sicurezza e d’integrazione e razionalizzazione del parco applicativo, mentre nelle applicazioni si è avuto un rallentamento in tutte le macrocomponenti (Erp, Crm, Scm) dove vi è una domanda di tipo incrementale o di sostituzione, mentre vi è un maggiore interesse per gli applicativi verticali che rispondono a specifiche esigenze degli acquirenti. Più variegato e complesso appare invece l’andamento del segmento servizi, che nel 1° semestre è caratterizzato da due fattori: un relativo rallentamento nel downpricing delle tariffe professionali, che hanno raggiunto a fine 2003 un punto minimo economicamente non più sostenibile per molti fornitori, e l’attivazione di nuovi progetti di sicurezza, d’integrazione applicativa e di consolidamento, orientati a razionalizzare e a migliorare la produttività delle risorse It esistenti in un’ottica di risparmio sui costi. Ciò ha contribuito a creare una domanda di consulenza e system integration (+ 0,4%) e ad accrescere l’interesse verso l’outsourcing (specie di application management, che cresce del 2,1%) ma anche a mantenere bassa la domanda di formazione, segno questo di scarsa innovazione sui sistemi esistenti.
Stato e trend del mercato IT
Gli utenti continuano ad esprimere una domanda ancora debole rispetto al passato, ed è una domanda improntata a cautela, che si traduce in progetti di razionalizzazione e ottimizzazione dell’esistente e di rinnovamento quasi obbligato di tecnologie superate. Il regime di downpricing che sussiste nel mercato crea difficoltà notevoli a molti fornitori, che non riescono ad equilibrare la rapida discesa dei prezzi e delle tariffe professionali con il sussistere di alti costi del personale, difficili da sostenere nel medio e lungo periodo. Gli utenti, inoltre, tendono ad indirizzarsi su un numero sempre più ristretto di fornitori e dei loro rispettivi ecosistemi di partner. Questa riduzione del volume della domanda favorisce processi di concentrazione e accordi di partnership tra i fornitori, ma ne aumenta anche la competizione, determinando così andamenti molto differenti nei fatturati e nei margini tra gli operatori che competono con la specializzazione e la capacità di fornire valore aggiunto e quelli che competono sul prezzo. Solo i primi, oggi e in prospettiva, sono quelli destinati a sopravvivere. Tutto ciò segnala una forte criticità incombente sull’industria del software e dei servizi It, alla quale bisognerebbe prestare molta più attenzione.
L’andamento del mercato delle tlc
Rispetto all’It, le telecomunicazioni presentano, sia dal punto di vista strutturale sia congiunturale, una situazione molto più positiva. Il mercato cresce del 3%, valore allineato a quello dello scorso anno, grazie ai servizi, la cui quota è passata dal 75 all’80% in due anni (vedi figura 2). Alla crescita del 5,1% dei servizi fa però riscontro un peggioramento dei terminali e delle infrastrutture. A livello aggregato, gli apparati calano del 3,8% rispetto al – 1,8% del 2003, registrando un andamento negativo in quasi tutti i segmenti, con alcune novità significative. I terminali mobili registrano un calo a valore del 3,1% (contro una crescita del 9,2% nel 1° semestre 2003), nonostante una crescita in volumi di circa il 12%. Ciò è dovuto ad un sensibile calo dei prezzi, soprattutto sui modelli di fascia alta, con fotocamera, che lo scorso anno, appena lanciati, venivano proposti a prezzi molto elevati. I servizi di telecomunicazione continuano a registrare una buona dinamica (+5,1% nel semestre) e trainano l’intero settore. In particolare, il segmento mobile è stato ancora una volta il più vivace, con un +12%. Cresce la fonia mobile (+9,6%) che ha ormai quasi raggiunto il valore di quella fissa e crescono ancora i Vas, grazie al notevole numero di Sms inviati e al peso dei servizi d’informazione ed enterteinment erogati nell’anno (si stima a 60 milioni il numero delle suonerie scaricate nel 1° semestre, al prezzo di 1-1,5 euro l’una). I servizi di rete fissa migliorano, pur restando di segno negativo (- 0,5% contro – 1,7% del precedente periodo) grazie al boom della banda larga e del traffico legato agli accessi Internet. Anche i VAS tornano ad avere una crescita positiva sfruttando le buone performance dei contenuti erogati via web, ma anche dei servizi di outsourcing di sistemi e di servizi call center. Il 1° semestre ha registrato anche una accelerazione nella crescita delle linee attive, che sfiorano i 59 milioni, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, è cresciuto del 6% il numero degli utenti effettivi, giunto a 42,5 milioni. Cresce anche la spesa media per utente, passando da 29 a quasi 31 euro al mese, con una quota importante, circa il 15%, dovuta ai servizi non-voce, che toccano i 4,6 euro al mese. Questi dati confermano anche la stagionalità della spesa, che risulta più rilevante nel 2° semestre rispetto al primo a causa del maggiore volume di traffico che si ha nei mesi estivi e nel periodo natalizio. Se le Tlc mobili sono spinte dai VAS, nella rete fissa si registra una dinamica favorevolissima degli accessi a banda larga, che a fine giugno 2004 contava 3,3 milioni di utenti, con un forte incremento degli accessi ADSL (xDSL), più che raddoppiati in un anno. Le connessioni in fibra ottica, meno capillari, aumentano di circa il 50% in unità. La domanda di Tlc si caratterizza nel periodo per una crescente richiesta di banda disponibile. Ciò si abbina da un lato al refresh tecnologico delle soluzioni per renderle compatibili con tale esigenza, dall’altro con un incremento, in varietà e prestazioni, dei servizi richiesti. Si ha inoltre una graduale ma veloce diffusione delle nuove tecnologie alle sedi periferiche delle aziende multilocalizzate, mentre nel mondo consumer aumenta l’uso di servizi e prodotti che includono elementi classificabili come gadget (come appunto le suonerie). L’offerta si muove in modo da completare le richieste della domanda con nuovi elementi, che vanno dai contenuti erogabili tramite accessi a banda larga alle attività per il mondo business, con revisione delle infrastrutture Tlc e ottimizzazione delle risorse utilizzate. Il mercato in generale si caratterizza per un crescente orientamento alle tecnologie basate su Ip anche sui segmenti più tradizionali, come quello dei centralini per fruire di servizi voce su Ip.
I trend di medio periodo
In definitiva lo scenario di metà anno evidenzia situazioni molto diverse tra It e Tlc. Le telecomunicazioni, oltre ad avere raggiunto un assetto più stabile, sembrano anche essere più dinamiche e l’utenza sembra rispondere positivamente alle offerte innovative. Viceversa, nell’It la crescita del mercato è frenata dall’atteggiamento prudente delle imprese verso investimenti di portata strutturale, e questo sta determinando criticità e difficoltà di conversione sul lato dei fornitori. Anche nell’It, come nelle Tlc, vi è stato tuttavia un risveglio da parte del mercato consumer. Nella parte restante dell’anno queste differenti dinamiche sono probabilmente destinate a proseguire.
Figura 1- le imprese Ict in italia per stato di criticità Fonte: Unioncamere
Figura 2- le imprese Ict in italia per stato di criticità Fonte: Unioncamere
*) Giancarlo Capitani é amministratore delegato di NetConsulting
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