Prospettive

Real World Assets per una nuova finanza

I Real World Assets sono versioni digitali e tokenizzate di beni reali. Sono commerciabili sugli exchange interfacciati alla blockchain e rendono accessibili al retail anche asset con costi prima inaccessibili al singolo investitore

Pubblicato il 08 Nov 2023

Immagine di RORONOR su Shutterstock

Guidare una Ferrari o rilassarsi a bordo piscina di una villa a Ibiza sono esperienze terribilmente attraenti che, di solito, rimangono fuori dalla portata della maggior parte delle persone. Tra le tante sfaccettature della digitalizzazione, però, esiste un ambito in cui qualcuno ha pensato di trovare una risposta a questi desideri apparentemente irraggiungibili: la tokenizzazione degli asset reali.

Con l’espressione Real World Assets (RWA) si intende un processo per mezzo del quale viene creata una copia digitale di un bene reale. Prendiamo una Ferrari, per esempio. Una Ferrari è un bene di lusso dal prezzo raramente abbordabile per un singolo investitore. Il primo step per trasformare questa Ferrari in un RWA è di crearne una copia digitale e immutabile, per mezzo del conio di un NFT che ne rappresenti una copia 1:1 sulla blockchain.

In un secondo tempo, questa copia digitale viene suddivisa in tanti token il cui valore è esattamente uguale al valore iniziale della Ferrari diviso il numero di token emessi. I piccoli investitori, in questo modo, possono acquistare delle share di quella Ferrari, e godere dei diritti di proprietà in modo proporzionale al numero di token posseduti. Per esempio, potrebbero avere il diritto di guidarla un certo numero di giorni all’anno, o ricevere una percentuale del profitto in caso di vendita.

Un nuovo modo di pensare la finanza

L’esempio con la Ferrari è un semplice escamotage per rendere intuitivo il concetto, ma potrebbe essere un po’ riduttivo per esprimere il vero potenziale degli RWA. Prendiamo ora il caso di un’obbligazione, un corporate bond dal rendimento elevato, ma dal taglio minimo di 100.000 Euro, anche qui difficilmente accessibile. Grazie alla tokenizzazione, è possibile convertire questa obbligazione in un RWA e rivenderla sotto forma di token dal prezzo più contenuto.

In questo modo, anche l’investitore che non ha in portafoglio 100.000 Euro potrebbe acquistare un numero di token di quel bond proporzionale al suo budget, per esempio 5.000 Euro, e godere su questo investimento di un tasso di rendimento nettamente superiore a quello offerto solitamente dalle obbligazioni di taglio minore. Il discorso diventa così sicuramente più interessante, e apre molteplici scenari di impiego nel campo finanziario.

Lending per tutti

Con gli RWA il mercato del credito viene radicalmente ripensato, sia dal lato dell’offerta, sia della domanda. La tecnologia blockchain permette la decentralizzazione del credito, facendo in modo che non sia più una singola istituzione centralizzata a emettere un prestito a un singolo debitore. Con il sistema di lending RWA, tanti investitori piccoli e medi possono rendere disponibile una somma al circuito di prestito, versandola in un pool condiviso. Si può così raggiungere un valore del credito interessante, ma spalmando il rischio di insolvenza su tutte le controparti che hanno contribuito al pool. Ogni investitore può scegliere un tier di adesione proporzionale al grado di rischio che intende sopportare.
Lato debitore, il pool diventa accessibile a più fruitori contemporaneamente, ognuno con un diverso tier di accesso stabilito in base a diversi fattori, tra cui anche il proprio merito creditizio.
Questo nuovo sistema di accesso al credito sta generando crescente interesse nei Paesi Emergenti, soprattutto in Africa, dove le piccole imprese faticano a ottenere accesso al credito attraverso i tradizionali circuiti di finanza centralizzata.

Real World Assets e Real Estate

Un altro use case che sta destando interesse è l’applicazione della tecnologia RWA al mondo degli investimenti immobiliari. La tokenizzazione di un bene immobile offre formule di commercializzazione e fruizione che permettono anche a investitori di piccolo calibro di partecipare a operazioni immobiliari di largo respiro o di accedere per mezzo della comproprietà ad asset prima irraggiungibili.

Questo genera un aumento dei volumi di transazione nel mercato e permette un più veloce smobilizzo anche degli asset più impegnativi, garantendo a tutti gli attori coinvolti un maggior ROI.

RWA e trading

La possibilità di trasformare facilmente asset fisici in controparti digitali ha aperto la strada a una fioritura di exchange che offrono strumenti sintetici per fare investimenti. Al di là degli aspetti legati agli audit di regolamentazione, tuttora non ancora chiari, l’impiego di equivalenti sintetici semplifica enormemente la vita a investitori e trader. Sulle azioni, diventa possibile fare il trading di token di stock, mettendo in portafoglio anche azioni dal valore fuori dal proprio budget. Sulle materie prime, il trading per mezzo di RWA sintetici offre un sistema di investimento in cui alcune delle complicazioni legate al mondo dei Future vengono semplificate, e dove anche il rischio di liquidazione viene ridotto se non del tutto eliminato.

Si aprono scenari prima inimmaginabili di ingegneria finanziaria: gli RWA offrono la possibilità di fare staking (versare un proprio asset a un terzo in cambio di un rendimento) anche per token di materie prime e valute, permettendo così di utilizzare la replica sintetica di un Future come se fosse un bond.

L’oro, asset privilegiato dal mondo RWA

Un discorso specifico merita l’oro. Questo bene di rifugio, da sempre nel cuore di tanti investitori, è stato tenuto in palmo di mano dal mondo RWA. Da molti anni esistono infatti repliche tokenizzate di questo Store of Value, che permettono di investire in oro acquistando token che ne tracciano fedelmente la quotazione di mercato.

Le comodità offerte da questa forma di investimento sono molteplici: si semplifica la gestione logistica senza dover sopportare il rischio di liquidazione di un future o i costi di un ETF. I token legati all’oro sono sempre liquidi, per cui è agevole smobilizzare l’investimento in caso di necessità impreviste. Per contro, bisogna avere un minimo di dimestichezza con l’utilizzo dei wallet digitali, magari anche hardware, visto che per investimenti importanti sarebbe meglio affidarsi alla sicurezza di un cold wallet.

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