Prima era forse necessario viaggiare, visitando alcuni Paesi o aree definite “a rischio” per toccare con mano e sperimentare sulla propria pelle che l’acqua non è una risorsa infinita e neppure scontata. Negli ultimi anni, da quando hanno iniziato a spuntare titoli che “denunciano” il divieto di innaffiare giardini e aiuole a nostro piacimento, l’emergenza idrica ha fatto ufficialmente ingresso nella quotidianità anche dei cittadini italiani. Qualcuno ha iniziato a chiudere il rubinetto più spesso, a velocizzare la doccia e ad adottare comportamenti più virtuosi, incoraggiato da vademecum e indicazioni di esperti e influencer. Sempre di più, però, è emersa la chiara necessità di azioni su larga scala, meglio se con l’utilizzo di quelle tecnologie su cui in altri ambiti, anche meno essenziali, investiamo già da diversi anni.
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Rete idrica smart come l’elettrica, grazie all’IoT sostenibile
Grazie a dispositivi intelligenti, a bassa potenza e basso costo ma sempre connessi, chi gestisce il sistema idrico diventa in grado di minimizzarne le perdite, potendo conoscere i consumi in modo capillare e puntuale. Con questi “nuovi” dati, si riesce anche a massimizzare il proprio business, sempre garantendo a tutti il servizio idrico e abilitandone anche altri in chiave Smart City
Giornalista

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