Servizi e finanziamenti a supporto delle Pmi

Diverse le iniziative a supporto delle Pmi: da un sito interamente dedicato ai servizi online che offrono sostegno e guida in materia di innovazione al nuovo bando dei finanziamenti UE alle Pmi che intendono condurre attività di ricerca orizzontali

Pubblicato il 02 Mag 2005

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“State cercando nuove tecnologie per migliorare i vostri prodotti? Vi serve aiuto per trovare la migliore soluzione per finanziare l’innovazione in seno alla vostra impresa? Se la risposta è affermativa potreste essere interessati a sapere che esiste tutta una gamma di servizi on line a vostra disposizione, che offrono sostegno e guida in materia di innovazione “. Con queste parole si presenta la sezione dell’interessantissimo sito http://www.cordis.lu dedicata ai servizi on line che offrono sostegno e guida in materia d’innovazione, di cui riportiamo i link più interessanti.
Nel settore del trasferimento di tecnologia i Centri di collegamento Innovazione (http://irc.cordis.lu) sostengono l’accesso diretto alle differenti fonti di tecnologie innovative per il loro trasferimento o per l’accesso al mercato, mentre il sito http://www.cordis.lu/marketplace/it si occupa di agevolare l’accesso plurilingue alle tecnologie nuove ed emergenti che aspettano di essere sfruttate.
Per quanto riguarda la Pianificazione economica e l’accesso alla finanza Gate2Growth (http://www.gate2growth.com ) è un portale unico nel quale confluiscono una comunità di imprenditori, investitori, fornitori di servizi e varie reti sostenute dalla Commissione europea. Informazioni per imprenditori e investitori su come accedere alle reti d’informazione (capitale a rischio, investitori informali, mercato azionario) e finanziarie, tra cui i programmi di sostegno comunitari, specie per la creazione di imprese innovative, sono invece disponibili nel sito Finanziare l’innovazione all’indirizzo: http://www.cordis.lu/finance;
Un sostegno pratico alle start up avviene grazie ai BIC ( Business Innovation Centres – http://www.ebn.be), rete leader europea che raccoglie 160 Centri Bic e organizzazioni affini come incubatori, centri d’innovazione e centri per l’imprenditorialità. Infine all’indirizzo http://www.cordis.lu/incubators/ si ha un accesso agevolato agli incubatori di imprese europei.

TECNOLOGICHE
Nell’ambito dei Programmi quadro delle attività di ricerca, viene definita “piattaforma tecnologica” quell’insieme di regole che riuniscono su scala europea imprese, istituti di ricerca, la comunità finanziaria e le autorità di regolamentazione, allo scopo di definire un’agenda comune per la ricerca volta a mobilitare una massa critica di risorse, nazionali ed europee, pubbliche e private. Le “piattaforme tecnologiche”, quindi, sono state create per incoraggiare i partenariati fra il settore pubblico e quello privato. La prima è stata costituita nel 2001 e attualmente se ne contano 22 in vari settori, quali la nanoelettronica, la medicina innovativa e il settore tessile. Tramite i partenariati, le piattaforme tecnologiche possono definire le priorità di ricerca e tecnologie necessarie in un determinato settore a medio e lungo termine e coordinare a livello europeo e nazionale, pubblico e privato, gli investimenti nel settore della Ricerca e Sviluppo. In futuro esse dovranno continuare a svolgere un importante ruolo nello sviluppo della ricerca e della tecnologia in Europa e nel diffondere le conoscenze per una crescita economica. Nella Comunicazione della Commissione 16 giugno 2004 intitolata “La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell’Europa – Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell’Unione”, la Commissione ritiene che l’esperienza positiva acquisita finora debba essere incrementata tramite ulteriori risorse. Nel corso del 2004 i leader industriali che aderiscono alle attuali piattaforme tecnologiche si sono accordati per elaborare un codice volontario di buone prassi che comprenda, per esempio, l’apertura alle altre parti, sociali ed economiche, della società civile. Per informazioni: http://www.cordis.lu/technology-platforms/

La Commissione europea ha pubblicato un invito, rivolto alle Pmi che intendono condurre attività di ricerca orizzontali, a presentare proposte. Si tratta di una delle aree coperte dall’approccio “Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca del Sesto programma quadro” (6PQ). I finanziamenti riguardano due filoni precisi. Progetti di ricerca cooperativa (Craft): lo strumento sostiene le Pmi con capacità d’innovare ma senza proprie strutture di ricerca e permette a Pmi di paesi differenti, con specifici bisogni o problemi di R&S di affidare una quota importante delle attività a “prestatori d’opera” nella ricerca e sviluppo. Il budget disponibile è pari a 75 milioni di euro. Le proposte devono essere inviate entro il 14 settembre 2005. Il testo dell’invito è disponibile all’indirizzo http://fp6.cordis.lu/fp6/
Progetti di ricerca collettiva: la ricerca collettiva è un tipo di ricerca condotta dai prestatori d’opera nella R&S – come università o centri di ricerca – per conto di associazioni o raggruppamenti industriali al fine di allargare la base cognitiva e migliorare la competitività globale dei grandi gruppi di Pmi. Il budget disponibile è pari a 65 milioni di euro. Le proposte devono essere inviate entro il 26 maggio.  Il testo è disponibile all’indirizzo: http://fp6.cordis.lu/fp6/.Innbarometro  2004
Innbarometro 2004, lo sturmento utilizzato dalla DG Imprese della Commissione per “misurare” il sostegno pubblico all’innovazione, fotografa una situazione contraddittoria per quanto riguarda l’uso dei sostegni pubblici all’innovazione da parte del settore privato. L’indagine rileva che il 31% circa delle aziende innovative dell’Ue usa, nelle proprie attività d’innovazione, almeno un tipo di sostegno pubblico, ma solo il 12% ricorre ai programmi pubblici ai quali potrebbe accedere. Tra il settembre e l’ottobre 2004 sono stati intervistati i dirigenti di 4.534 aziende, con un numero di dipendenti compreso tra 20 e 499, che negli ultimi due anni hanno svolto attività innovative . La maggior parte delle aziende ha introdotto, dal 2002 in poi, servizi e prodotti migliorati, ma molte hanno anche adottato nuove procedure di distribuzione, produzione o logistica. Il sondaggio tenta anche di stabilire se i programmi di sostegno all’innovazione siano usati prevalentemente dalle aziende altamente innovative o da quelle a basso tasso d’innovazione; le interviste mostrano che sono le prime a trarne più profitto. La dimensione delle aziende non sembra pesare sull’accesso alla maggior parte dei programmi, anche se quelli che stimolano maggiori capacità innovative sono usati prevalentemente dalle aziende più grandi . L’indagine conclude che le aziende classificate come “innovative con successo” sono quelle che hanno capito i vantaggi di collaborare e mettere in comune le conoscenze e che sono più inclini ad accettare esperti e consulenti. I risultati confermano che gli investimenti per sostenere gli sforzi d’innovazione e una strategia di apertura sono fattori fondamentali che permettono a un’azienda d’innovare con successo. Per ulteriori dettagli e per il testo dell’Innbarometro : http://www.cordis.lu/innovation-smes/src/innobarometer.htm.  


QUALE FUTURO PER LE PIATTAFORME


I FINANZIAMENTI  PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE


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