A poche settimane dalla conclusione della COP 26 a Glasgow, la “Conferenza delle Parti” indetta dalla Nazioni Unite il 13 novembre scorso che ha inteso fare il punto sugli impegni assunti nel 2016, vale a dire con l’entrata in vigore dell’accordo di Parigi in merito ai cambiamenti climatici, assumono grande attualità gli studi sulle soluzioni software di gestione della sostenibilità.
L’ultimo di Forrester, dal titolo New Tech: Sustainability Management Software, è stato pubblicato a settembre e prende le mosse dal riconoscimento che per anni ci si è affidati a Excel come strumento principale di gestione della sostenibilità. Nel panorama contemporaneo, però, la transizione epocale verso un’economia che punta a ottenere basse emissioni di carbonio necessita di qualcosa di più dei soli fogli di calcolo se le organizzazioni vogliono costruire una reale fiducia con gli stakeholder, offrire una customer experience di alto livello e far crescere le loro entrate più velocemente.
Sustainability Management Software, i 3 elementi fondamentali
Secondo Forrester, una proposta di valore associata a questo mercato deve includere 3 elementi: gestione semplificata delle prestazioni di sostenibilità, misurazione e reporting esaustivi, nuove opportunità per la creazione di business.
Gestione semplificata delle prestazioni di sostenibilità
Un software di gestione della sostenibilità deve essere in grado di semplificare le complesse iniziative che oggi vengono raggruppate sotto il cappello degli indicatori ESG (Environmental, Social and Corporate Governance). Tali iniziative, infatti, richiedono un’approfondita raccolta di dati, analisi, gestione, collaborazione interna ed esterna, definizione degli obiettivi, monitoraggio e trasparenza lungo tutta la catena del valore. A titolo di esempio, si possono citare le oltre 700 aziende che si sono impegnate a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, e a raggiungere lo stadio zero entro il 2050, che ruotano attorno al progetto SBTi (Science Based Targets). Queste organizzazioni, così come qualunque altra orientata a rispettare i requisiti ESG, hanno bisogno di soluzioni digitali per misurare le loro prestazioni di sostenibilità paragonandole a determinati obiettivi, nonché di identificare le azioni pertinenti a raggiungere tali obiettivi.
Misurazione e reporting esaustivi
Le nuove soluzioni di Sustainability Management misurano, analizzano e comunicano accuratamente i progressi riguardo alla sostenibilità aziendale attraverso i fattori ESG. Con l’incremento delle richieste di divulgazione del rischio climatico e di reporting sulla sostenibilità, le aziende hanno bisogno di strumenti che supportino ad esempio la cosiddetta analisi di materialità, che si focalizza sui valori in ambito sociale e ambientale che l’organizzazione condivide con gli stakeholder. Per farlo, detti strumenti devono fornire modelli di reporting standardizzato in base ai principali quadri di riferimento come CDP (Carbon Disclosure Project), GRI (Global Reporting Initiative), SASB (Sustainability Accounting Standards Board) e TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures).
Nuove opportunità per la creazione di business.
Comprendere gli obiettivi di sostenibilità e monitorarli in tempo reale può creare opportunità per aumentare l’allineamento del marchio (brand alignment), la corporate social responsibility, nonché la customer e l’employee experience. Queste soluzioni software dovrebbero fornire i giusti insight per innovare e incorporare i concetti di sostenibilità in nuovi prodotti e in nuove offerte di servizi. Prevedere gli standard fin dalla progettazione dei prodotti porta a una migliore customer experience da parte di consumatori sempre più responsabili e dall’approccio green. Ad esempio, i produttori hanno imparato che usare plastica colorata invece che vernice sulla plastica permette ai clienti di riciclare i prodotti di seconda mano.
L’impennata di finanziamenti e acquisizioni nel climate tech
La crescente domanda di prodotti e servizi realizzati tenendo conto di criteri di sostenibilità ha fatto impennare i finanziamenti dei venture capitalist (VC) nel campo del climate tech. Finanziamenti che, secondo un’analisi di PwC citata Forrester, sono cresciuti di oltre il 3750% dal 2013 al 2019 e hanno portato alla formazione di circa 40 “unicorni”, cioè di startup valutate più di un miliardo di dollari. Solo nel 2020, queste startup hanno raccolto una cifra record di 17 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti e il Canada sono in testa nei finanziamenti per la tecnologia del clima. In particolare, i maggiori investimenti si registrano in Nord America, con il 49% del totale investito. Seguono la Cina con il 33% e poi l’Europa e il resto del mondo. La stessa PwC prevede di investire 12 miliardi di dollari e di assumere più di 100 mila nuovi dipendenti nei prossimi cinque anni proprio per concentrarsi sui servizi ESG. Analogamente, a testimonianza della grande vivacità che circonda il tema, negli ultimi due anni le acquisizioni sono decollate e in alcuni casi fornitori maturi di soluzioni GRC (Governance, Risk and Compliance) ed EHS (Environment, health and safety) hanno deciso di cambiare il proprio marchio per rendere più esplicito il nesso con ESG e sostenibilità.
I 4 criteri di maturità delle soluzioni di gestione della sostenibilità
Forrester ha condotto un’analisi approfondita, avvalendosi anche di numerose interviste con esperti del settore, per definire un quadro completo del mercato dei sistemi di gestione della sostenibilità, identificando un totale di 35 fornitori, alcuni finanziati tramite VC e altri appena entrati in questo ambito. In base a quanto emerso, sono stati stilati 4 criteri per calcolare la maturità di vendor e rispettive soluzioni.
- Livello di finanziamento – Il livello di finanziamento rappresenta un indicatore chiave della capacità attrattiva dell’azienda e della sua propensione a crescere. Infatti, il grado con cui gli investitori credono nel team e nella soluzione di un vendor è una cartina di tornasole molto significativa per determinare la maturità di un’offerta.
- Durata dell’azienda e del prodotto – Il secondo criterio è dettato dall’età dell’azienda e da quando il software è stato reso disponibilità sul mercato. Le aziende che possono vantare una maggiore longevità è presumibile che abbiano più esperienza sul mercato e dal punto di vista operativo.
- Numero di dipendenti – Forrester ha preso in considerazione sia il numero totale di dipendenti dell’azienda sia quello delle persone che, al suo interno, sono dedicate all’offerta di gestione della sostenibilità. Questo indicatore va considerato come un segnale importante della presenza del vendor sul mercato e della sua capacità di sostenere la crescita.
- Numero di clienti – Anche la numerosità di clienti costituisce un parametro che permette di comprendere meglio quale sia la maturità di un’azienda e della sua soluzione in questo particolare comparto.
Le 3 macro aree dei software in base alle funzionalità supportate
La sezione conclusiva del report di Forrester si concentra sulle funzionalità di ciascun Sustainability Management Software, una catalogazione che può essere suddivisa in 3 macro aree.
Sostenibilità ambientale/specialista del carbonio
Le soluzioni cha appartengono a questa tipologia forniscono strumenti per la sostenibilità ambientale e la capacità di gestione del carbonio a sostegno dell’azione climatica e dei programmi di sostenibilità. Alcune sono specializzate in contesti specifici, come supply chain management, lifecycle assessment, rifiuti e acqua. La maggior parte, tuttavia, propone un approccio alla sostenibilità ambientale in chiave end-to-end e una strategia di gestione del carbonio. Tra le funzioni ricorrenti sono incluse la misurazione delle emissioni di gas serra, la definizione degli obiettivi, il monitoraggio, la pianificazione della riduzione, l’engagement dei fornitori, il reporting, l’analisi dello scenario e del portfolio. Le soluzioni di questo segmento si distinguono per la loro capacità di andare oltre il solo reporting per aiutare i clienti a individuare e realizzare le opportunità in tutta l’impresa, nella catena del valore e nell’offerte di prodotti e servizi.
Piattaforma integrata di sostenibilità/ESG
Le piattaforme di questa seconda categoria semplificano la raccolta e la gestione dei dati di sostenibilità, in particolare quelli ESG, per supportare una vasta gamma di casi d’uso in maniera tale che le organizzazioni possano migliorare le loro prestazioni generali di sostenibilità aziendale. Tali piattaforme includono perciò i reporting di sostenibilità ed ESG, nonché le valutazioni e la gestione di fornitori e programmi. Le loro caratteristiche si focalizzano sulla gestione dei dati, compresa la loro integrazione e i flussi di lavoro, la contabilità dei gas serra o GHG (greenhouse gas) accounting, l’analisi di materialità, i benchmark ESG e il monitoraggio, le dashboard e i modelli di report ESG predefiniti per essere allineati agli standard principali. La sostenibilità affrontata con queste piattaforme va oltre quella ambientale e si estende anche a componenti sociali e di governance come il coinvolgimento della comunità, la diversità e l’inclusione, la salute e la sicurezza dei dipendenti, la privacy e l’etica.
EHS (Environment, health, and safety) software
Questi software proposti in modalità SaaS, affiancano le imprese nella gestione dei rischi operativi e nel miglioramento delle prestazioni relative a fattori ambientali, a salute e sicurezza sul lavoro, a controllo della qualità, a conformità e, sempre più spesso, ai temi della sostenibilità. Sono solitamente i più diffusi nelle industrie altamente regolamentate, ma i vendor dei software EHS stanno sviluppando caratteristiche supplementari per affrontare le nuove richieste di gestione della sostenibilità/ESG, anche mediante l’acquisizione di competitor le cui soluzioni già posseggono tali funzionalità. Queste aggiunte migliorano la capacità di raccolta e gestione dei dati ESG, la misurazione delle emissioni di carbonio, il reporting di sostenibilità/ESG allineato agli standard e le integrazioni con le fonti di dati dei sistemi aziendali esistenti.