Software e servizi. Per Assintel “è ora di ripensare le imprese”

Presentato il report dell’associazione. le difficoltà del momento potrebbero aggravarsi di fronte all’evoluzione di uno scenario in cui emergono molte nuove sfide

Pubblicato il 10 Nov 2009

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MILANO – Come prevedibile, anche l’Assintel Report ha registrato puntualmente i problemi e le difficoltà del comparto nazionale dell’It (vedi riquadro). Naturalmente, viste le caratteristiche del proprio pubblico di associati, Assintel (www.assintel.it) si è concentrata sull’analisi del comparto software e servizi e il Report, come di consueto firmato dagli analisti di NextValue, ha fornito anche una serie di suggerimenti; a cominciare dalle indicazioni sulle migliori opportunità che il mercato offre per riemergere dalla crisi.
Il Report fornisce anche alcuni spunti di riflessione sulla necessità di ‘ripensare le imprese’ del software e servizi (Ssi) per evitare di restare impigliati nel loop che ha come punto di ingresso le attuali difficoltà su ricavi e margini e che porta inevitabilmente a focalizzarsi sul downsizing organizzativo e infine al ridimensionamento degli organici.
Cominciamo dalle opportunità che NextValue indica a partire dalle ‘matrici di attrattività’ di sua elaborazione. Queste matrici consentono di visualizzare, sulla base delle indicazioni che vengono da un panel di 500 imprese end-user, il posizionamento all’interno di quattro quadranti (che corrispondono allo status, in ordine di importanza crescente, di enigma, nicchia, alto potenziale e diffusione) e registrare quindi, rispetto alla situazione dell’anno precedente, il livello di attrattività di tecnologie, soluzioni e servizi; e quindi, in ultima analisi, le nuove opportunità di investimento per le Ssi.

Figura 1: Matrice di attrattività del software applicativo
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Nella matrice sul software applicativo (figura 1) le voci in crescita di attrattività, sono quelle dell’Enterprise Content Management, dell’Enterprise 2.0 e, sia pure ancora nel quadrante di nicchia, del SaaS.

Figura 2: Matrice di attrattività dei servizi It
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Per quanto riguarda i servizi (figura 2), rispetto all’analoga ‘matrice’ dello scorso anno, ristagno generale; si distinguono però in positivo le voci ‘Sviluppo e manutenzione evolutiva del software’ e ‘servizi di formazione tecnica’, mentre perdono quota i servizi di Bpo.

Figura 3: Matrice di attrattività dell’infrattura tecnologica
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“Ripensare le imprese”
La terza matrice riguarda le infrastrutture tecnologiche (figura 3): spiccano le voci riguardanti backup e recovery, systems management e sicurezza. Ma soprattutto emerge in modo prepotente la cove ‘cloud computing’ segnalata dal 43% del panel. Se associata all’altra voce SaaS (in evidenza nella matrice sul software applicativo) non si può non notare un ennesimo segnale di forte cambiamento in vista sullo scenario, per quanto riguarda in particolare i modelli di sviluppo e di delivery delle applicazioni e quindi il maturare di una nuova grande opportunità che sarà colta al meglio dalle Ssi capaci di ‘ripensarsi’, come raccomanda il Report. Un compito non facile visto che, si sottolinea, “la stragrande maggioranza delle Ssi italiane opera secondo modelli di business tradizionali”.
Questo ripensamento può partire anche da iniziative alla portata di chiunque sia animato anche solo da buona volontà. Partire per esempio da una maggiore attenzione al cliente (che la crisi ha cambiato anche profondamente e che quindi va ‘ri-studiato’ con attenzione) “mettendo meglio a fuoco le strategie di approccio e di vendita”. In questa rivitalizzazione degli aspetti commerciali, gli strumenti Web 2.0 e i social media associati a nuove tecniche di marketing rivestono, secondo il report, un ruolo chiave.

Le rivendicazioni di Assintel e i politici
Il Rapporto fa da premessa a iniziative di rivendicazione che Assintel intende intraprendere nei confronti delle autorità di governo. Alcuni punti (spesso comuni con le rivendicazioni di Assinform) riguardano sgravi fiscali per chi acquista nuovi Pc, riduzione dell’Iva, rottamazione del software obsoleto, credito d’imposta e detassazione per gli investimenti tecnologici delle imprese e così via. Non sono certo richieste nuove e proprio per questo, abbiamo fatto notare a Giorgio Rapari, presidente di Assintel, rischiano di degradare a uno stanco rituale che si ripete da tempo. Da anni sentiamo infatti le pur sacrosante rivendicazioni di Assintel, Assinform e delle altre associazioni di settore presentare (in ordine rigorosamente sparso: il lunedì Assinform, il martedì Assintel, il mercoledì qualche altra associazione ecc.) il lamento sui livelli troppo bassi delle tariffe professionali (sopratutto nei contratti con la Pa) e così via. Il fatto che tutto questo non abbia prodotto niente dimostra evidentemente che: o le associazioni rappresentative del settore non sanno fare al meglio il loro mestiere, oppure al mondo della politica poco o niente importa dell’Ict come strumento principe di quella modernizzazione del Paese di cui peraltro riempiono ogni giorno i propri discorsi. E allora? Secondo Rapari il problema è ‘culturale’: l’It è ancora considerata dai politici una cosa meno importante per la nostra economia di quanto non siano i mattoni o i tondini d’acciao. O forse, aggiunge, “gli operatori del nostro settore sono una massa elettorale considerata poco interessante”.


Male i servizi It, meglio il software

Il mercato dell’It italiano nel 2009 cala del -4,5% su base annua, con un volume complessivo di 20.863 Milioni di Euro. Questo il succo dell’Assintel Report 2009, la ricerca annuale sul mercato del software e servizi It in Italia effettuata da NextValue per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio.
Sul lato domanda, le sofferenze sono generalizzate a quasi tutti i settori – a industria e banche il primato negativo – salvo quello delle utility (caratterizzato dalla presenza di molti operatori medio piccoli e da una notevole attività di sviluppo interno) e il comparto del consumer (inteso come Pc, software e l ’It usata nelle case).

Servizi It in maglia nera
Frena l’hardware, -5,1%, mentre si registra una lievissima crescita, + 0,6%, per il software. Ma sono i servizi It a segnare le performance peggiori (- 6,3%) con un picco negativo nell’area Sviluppo progetti e System Integration. Male l’outsourcing, per effetto anche della rinegoziazione e dello spacchettamento dei contratti imposti dai clienti che hanno approfittato dei rapporti di forza favorevoli, in questo periodo, nei confronti dei fornitori. Male anche i cosiddetti managed services di tipo commodity, dove ha pesato, come nell’outsourcing, una guerra dei prezzi che, spiega Alfredo Gatti di NextValue “vede protagonisti negativi soprattutto i medio grandi operatori, che spesso usano questi servizi di tipo commodity come ‘cavallo di Troia’ per agganciare nuovi clienti”.
In “leggera controtendenza” rispetto al quadro negativo dei servizi, la situazione del software, grazie soprattutto a quello che il Rapporto qualifica come middleware (leggasi virtualizzazione, interventi infrastrutturali, recovery e backup) che fa da contrappeso positivo alle sofferenze del software di sistema e del software applicativo (soprattutto Erp e applicazioni verticali) mentre qualche spiraglio di luce si ha nella Business Intelligence e nel software di collaboration.

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