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Space Economy: un universo di opportunità per le aziende



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La Space Economy è a tutti gli effetti una nuova frontiera, soprattutto per quanto riguarda le opportunità economiche. Sia per le aziende che necessitano di servizi, sia per quelle che sono alla ricerca di nuovi mercati in cui investire. Ecco le cose da sapere

Pubblicato il 5 set 2024



space economy

Spazio, ultima frontiera; l’adagio proveniente da una delle serie TV più famose della storia sembra calzare perfettamente per definire i presupposti della Space Economy. E se nella finzione televisiva ci si riferiva principalmente agli aspetti romantici dell’esplorazione, l’economia spaziale ci concentra, come è facilmente prevedibile, su aspetti più pragmatici.

Cos’è la Space Economy

Nella sua definizione più generica, la Space Economy è semplicemente l’insieme della attività economiche che si basano a vario titolo sullo spazio, come ambiente di lavoro o come risorsa, per essere più precisi sullo spazio al di fuori dell’atmosfera terrestre. Se la prima parte è più facilmente intuibile, anche perché più presente nell’immaginario collettivo, la seconda ha implicazioni più indirette ma, se possibile, ancora più redditizie, sia nel breve termine sia in proiezione. Fanno parte di questa, infatti, sia l’utilizzo di dati e informazioni provenienti dallo spazio come asset economico sia, per esempio, l’estrazione mineraria dai corpi celesti come gli asteroidi. Quest’ultima al momento esiste principalmente come ipotesi, ma serve per spiegarci l’ampiezza di questo mercato.

I diversi settori economici della Space Economy

Definire in modo puntuale i diversi settori di un contesto così vasto come la Space economy non è semplice: si parla già di space supply chain per indicare la presenza di numerosi attori, anche italiani come vedremo, impegnati anche nell’indotto. In ogni caso, ecco alcune delle principali suddivisioni possibili.

Una prima suddivisione possibile, suggerita da Wikipedia, è quella fra i segmenti:

  • Upstream, che possiamo identificare con la progettazione e costruzione delle infrastrutture nello spazio
  • Downstream, ovvero l’uso delle risorse generate da queste infrastrutture: oggi si tratta principalmente di dati e servizi, ma domani si potrebbe estendere a risorse come le materie prime

McKinsey suggerisce una dicotomia simile fra:

  • Applicazioni backbone, che però includono anche servizi come le trasmissioni e la localizzazione satellitare
  • Applicazioni reach, in cui le tecnologie spaziali sono a supporto delle aziende per la creazione di utili. Come possiamo vedere, una suddivisione basata principalmente su obiettivi e risultato.

Volendo dettagliare maggiormente, si possono includere settori di business più specifici: ne riportiamo alcuni.

  • Costruzione di vettori
  • Costruzione di satelliti
  • Ricerca scientifica
  • Estrazione di campioni e risorse
  • Osservazione della terra
  • Costruzione di infrastrutture
  • Comunicazioni satellitari
  • Sistemi di navigazione
  • Turismo spaziale;

Le ricadute positive sulla Terra

Fortunatamente, per identificare le ricadute positive sulla terra della Space Economy non serve guardare troppo al futuro. L’esempio più evidente è senza dubbio la navigazione GPS, che nelle sue diverse forme si basa su satelliti geostazionari. Ma lo spazio è da sempre motore di innovazione, anche per la creazione di prodotti che poi si ritrovano nella vita di tutti i giorni. Questa infografica prodotta dalla NASA, per esempio, illustra come prodotti “insospettabili” come le fotocamere degli smartphone, le lenti antigraffio, ma anche gli aspirapolvere a batteria e le cuffie senza fili derivino dalla ricerca spaziale. Anche se risulta complesso inserire e computare questo tipo di ricadute direttamente nella Space Economy, è piuttosto evidente il beneficio che l’industria spaziale può portare anche nei prodotti di uso quotidiano.

Spazio come nuova frontiera di business

La “conquista dello spazio” non è un tema nuovo: anche se sono lontani i tempi della ricerca del primato spaziale, l’esplorazione e la ricerca scientifica non si sono di fatto mai fermati. E, soprattutto, l’Italia ha saputo ritagliarsi il proprio ruolo nella Space Economy, con più di 200 aziende che operano a vario titolo nel settore, grazie anche al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e una forte presenza nell’Agenzia Spaziale europea.

Del resto, il mercato spaziale è uno dei più promettenti: sempre secondo McKinsey il comparto avrà un ritmo di crescita doppio rispetto al PIL globale a livello planetario, con investimenti che arriveranno a 1,8 trilioni di dollari, quasi duemila miliardi. Ma soprattutto, è evidente come si tratti di un mercato in cui le opportunità sono ancora numerose, basti pensare, per esempio, alla fornitura di servizi di connettività o più in generale alle trasmissioni, oppure al monitoraggio ambientale e orografico.

Accesso a dati e tecnologie innovative

Se le aziende pioniere della Space Economy stanno soprattutto cercando di conquistare un vantaggio competitivo e un posizionamento di mercato, i vantaggi della Space Economy non sono riservati ai settori che costituiscono la frontiera tecnologica, ma sono ampiamente fruibili dalle aziende che necessitano di questo tipo di tecnologie. Non solo nelle applicazioni già consolidate a cui abbiamo accennato, ma anche in settori più specifici e con modalità innovative, come lo Space as a Service, [https://youtu.be/rbKqcI1c2e8?si=BBr5YAkdo-wbTvN3&t=175] un termine ombrello utilizzato per indicare tutti gli ambiti in cui è possibile fruire delle tecnologie o delle infrastrutture attraverso il modello economico ampiamente diffuso nel mondo digitale.

Eutelsat, per esempio, offre la modalità Satellite as a Service, che di fatto mette a disposizione l’infrastruttura satellitare come servizio gestito.

Questo apre a opportunità interessanti. I dati provenienti dallo spazio, se ampiamente fruibili, hanno applicazioni in ogni campo: dalla logistica, in cui possono essere usati per un monitoraggio più efficace di traffico e rotte all’energia, in cui si possono usare per identificare nuove risorse o monitorare gli impianti di grandi dimensioni.

Sviluppo di nuovi prodotti e servizi

In generale, la possibilità di effettuare osservazioni sempre più dettagliate e precise dallo spazio mette a disposizione nuovi set di dati le cui applicazioni sono molteplici, dalla mobilità urbana al controllo degli ecosistemi, fino ad arrivare al monitoraggio delle supply chain, fondamentale anche per la sostenibilità.

La crescita esponenziale del mercato dell’economia spaziale

Abbiamo accennato a come la Space Economy sia un settore in forte crescita. Questa spinta ha origine dalla commistione praticamente prefetta fra interesse pubblico e interesse economico privato. Non senza qualche area in cui sarà necessario porre l’attenzione nel prossimo futuro.

Gli investimenti pubblici e privati

Gli interessi pubblici e privati trovano riscontro anche negli investimenti. Nonostante la contingenza non propriamente favorevole, la spesa dei governi per i programmi spaziali è aumentata complessivamente dell’11% nel 2023. [Fonte: Space Foundation Announces $570B Space Economy in 2023, Driven by Steady Private and Public Sector Growth].

L’Italia ha scelto di non perdere questa opportunità, stanziando un totale di 7 miliardi di euro, per il quinquennio 2021 – 2026 al secondo posto in Europa per la spesa in programmi relativi allo spazio e alla Space economy [fonte: Spazio, i dossier 2024: legge nazionale e convergenza con la banda ultralarga – SpacEconomy 360].

Per quanto riguarda il comparto privato, citiamo ancora una volta il caso Italia come esempio: i due venture capital attivi sul territorio, Primo Space Fund e Italia Space Venture, entrambi dedicati alle startup del settore, hanno un portafoglio rispettivamente di 86 milioni di euro e 250 milioni di euro.

Le sfide da affrontare: regolamentazione e sostenibilità

Uno degli aspetti più importanti per lo sviluppo di una Space Economy sana, equa e profittevole è senza dubbio quello di non ripetere gli errori del passato, introducendo fin da subito tematiche normative e di sostenibilità, Temi che sono già oggetto di studi accademici ma sono ben lungi dall’avere soluzioni a lungo termine. Non dimentichiamo infatti che anche con le migliori tecnologie esistenti, l’invio di oggetti e persone nello spazio è fortemente dispendioso, in termini energetici, e di conseguenza molto difficile da compensare in termini ambientali.

Ancora più complesso, perché non strettamente legato alla scienza, l’aspetto normativo: quali sono i “confini” nello spazio? Chi avrà un domani diritto di sfruttamento delle risorse provenienti dall’estrazione spaziale? Domande complesse, che tuttavia necessitano di una risposta rapida.

Come le aziende possono cogliere le opportunità della Space Economy

Risulta chiaro, dai numeri in gioco e dalle opportunità che il settore può offrire, che non si tratta di un tema che riguarda solo le grandissime e grandi aziende. Come ricorda per esempio Confindustria Veneto [fonte: 04. Space Economy (youtube.com)] il settore è in forte espansione anche per quanto riguarda il manifatturiero specializzato, settore in cui l’Italia si distingue da sempre. La multidisciplinarità del comparto spaziale moderno, tuttavia, apre anche a collaborazioni di altra natura: nelle telecomunicazioni, nell’IT, nella data science: serve soprattutto avere lo spirito pionieristico che la contraddistingue e impegnarsi a costruire le opportunità.

Valutare il proprio potenziale

Le aziende che vogliono avvicinarsi a questo settore dovrebbero prima di tutto fare una valutazione oggettiva del loro potenziale, senza lasciarsi zavorrare dai timori sui pregressi: non sono molte le realtà che possono vantare background in campo aerospaziale. Ma, al contrario, la Space Economy ha la necessità di costruire una supply chain, e quindi un indotto, che le appartenga. Quindi, dalla lavorazione di materie prime ai servizi per la logistica, gli spazi esistono oppure esisteranno nel prossimo futuro.

Collaborare con i player del settore 

Trattiamo qui come un unicum anche le aziende che, invece, prevedono di fruire dei servizi che la Space Economy oggi può offrire. La ragione è semplice: il presupposto iniziale, come in tutte le filiere in forte espansione, è molto simile. Occorre, infatti, dare la priorità alla costruzione di relazioni di collaborazione mutuamente vantaggiose e durature. Il fatto che la modalità Space as a Service costituisca già oggi circa il 20% del mercato ha molto da dire sulla volontà di apertura delle aziende del settore.

Per quanto riguarda il mercato italiano, a cui ci si può rivolgere agilmente per avvicinarsi alla filiera, un buon punto di riferimento è il sito italianspaceindustry.it che rappresenta il catalogo ufficiale delle aziende impegnate nell’economia spaziale.  

Lo spazio come motore di crescita per l’economia globale 

Per poter servire da traino all’economia, un settore deve disporre di due caratteristiche: crescere complessivamente più del PIL globale e costituirne una parte significativa. La Space Economy ha entrambi i requisiti: cresce a un ritmo sempre più rapido e, come abbiamo visto, ha il potenziale per generare 1,8 trilioni di dollari di indotto. Consideriamo che il PIL globale stimato corrispondeva a circa 100 trilioni di dollari nel 2022. Facendo le dovute proporzioni dovute alla differenza temporale fra le misure, si può immaginare un’industria che esprime circa l’1% del PIL mondiale. Capace, insomma, di spostare gli equilibri economici globali.

Il ruolo chiave delle aziende nella conquista del nuovo confine

Perché lo spazio costituisca una reale opportunità di crescita del mercato globale l’apporto delle aziende private è fondamentale: se governi e organizzazioni sono tipicamente protagonisti di iniziative di carattere più accademico, scientifico e legato alla ricerca, infatti, sono soprattutto le imprese a saper individuare le opportunità di mercato e metterle a valore. Alcune di queste sono già business consolidati. Citiamo ancora una volta, per maggiore chiarezza, i campi più noti: rilevamenti fotografici e telemetrici, connettività e geolocalizzazione. Il fatturato così generato faciliterà ulteriori investimenti, ampliando il bacino dell’indotto e permettendo a un numero sempre più elevato di aziende.

Un invito a guardare oltre i confini terrestri

Non è un caso se nel parlare di Space Economy usiamo termini come frontiera e confine: si tratta, infatti, di un ambito particolare, che offre opportunità ma pone sfide, soprattutto sotto il profilo normativo, completamente inedite. Come gestire il diritto economico al di fuori dei confini terrestri? Come garantire una gestione equa delle opportunità? Come fare in modo che, pur garantendo un legittimo profitto alle aziende, la corsa allo spazio non si trasformi in sfruttamento indiscriminato? Domande che non hanno risposte semplici e nette, ma che ci lasciano una grande sicurezza: se affrontate nel modo corretto permetteranno alla civiltà di progredire come mai prima.  

 

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