Prospettive

Treni: infrastrutture e servizi sempre più digitalizzati

Le previsioni per il comparto ferroviario, indicano raddoppi di traffico per merci e passeggeri su questo vettore “green”. Per questo è in corso da tempo, con numerosi progetti finanziati dalla Comunità europea e dai singoli operatori dei diversi paesi, una digitalizzazione delle linee, delle infrastrutture e dei treni, con nuovi servizi per viaggiare sempre più su una rete globale, integrata e intelligente. Trasformando il viaggio in una nuova “esperienza”

Pubblicato il 21 Feb 2023

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Qui non stiamo parlando dell’ultima App per il nostro smartphone, ma della digitalizzazione di infrastrutture che diventano sempre più critiche e importanti per lo sviluppo economico dei paesi e che di fatto impattano sulla qualità della vita delle persone. Oggi accenniamo alla digitalizzazione in corso del mondo dei Trasporti. Ne abbiamo già parlato, per quanto riguarda quello su strada con tutte le evoluzioni legate al concetto di smartroads, in un recente articolo. Ora ci occupiamo, prendendo spunto da uno studio ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) realizzato in collaborazione con la società di analisi McKinsey, di sviluppo digitale applicato al settore ferroviario. In seguito, chiuderemo questo “trittico” con la digitalizzazione applicata ai settori aereo e portuale.

Il quadro generale

Due dati per contestualizzare: il settore Trasporti pesa oggi per circa il 26% sulle emissioni di gas serra europee. Ma se la crescita dell’impatto ambientale di questo segmento in generale ancora continua, le emissioni dirette del trasporto ferroviario pesano invece meno dello 0,4% di tutte le emissioni del comparto nel 2019, anche se il trasporto merci su ferrovia ha gestito ben il 17% delle merci e l’8% dei passeggeri. Quattro treni su cinque già sono alimentati a elettricità e circa un terzo di questa proviene da fonti rinnovabili. Grande futuro, quindi, sul fronte ambientale, con previsioni al 2050 di un trasporto ferroviario totalmente elettrico e in parte a idrogeno, con un calo sostanziale delle emissioni.

Con queste prospettive è quindi plausibile un ricorso sempre maggiore a questo tipo di vettore con previsioni, da parte della Commissione Europea, che dal 2030 vedranno le linee ad alta velocità raddoppiare così come, intorno al 2050, raddoppi sono previsti anche per il volume del trasporto merci. Obiettivi però impossibili da raggiungere, sostengono gli specialisti del settore, senza nuove infrastrutture ferroviarie e soprattutto senza avviare un’ulteriore digitalizzazione delle attuali linee, delle infrastrutture e dei diversi servizi ferroviari.

Il percorso previsto è la costituzione, con tecnologie, tratte e normative sempre più integrate, di un sistema ferroviario europeo unificato in cui la digitalizzazione, attraverso la generazione di enormi quantità di dati, rappresenti l’opportunità per imprese ferroviarie e soggetti esterni al settore, di sviluppare nuovi business e servizi.

Miglioramento continuo di criteri di affidabilità legati alla disponibilità dei ticket, alla pianificazione dei viaggi, alla gestione delle merci negli scali sono poi ambiti con progetti in corso che vanno tutti nella direzione di una maggiore armonizzazione dei flussi di trasporto ferroviario all’interno di un’area europea omogenea e razionalizzata.

Digitalizzazione dei sistemi infrastrutturali…

La premessa è che la maggiore diffusione delle reti 5G rappresenti una forte opportunità per il sistema ferroviario attraverso un miglioramento delle funzioni di sistemi IoT e un più rapido accesso alle informazioni in real time. Sono in atto upgrade tecnologici sul fronte infrastrutturale ferroviario attraverso una diffusa digitalizzazione. Ad esempio, l’introduzione dell’accoppiatore automatico digitale (DAC, Digital Automatic Coupler) punta a sostituire l’attuale sistema di “innesto a vite” con il sistema di aggancio automatico digitale entro il 2030, riducendo così drasticamente i tempi per assemblare un treno merci, da oltre 2 ore a pochi minuti.

Lo scorso anno, in Austria, come parte del progetto europeo DAC4EU, un treno ha svolto un vasto programma di test in numerosi scali merci con risultati incoraggianti. Dal 2026 questo sistema digitalizzato di aggancio vagoni entrerà nelle ultime fasi di test per poter poi essere usato a livello europeo a partire dal 2030. Evidentemente, a questo step tecnologico deve accoppiarsi, sia da un punto di vista tecnologico sia normativo, un coordinamento europeo orientato all’ottimizzazione di una supply chain su ferrovia globale, oltre all’implementazione di livelli sempre più elevati di ATO (Automatic Train Operations), sistemi di automazione di guida dei treni con forti componenti di analisi dati per un utilizzo ottimale, secondo parametri di maggiore capacità, produttività e qualità, delle tratte ferroviarie e della capacità dei treni di operare a piena capacità di merci.

Si sta poi lavorando, in accordo con le varie associazioni specialistiche e i diversi enti ferroviari europei, alla costruzione di un sistema di DCM (Digital Capacity Management) comune europeo che consenta una completa digitalizzazione del network ferroviario, per consentire una totale automazione e individuazione ottimale sia dei migliori percorsi (per aumentare efficienza ed efficacia) sia nella massimizzazione di utilizzo, in pratica far transitare sempre più treni sulle medesime infrastrutture ottimizzandone i flussi.

Questa digitalizzazione riguarda sia il trasporto merci, sia quello passeggeri, ed è un sistema fondamentale per evitare il prevedibile congestionamento del traffico sulla base delle previsioni di raddoppio di crescita nei prossimi anni. Il progetto è parte integrante del programma europeo TTR (TimeTable Redesign) for Smart Capacity Management, attualmente in fase di sviluppo, finanziato da fondi europei e dai singoli paesi per circa 675 milioni di euro. Ha tra gli obiettivi proprio quello di introdurre criteri di flessibilità e standardizzazione tra i paesi in relazione alle variabili che si possono presentare di volta in volta nel traffico ferroviario passeggeri e merci, per raggiungere livelli ottimali di gestione degli orari.

…e digitalizzazione dei servizi al cliente

E-booking, e-ticketing con la possibilità di acquistare biglietti per utilizzare differenti vettori e operatori rappresentano un preciso impegno della Comunità europea (definito come strategico già nel 2018) supportando sia uno sviluppo di piattaforme digitali condivise, nonché sistemi di telecomunicazione integrati, sia una serie di norme e policy per favorire questa armonizzazione.

Attorno a questo presupposto si va sviluppando il concetto di Maas (Mobility as a service), in pratica la possibilità per i passeggeri di passare da un utilizzo dei propri mezzi di trasporto personali alla fruizione di un servizio comodo e il più conveniente possibile che consenta una modalità di viaggio integrata tra vettori differenti (su gomma, treno, aereo, nave), diversi operatori che integrano tecnologie e tariffe all’interno di un unico quadro di trasporto europeo.

A questo scopo, nell’obiettivo di migliorare la booking experience dei passeggeri, i principali gestori ferroviari europei e le grandi agenzie di ticketing hanno lanciato un progetto comune chiamato FSM (Full Service Model) per creare un framework IT aperto e accessibile via App, per la distribuzione dei biglietti ferroviari in Europa.

A questo seguono progetti, con definizioni normative comuni tra i paesi e tecnologie digitali attraverso API standard accettate dai vari operatori europei, per l’armonizzazione tariffaria dei biglietti, anch’essi totalmente digitali e con possibilità di funzione aggiuntive di informazioni real time erogate durante il percorso per avvisare eventuali imprevisti e possibili ritardi. Immaginando, infine, sempre rispettando e condividendo i criteri di privacy, la nascita di una nuova serie aggiuntiva di servizi di viaggio e di soggiorno attorno alla tratta del biglietto acquistato, per una “experience” di viaggio che si estenda alla scoperta di attività culturali, di accoglienza, di shopping e quant’altro.

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