L’edizione 2023 di VEM Live, l’evento annuale del system integrator italiano, ha fatto tappa il 6 ottobre a Rimini. E ha scelto per l’occasione una location iconica come il Grande Hotel con il suo forte richiamo alla cinematografia di Federico Fellini. Scelta non casuale, come ha sottolineato in apertura Stefano Bossi, Amministratore Delegato e General Manager di VEM Sistemi: “Fellini diceva che l’unico vero realista è il visionario. Oggi cercheremo di creare un ponte ideale tra visione e realismo”. Il convegno, dal titolo “Impact. Catalizzatori digitali di efficienza, evoluzione e crescita” ha provato a costruire questo ponte nel corso di una giornata durante la quale la mattina è stata dedicata appunto alla “visione”.
All’intervento di Bossi, infatti, sono seguiti quelli di personalità con competenze diverse che hanno affrontato le principali sfide a cui le aziende oggi sono chiamate a rispondere: sostenibilità, tecnologia, investimenti e innovazione. A chiudere la sessione è stato invitato Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, sulla scorta della sua ultima fatica da regista in cui con amara ironia si mettono in scena le contraddizioni di una società dominata dagli algoritmi.
Nel pomeriggio la componente di realismo è stata affidata ad alcuni dei partner della società, con una suddivisione in tre direttrici tematiche: Infrastructure Impact (Schneider Electric, NetApp, Rubrik), Cloud Impact (Cisco, Neen, Red Hat), Cyber Impact (Cyber Guru, Radware, VMware).
Come catalizzare efficienza, evoluzione e crescita
A fare da collante tra i due momenti, le parole del titolo – efficienza, evoluzione e crescita – su cui Stefano Bossi si è soffermato soprattutto per evidenziare il fattore tempo quale variabile fondamentale da considerare: “Oggi molte aziende vogliono hic et nunc più efficienza, che significa migliorare i propri margini, ma in una logica a 12-24 mesi l’obiettivo deve essere di crescere in maniera sostenibile, magari trasformando l’incertezza in opportunità. E l’evoluzione a 3-5 anni vuol dire che, per restare sul mercato, bisogna reinventare il proprio business model”.
Tutto questo implica la capacità dei CIO o del dipartimento IT di tradurre le richieste delle linee di business, ad esempio facendo in modo che l’efficienza corrisponda all’ottimizzazione delle Operation o alla resilienza della struttura IT. O, ancora, che la crescita sia favorita dalla scalabilità dell’infrastruttura e che l’evoluzione sia supportata tramite l’adozione anticipata di nuovi trend tecnologici. Tra questi, il ricorso crescente all’uso embedded di motori di deep learning, machine learning, AI generativa e cognitiva in moltissime soluzioni è un aspetto di cui necessariamente bisogna tenere conto. In questo scenario che tende a diventare sempre più complesso, VEM Sistemi si candida a portare quella semplicità che sostiene essere il tratto distintivo della sua mission: “Rendere semplice la fruizione di soluzioni e servizi che sottendono un’elevata complessità di integrazione tecnologica” ha ricordato Bossi.
Il significato dell’ingresso di Neen in VEM Sistemi
La versione attualizzata di questa dichiarazione di intenti è il recente ingresso di Neen, con cui il Gruppo ha aggiunto un ulteriore tassello nel suo portfolio, quello della cloud integration. L’acquisizione, completata a luglio 2023, dell’azienda milanese specializzata in servizi di hosting managed porta in dote competenze verticali che si basano su un approccio performance-driven e cloud independent. Tanto da potenziare la proposta di VEM Sistemi non solo in termini di system integrator, ma anche di advisor nella progettazione, realizzazione e gestione di moderne architetture IT.
Insieme alla semplicità, l’altro termine chiave dell’evento riminese è stato “focalizzazione”. Oggi l’IT Department viene sollecitato su svariate questioni. Da come supportare la crescita del business a come migliorare la brand reputation, da come massimizzare il valore dei dati provenienti dai vari settori aziendali fino a come accelerare l’armonizzazione tra le imprese in seguito a un’operazione di fusione e acquisizione.
Una molteplicità di obiettivi sui quali ci si può focalizzare se la semplificazione architetturale sottostante funge da driver abilitante. L’elenco delle caratteristiche proprie di queste architetture, secondo l’AD di VEM Sistemi, è molto lungo. Dovrebbero essere infatti “più sicure, affidabili, resilienti, scalabili, sostenibili, ibride e, in alcuni casi, più indipendenti”. Ed è anche questa la ragione per cui Neen è entrata a far parte della compagine societaria del Gruppo.
Il contributo di visione di Cisco a VEM Live
Sul palco del Grand Hotel di Rimini si è parlato anche di un’altra acquisizione, probabilmente la più importante del 2023 a livello mondiale in campo tecnologico. Quella di Splunk da parte di Cisco. Gianmatteo Manghi, CEO di Cisco Italia, vi ha accennato nel suo intervento per illustrare uno dei pilastri, quello della Full-Stack Observability, su cui il colosso californiano poggia la propria offerta. Gli altri sono il modello di lavoro del futuro, le infrastrutture di rete, la cyber security e, in maniera trasversale, la sostenibilità. La partecipazione di Cisco a VEM Live, oltre a essere stata dettata dal fatto che VEM Sistemi è uno dei suoi partner Gold Integrator e che vanta numerose certificazioni sui suoi prodotti, deriva dal contributo di visione che il vendor può garantire grazie al suo posizionamento globale.
Non a caso Manghi, per spiegare cosa possa fare oggi il digitale per cittadini e imprese, ha preso in prestito l’esempio di Amadeo Giannini, il fondatore di Bank of America. Un altro visionario che, in modo diverso rispetto a Fellini, ha contribuito prima alla ricostruzione di San Francisco dopo il terremoto del 1906 e poi all’affermazione di personalità del calibro di Charlie Chaplin, Frank Capra e Walt Disney. E si deve proprio a uno dei creativi del marchio Disney una frase che forse sintetizza quanto la barriera tra visione e realismo sia sottile. Manghi l’ha riportata a conclusione del suo discorso: “Se lo puoi sognare, lo puoi fare”.