Finora il termine telemedicina è rimasto spesso il modo per definire il collegamento digitale tra medico e paziente, sempre con un rapporto uno a uno, solo più “comodo” e meno “fisico”. Quello a cui guarda chi vuole realmente innovare in ambito sanitario è il modello “uno a molti”, l’unico che porterebbe reali e consistenti vantaggi, innescando una digitalizzazione del settore dall’impatto rivoluzionario.
La differenza, secondo Davide Gioacchini, Director of Digital Services & IT di WIIT, la può fare l’intelligenza artificiale, “suggerendo quali sono in tempo reale le priorità e le urgenze dei vari pazienti, indicando quali visitare e con che urgenza”. Con queste parole, dal palco dei Digital360 Awards di Lazise, WIIT permette di immaginare una sanità sempre più efficiente, con una maggiore qualità di cura per il paziente e con una ottimizzazione delle spese e dei tempi, oggi non immaginabile ma fortemente necessaria.
L’ambito della medicina è quello che WIIT ha scelto di portare all’attenzione di tutti, per raccontare potenzialità e sfide dell’intelligenza artificiale. I vantaggi che può fornire ma anche le tante complessità che aggiunge a chi introduce tecnologia all’interno delle organizzazioni. Lo fa attraverso l’esperienza di un’azienda come SOL Group, che cura 600.000 pazienti in tutta Europa, affiancando circa 3000 medici e 4000 infermieri. Con questo tipo di numeri, WIIT può mettere in luce le vere sfide del settore, quelle che man mano tutte le realtà di diverse dimensioni dovranno prima o poi affrontare, in primis quella della sovranità dei dati, un tema particolarmente delicato trattandosi di informazioni il più delle volte sensibili.
In tal senso, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale deve essere supportato con infrastrutture che assicurino protezione e controllo. “I data center proprietari di WIIT sparsi in tutta Europa diventano un asset più che mai importante per abilitare una tecnologia che espone i dati a molti rischi. L’affidabilità e la scalabilità del cloud sono funzionali, ma la sovranità del dato detta le condizioni” spiega Gioacchini.
Quanto raccontato durante l’evento finale dei Digital360 Awards, tenutosi in concomitanza con il CIOSumm.it, vale anche per tutti gli altri ambiti. Meno regolati di quello sanitario, ma ugualmente attenti ai dati e “in allerta” sui rischi dell’AI, tutti i settori secondo WIIT hanno bisogno di un digital enabler responsabile, “in grado di garantire con una sicurezza cristallina dove stanno le informazioni affidate al cloud”.