Cloud e data center

2025: come saranno i data center da qui ai prossimi dieci anni?

Un sondaggio di Emerson Network Power evidenzia le difficoltà, le elevate competenze e le sfide tecnologiche che la realizzazione dei Data Center di nuova generazione comporta. Nonostante le criticità, gli analisti sottolineano l’ottimismo e le grandi aspettative da parte degli utenti finali

Pubblicato il 30 Set 2016

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Emerson Network Power ha realizzato un sondaggio online che ha generato oltre 800 risposte sull’argomento “come saranno i Data Center nel 2025?”.

Dalle risposte raccolte dagli analisti (qui il link al report) si evidenziano non solo le difficoltà per le aziende ma anche la necessità di poter contare su elevate competenze per vincere le sfide tecnologiche che la realizzazione dei Data Center (DC) di nuova generazione comporta, ma al tempo stesso l’ottimismo e le grandi aspettative da parte degli utilizzatori finali.

Le aree di principale preoccupazione e complessità per l’IT relative alla realizzazione di un data center sono rispettivamente:

  • Densità Termica e di Potenza
  • Efficienza energetica
  • Gestione e Disponibilità

Le aspettative rispetto alle evoluzionei tecnologiche sono molto alte da parte degli utilizzatori che immaginano semplificazione nella gestione, miglioramento dell’efficienza energetica, aumento della densità di potenza e spazi sempre minori per realizzare i propri data center, fonti di energia alternative e distribuzione dei carichi di lavoro intelligenti, distribuiti sul nostro Pianeta in funzione delle stagioni e del carico di lavoro.

Le nuove sfide della terza piattaforma

Al tempo stesso fenomeni come l’IoT, i Big Data e l’esplosione del mondo Social creano nuove sfide per chi deve progettare i data center, anche in termini di capacità di archiviazione e storage necessario, velocità nella elaborazione e disponibilità del dato. La complessità e le sfide di quella che gli esperti chiamano Terza Piattaforma aumenteranno in modo più veloce della capacità di implementare nuovi data center e di gestire la complessità associata. Si stima che entro il 2025 la maggior parte delle aziende o rinunceranno a realizzare data center privati migrando sul Cloud o implementeranno architetture IT e strategie ibride, in modo tale da gestire i cosiddetti OPEX e carichi variabili in modo più intelligente e con minori rischi, mantenendo in sostanza un miglior allineamento tra esigenze del Business e infrastrutture IT necessarie, in modo sostenibile.

Quindi il Cloud sembra destinato a giocare un ruolo fondamentale in futuro, e tra meno di 10 anni lo scenario globale, le architetture IT delle aziende saranno completamente diverse rispetto alle attuali.

Questo vuol dire che non ci sono più barriere per l’adozione del Cloud? Personalmente oggi vedo un mercato completamente diverso rispetto a soli due anni fa, ma soprattutto nelle grandi aziende. Nelle piccole e medie imprese restano ancora alte le paure e la diffidenza verso qualcosa che porta fuori dal perimetro aziendale il controllo dei dati, i rischi di sicurezza associati e l’esposizione ad attacchi al patrimonio informativo dell’azienda; per finire ancora molte aziende al di fuori delle principali aree metropolitane soffrono il problema della connettività a larga banda, che potrebbe essere disponibile ma con costi non accessibili a tutti.

Alessandro Greco, fondatore Easycloud.it

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