MILANO – Segnali positivi per il mercato della domanda e dei partner di canale da parte di Aastra che, “anche in un momento di instabilità economica come quello che stiamo attraversando nel nostro paese, lancia nuove soluzioni, offre un nuovo portale web ricco di contenuti e avrà una nuova sede più rappresentativa a partire dal prossimo 1° dicembre”, esordisce Fabio Pettinari (nella foto), direttore marketing della società. “Vogliamo dare un messaggio di presenza, continuità e stabilità al mercato italiano riflettendo l’affidabilità della casa madre, Aastra Technologies, quotata alla borsa di Toronto e realtà finanziariamente solida, con un significativo valore in termini di ‘cash’ disponibile”.
Sul piano dell’offerta tecnologica, Pettinari evidenzia lo sforzo della società che ha recentemente aggiornato tutte le proprie piattaforme di Unified Collaboration and Communication (Ucc): “La nostra proposta spazia da ‘semplici’ sistemi di comunicazione per le Pmi fino ai grandi impianti di Ucc per la Pubblica Amminstrazione e le large enterprise – spiega meglio Pettinari -. Ma la caratteristica più importante è che sotto il profilo tecnologico, sia nel caso in cui l’offerta sia indirizzata alle Pmi sia nel caso in cui il target siano le grandi realtà imprenditoriali e i gruppi multinazionali, la nostra value proposition punta a cloud computing e mobility, in particolare sfruttando il fenomeno del Bring Your Own Device (Byod), per accelerare i progetti di unified communication”.
L’obiettivo per Aastra, infatti, è ‘semplificare’ i processi produttivi/lavorativi nonché decisionali sfruttando le potenzialità dei servizi cloud, consentendo agli utenti di accedere ai sistemi aziendali di videocomunicazione, telepresenza e collaboration da qualsiasi luogo e, soprattutto, attraverso qualsiasi dispositivo, anche il proprio personale notebook, smartphone o tablet.
“Per garantire tali opportunità abbiamo lavorato moltissimo sul fronte della ricerca e sviluppo, innanzitutto per garantire la virtualizzazione di tutte le nostre piattaforme in modo da renderle disponibili via cloud (cloud private aziendali, ma anche pubbliche, offerte da operatori Telco o da cloud service provider); in questo caso – spiega Pettinari – abbiamo stretto un’importante partnership con VMware”. Per ora si tratta di una partnership tecnologica, ci fa capire il direttore marketing, che potrebbe però estendersi anche a un’alleanza commerciale attraverso un modello di go-to-market che veda le due aziende operare insieme sul mercato.
L’area ricerca e sviluppo di Aastra ‘gode’ di un budget che ammonta a circa il 10% del business totale [il fatturato derivante dalle vendite del 2011 ammontava a 693 milioni di dollari – ndr] e impiega oltre 500 persone. “Altro fronte su cui abbiamo investito molto nell’ambito della ricerca è quello relativo all’interoperabilità e, naturalmente, della standardizzazione per garantire la disponibilità e il funzionamento delle nostre soluzioni cross-platform, ossia su qualsiasi sistema operativo, sia esso quello di un server, fisico o virtuale, di un Pc o di uno smartphone o tablet. Il nostro obiettivo è fare in modo che i sistemi di Ucc risultino semplici da utilizzare, anche attraverso dispositivi personali, perché solo con una user experience efficace si ottengono poi i risultati in termini di produttività e velocità dei processi lavorativi e decisionali che determinano il vero valore di soluzioni di questo tipo”, conclude Pettinari.