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Beta 80, come e perché effettuare la Cloud Transformation: un evento dedicato a fine aprile

In occasione della recente partnership con Amazon Web Services (AWS), la società di consulenza It condivide le strategie per una corretta adozione del cloud

Pubblicato il 22 Apr 2022

cloud trasformation

Il cloud computing è un modello di gestione It sempre più adottato dalle organizzazioni, grazie a una serie di benefici importanti in termini di flessibilità, riduzione dei costi e opportunità di innovazione.

Ponendosi a supporto delle imprese, Beta 80 Group, società di consulenza It con esperienza trentennale, ha consolidato una roadmap agile per una transizione alla nuvola sicura, veloce, semplice e scalabile.

L’annuncio di una nuova collaborazione con Amazon Web Services (AWS) rientra nella visione strategica dell’azienda per la cloud transformation e sarà al centro di un evento dedicato, che si terrà il prossimo 27 aprile.

Per questa occasione, Federico Pedullà, Direttore della Business Unit ICT Services and Solutions di Beta 80 Group, ha condiviso la filosofia aziendale in merito alle strategie per il cloud journey dei clienti.

Il mercato del cloud in Italia

Il manager apre riportando alcuni dati di scenario, pubblicati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano.

«Nel 2020 – spiega – il mercato italiano del cloud ha registrato una forte crescita pari al 20% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 3,3 miliardi di euro. Il cloud, infatti, è stato fondamentale per fornire una risposta veloce ed efficace alla pandemia, in particolare rispetto ai temi della continuità operativa. Nel 2021 si è verificata una crescita pressoché analoga, ovvero del 16%, per un ammontare della spesa cloud complessiva pari a 3,8 miliardi di euro. Tuttavia, l’approccio da tattico diventa più strategico: si riprendono i progetti di innovazione e migrazione anche del mondo legacy, guardando ad un orizzonte di medio e lungo periodo».

A sostenere la crescita del cloud, come sottolinea Pedullà, ci sono tre elementi di scenario:

  • il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza che promuove la logica cloud first nella Pubblica Amministrazione e la diffusione del cloud nella Piccola e Media Impresa;
  • La presenza di Region di Data Center in Italia.
  • il progetto Gaia X per la creazione di un’infrastruttura federata dei dati a livello europeo, che rafforza il tema della sovranità digitale.

I percorsi di migrazione

Secondo l’Osservatorio, il parco applicativo delle grandi aziende è on premise per il 54%, quindi il sorpasso del cloud è una realtà sempre più vicina. Ma quali sono i percorsi di migrazione preferenziali?

«La maggioranza delle aziende – chiarisce Pedullà – ha optato per il modello hybrid cloud, che integra nuvole pubbliche e private con sistemi on-premise. Ma anche l’approccio multi-cloud, che coniuga i servizi di diversi provider, sta guadagnando popolarità».

La roadmap verso il cloud si sta evolvendo verso una dimensione più matura. «Inizialmente – afferma Pedullà – le aziende hanno effettuato la migrazione per le applicazioni a minore impatto sul business, attraverso operazioni di repurchasing (le soluzioni vengono sostituite con analoghe as-a-service) oppure lift-and-shift (gli applicativi vengono trasferiti sulla nuvola as-is cioè senza un intervento di re-design). Più recentemente, invece, il passaggio sta interessando le applicazioni critiche, con strategie di replatforming o refactoring, che prevedono la riprogettazione in ottica cloud native e questo è un passaggio fondamentale per consolidare una strategia cloud di lungo periodo».

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Le sfide della cloud transformation

Se il passaggio alla nuvola sembra inarrestabile, i nuovi paradigmi hybrid e multi-cloud, tuttavia, nascondono sfide complesse, che possono costituire un deterrente.

«La migrazione – dichiara Pedullà – è solo il primo step della cloud transformation, che richiede necessariamente la capacità di automatizzare le attività di gestione It (ad esempio il ciclo di vita delle applicazioni) per soddisfare i benefici promessi di velocità e flessibilità. Bisogna, inoltre, essere in grado di amministrare centralmente la sicurezza dei sistemi e la compliance dei dati, con una strategia organica e strutturata di risk mitigation per tutte le risorse distribuite in ambienti eterogenei. Infine, occorre applicare una stretta governance sui costi, vista la complessità generata dal passaggio a un modello basato su Opex e la difficoltà nel prevedere le spese future».

La strategia Beta 80 per il cloud journey

Alla luce delle sfide legate alla cloud adoption, Beta 80 ha sviluppato un portafoglio di servizi completo, volto ad aiutare le aziende nella roadmap verso la nuvola.

«Abbiamo messo a punto – spiega Pedullà – uno strumento strategico di pianificazione, implementazione e gestione dei servizi cloud, a supporto dei nostri clienti. L’approccio si articola in tre fasi. La prima, denominata Cloud Strategy, permette di definire, in collaborazione con l’azienda, un piano di adozione personalizzato nel medio-lungo periodo. In questo step, si stabiliscono le caratteristiche funzionali del progetto, i business case, i percorsi di migrazione con un approccio tipicamente a wave, ovvero partendo dalle applicazioni non core per acquisire esperienza e quindi passare alle applicazioni business critical. I requisiti di sicurezza e compliance sono inclusi by-design all’interno della strategia».

Il secondo livello della cosiddetta Cloud Transformation Roadmap interessa l’Execution, ovvero la migrazione vera e propria che va supportata dall’introduzione di nuove metodologie, a partire dall’approccio DevOps, per abbattere i silos organizzativi e sfruttare al meglio le potenzialità della nuvola.

«Qui – prosegue Pedullà – l’attenzione va diretta anche all’implementazione di nuovi modelli agili a favore di team cross-funzionali, che contribuiscono a rendere più fluidi ed efficaci i processi, in particolare il ciclo di sviluppo applicativo, abbattendo le tradizionali barriere tra It e business».

L’ultimo passo riguarda infine le Cloud Operations, con un focus importante sulla governance. «Una volta effettuata la migrazione – continua Pedullà -, i nostri clienti possono contare su un’ampia gamma di servizi per il supporto e la gestione, al fine di governare al meglio la complessità e l’eterogeneità degli ambienti ibridi».

Qui entrano in gioco soluzioni per il monitoraggio e la gestione dei livelli di servizio, nonché dei requisiti di sicurezza. Ma Beta 80 mette a disposizione anche strumenti per il controllo e l’automazione, che vanno a combinare competenze tecnologiche e finanziarie. Il riferimento è al mondo FinOps, per rispondere alle sfide della complessità, gestione e previsione, dei costi.

Il cambio di passo del cloud

«Il primo passo verso il cloud – conclude Pedullà – è stato intrapreso da quasi la metà delle grandi aziende italiane. Tuttavia, solo una piccola parte è stata in grado di agire realmente su tutte le leve necessarie per una vera trasformazione. Per accedere alla fase successiva è necessario sia acquisire conoscenza sulle potenzialità del cloud per definire la strategia giusta sia ripensare l’organizzazione e le modalità di lavoro, con logiche non più a silos ma trasversali.

Tale trasformazione implica un forte cambiamento culturale e richiede una strategia di change management strutturata. Serve evidentemente il pieno ingaggio del top management, ma soprattutto la scelta di un partner come Beta 80, in grado di supportare l’azienda in tutte le fasi del cloud journey».

Temi dunque più che mai attuali, che saranno al centro dell’evento IL CLOUD AWS, PASSAPORTO PER COMPETITIVITÀ E RESILIENZA, organizzato da Beta 80 e Amazon Web Services (AWS) mercoledì 27 aprile, dalle 15.00 alle18:30, presso lo Starhotel Echo in Viale Andrea Doria, 4, a Milano.

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