Supportare i clienti nella Digital Transformation, con un approccio che supera la semplice dimensione tecnologica e arriva ad un’offerta end-to-end includendo metodologie agili e change management. La divisione ICT Solutions di Beta 80, storico system integrator italiano presente sul mercato dal 1986, rafforza la mission con il cambio di timone. Dallo scorso settembre, Federico Pedullà guida la Business Unit con il ruolo di Director, portando il valore di un’affermata carriera nell’area della consulenza aziendale e dell’Information Technology.
Intervistato da ZeroUno, il direttore dipinge uno scenario tecnologico effervescente, dettagliando le strategie di Beta 80 per accompagnare le imprese nel digital journey.
Verso la disruption digitale a partire dal cloud
“Come indicano tutti i principali analisti – dichiara Pedullà – ci aspetta un futuro prossimo assolutamente disruptive: siamo nel mezzo di una rivoluzione tecnologica in cui l’innovazione e la scienza offrono opportunità mai viste prima, con impatti che ridisegneranno significativamente la società, il mondo del business e del lavoro, ma anche la nostra biologia e persino la nostra etica.
In pochi anni saranno disponibili applicazioni rivoluzionarie, assisteremo alla possibilità di editare il genoma umano ed all’esplosione dell’intelligenza artificiale, con l’avvento di macchine intelligenti capaci di apprendere da sole”.
È una partita, quella della trasformazione digitale che “Beta 80 vuole giocare da protagonista – afferma il direttore della divisione ICT – con un’offerta che abbraccia i principali elementi dell’innovazione a livello tecnologico, organizzativo e metodologico. Il cloud computing rappresenta il principale abilitatore del business digitale. Abbiamo sviluppato nel tempo tutte le competenze per supportare i nostri clienti nel percorso verso ambienti ibridi e multicloud che si stanno affermando come il modello prevalente verso cui tendere. Aumenteranno i provider dell’offerta cloud pubblica e si andrà verso una nuvola sempre più aperta, caratterizzata da grande flessibilità e scalabilità”.
Altri fenomeni rilevanti connessi al concetto di Open & Distributed Cloud sono costituiti dall’edge computing, che sposta la potenza di calcolo verso la periferia in prossimità delle fonti dati, e dalle reti di nuova generazione come il 5G, che permetterà lo sviluppo di applicazioni real time difficili anche solo da immaginare qualche anno fa. Tutti ambiti nei quali l’azienda è attiva.
Un approccio fatto di tecnologia e strategia
“Beta 80 si occupa di tecnologia, ma anche di visione strategica applicata all’IT- prosegue il direttore -, accompagnando le aziende nella revisione della struttura organizzativa e nell’aggiornamento delle competenze, elementi necessari per il successo delle iniziative di digital transformation. Abbiamo sviluppato un approccio olistico per offrire un supporto efficace all’interno di una roadmap coerente tesa al cambiamento tecnologico, organizzativo e culturale”.
Con queste logiche, Beta 80 affronta la migrazione al cloud per i suoi clienti: “Partiamo dall’analisi dell’as-is – precisa Pedullà – per identificare le strategie di trasformazione ottimali, quindi ci occupiamo di design & build delle soluzioni, includendo il refactoring delle applicazioni legacy e lo sviluppo from scratch di applicazioni che nascono già cloud native. Ci occupiamo quindi del brokering delle tecnologie vale a dire della loro integrazione nell’ambiente applicativo e infrastrutturale già presente in azienda, di change management, fino ad accompagnare la trasformazione all’interno del mondo Operations, supportando il progetto in logica end-to-end con tutti i risvolti del cambiamento organizzativo e culturale”.
Occuparsi di Operations, tema di storica competenza per Beta 80, significa indirizzare tre elementi principali: consulenza sui processi IT basata su metodologie ITIL, implementazione di piattaforme enterprise di monitoraggio e gestione e infine Servizi Gestiti.
Oggi stiamo assistendo a due elementi significativi di evoluzione nel mondo Operations: da un lato l’automazione sempre più spinta dei processi grazie alle tecniche di artificial intelligence e machine learning anche in funzione predittiva; dall’altro il passaggio da una logica di mero monitoraggio di infrastrutture e layer applicativi verso l’inclusione dell’intera user experience (dei dipendenti e dei clienti) tra i parametri per il monitoraggio delle prestazioni.
“IDC ha dichiarato che una delle principali priorità di investimento per le aziende italiane nel 2020 sarà rivolta al miglioramento del livello di soddisfazione dei clienti e alla loro fidelizzazione. Ecco perché è estremamente importante misurare non soltanto gli indicatori operativi di funzionamento, ma anche l’esperienza di utilizzo dei servizi digitali. La customer experience è un tema centrale che intendiamo presidiare”.
Le aree innovative dal DevOps ai Big Data
Come chiarisce Pedullà, l’impegno di Beta 80 si traduce nella capacità di trasferire alle aziende le metodologie DevOps per accelerare lo sviluppo applicativo, e Agile per favorire l’allineamento IT-Business, accorciando le distanze tra team, facilitando la collaborazione, migliorando la flessibilità dei processi e aumentando la velocità di rilascio di nuovi servizi.
“La rilevanza del dato è un altro ingrediente essenziale della digital transformation. Beta 80 aiuta le aziende su due filoni principali: la business intelligence tradizionale per estrarre indicazioni utili dall’infinità di dati strutturati; le più innovative soluzioni di Big Data Analytics che permettono di evolvere i modelli di business. Un esempio tipico sono le applicazioni legate all’Internet Of Things e alla Servitizzazione”. Oggi qualsiasi oggetto è dotato di connettività e può trasmettere informazioni su utilizzi e funzionamento. Grazie a questi dati, le aziende possono creare nuovi servizi a valore aggiunto (come ad esempio la manutenzione predittiva) che fidelizzano il cliente attraverso il miglioramento dell’intera customer experience grazie alla trasformazione da un modello di business prodotto-centrico ad un modello realmente customer-centrico. “Ovviamente – suggerisce Pedullà – serve un abilitatore che permetta di raccogliere, analizzare e monetizzare tutto questo patrimonio informativo. Ed è in questo spazio che si inserisce la proposizione di Beta 80”.
Un altro tassello della trasformazione digitale, trasversale a tutti gli altri temi, è la Cybersecurity che rappresenta un elemento chiave in un contesto fatto di Open Innovation ed ecosistemi sempre più aperti e collaborativi da cui dipende la capacità di gestire in maniera efficace l’innovazione e quindi il futuro stesso dell’azienda. “Anche in questo caso – sottolinea il BU Director – è importante avere un approccio che trascenda la semplice implementazione tecnologica verso un indirizzo più strategico di digital risk management e sensibilizzazione della compagine aziendale”.
A completamento del quadro descritto, i Competence Center di Beta 80 stanno seguendo anche il tema blockchain con sperimentazioni in tre ambiti: protezione della proprietà intellettuale, tracciamento di filiera e notarizzazione applicata ad use-case specifici.
Con una chiara visione del futuro tecnologico e una comprensione profonda delle necessità delle aziende italiane che vogliono innovare, Beta 80 si rivela quindi un alleato prezioso per qualsiasi iniziativa di digitalizzazione sul breve e lungo periodo.