BARCELLONA – A margine del Gartner Symposium 2012 abbiamo l’opportunità di intervistare Bas Burger, presidente del Global Commerce in ambito manifatturiero, logistico e farmaceutico, e responsabile Operation in Emea ed America Latina di British Telecom (Bt).
Dato che Burger è responsabile dei mercati verticali manifatturiero, logistico e farmaceutico (un mercato che vale il 30% del Gdp mondiale, Gross Domestic Product), inevitabile chiedergli quale differenziatore propone Bt a un mercato italiano fatto, oltre che da aziende come Eni o Fiat, già clienti Bt, per un 80% da small e medium business. “Fin dall’acquisizione di Albacom – è la risposta di Burger -, Bt porta in dote l’esperienza in un’ampia varietà di mercati domestici tra loro diversi, dove effettua però lo stesso tipo di servizi: un abilitatore cruciale per le esportazioni delle molte aziende italiane con prodotti eccellenti e brand riconosciuto, cui serve esportare di più, dato lo stallo del mercato domestico”.
Sul versante dei verticali, Burger ci commenta l’evoluzione e l’arricchimento del portafoglio servizi Bt in tre settori chiave per il Global Commerce: Global collaboration (servizi cloud della piattaforma Bt One per Unified Communication); Supply chain (nuove funzionalità Bt Trace per una costante visibilità del prodotto dalla fabbrica, alla logistica e alla distribuzione); Life Science (collaborazione cloud nel settore Life Science per maggior produttività R&d).
“Comunicazione, Supply chain o ricerca che sia, chiave di volta del nuovo valore è gestire, nel cloud Bt, i contributi e i processi collaborativi delle diverse aziende”, afferma Burger.
Per la Global Collaboration, una ricerca di Bt tra oltre 1000 executive sui nuovi fattori comportamentali mostra l’impatto della Uc sui processi decisionali in grandi organizzazioni (e incidentalmente un tasso di adozione di Uc più alto in Asia e America Latina rispetto alla Ue): l’84% dei dirigenti chiede una Uc sempre più integrata con instant messaging, e-mail, telefono, videoconferenza e telepresence. “Il nuovo portfolio Bt One offre un unico sistema per i dispositivi, un’unica soluzione per i sistemi legacy e una sola rete per gli utenti globali”, spiega Burger. “Per la Supply chain, le nuove funzionalità cloud-based completano un portafoglio di soluzioni Bt Trace progettato per mantenere la visibilità sul prodotto che, solitamente, dal manufacturing passa ad una società di logistica, che lo traccia sì, ma con formati diversi, per poi essere perso di vista’ una volta giunto in distribuzione. Usando Bt Trace il distributore non fa che l’upload dell’informazione con Bar coding o Rfid che il suo Erp produce; Bt supporta poi la comunicazione, trasmettendo le informazioni al produttore in formato standard”.
Infine per il mondo farmaceutico, e non solo, “In una piattaforma cloud Bt for Life Science, ambiente collaborativo, sicuro e globale, le case farmaceutiche, o i loro data provider, costruiscono e testano molecole o medicine”, aggiunge ancora Burger. “Per testare una medicina in cloud possono servire trecento campioni di Dna, ciascuno da 3 terabyte l’uno, con un’applicazione complessa che lavora su petabyte di dati. Solo con una ricerca life science collaborativa, supportata dal modello cloud, gli sviluppi di un nuovo farmaco, possono passare dai dieci anni mediamente necessari a due anni”.
È di ottobre l’annuncio della partership di Bt con Aspera, società che offre una soluzione di high-speed file transfer: con un protocollo brevettato (chiamato ‘fasp’) Bt utilizza appieno tutta la larghezza di banda disponibile, fornendo ‘tecnologia di trasporto’ (trasferimento file) di nuova generazione affidabile e ad alta velocità, che rende possibile trasferire rapidamente ‘il diluvio’ di dati necessari.