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Business continuity e migrazione al cloud, Nital si affida a beSharp

Migrando sul cloud di AWS, Nital raggiunto un’ottimizzazione dei costi di gestione del 50%, riducendo la latenza di più dell’80% e migliorando la performance del network

Pubblicato il 11 Gen 2022

cloud di Nital

Nital ha deciso di affidarsi a beSharp per la migrazione sul cloud di AWS.

L’esigenza iniziale di Nital nel dare il via alla partnership con beSharp nasce dalla necessità di pianificare una migrazione dall’on-premise, attuando al contempo un consistente refactoring applicativo; tra gli altri driver c’erano inoltre il miglioramento delle performance, la velocizzazione della ricerca dei risultati e la gestione di supply chain complesse.

Queste necessità si sono rapidamente evolute quando (in occasione del Black Friday 2020) l’outage del data center di Nital ha reso necessario spostarsi al più presto in cloud, per garantire la business continuity dell’intera infrastruttura di e-commerce.

I tempi sono stati estremamente rapidi: gli step più urgenti della migrazione lift & shift sul Cloud di Amazon Web Services sono avvenuti in circa due giorni, nei quali sono stati spostati e ripristinati i workload mission-critical, mentre l’intero procedimento si è articolato nell’arco di alcune settimane a cavallo tra il 2020 e il 2021.

L’intera migrazione si è svolta senza tempi morti per Nital e senza interruzioni del servizio per i suoi clienti, riducendo drasticamente la latenza da 40 a 5 millisecondi (meno 87%). In aggiunta, il passaggio al cloud ha consentito di disporre on-demand di tutte le risorse necessarie in modo semplice e veloce, cosa che non sarebbe stata possibile in un ambiente tradizionale.

“In periodi particolarmente intensi come il Black Friday oppure il Natale – ha spiegato Alan Girard, IT Manager di Nital – c’è un picco di traffico determinato dall’incremento degli acquisti. Questo comporta che a volte siti ospitati su infrastrutture tradizionali rispondano troppo lentamente oppure possano arrivare a non essere disponibili, il che ovviamente implica un danno non indifferente. Risolti gli inconvenienti causati dall’outage, la nostra esigenza principale è tornata quella di garantire l’alta disponibilità delle infrastrutture e di ridurre la latenza ed il tempo di risposta dei siti web che gestiamo, migliorando la performance e la customer satisfaction in generale. Questo era il motivo per il quale ci eravamo rivolti alla consulenza di beSharp, del cui team abbiamo avuto modo di apprezzare la competenza e la passione”.

“Tutto – ha commentato Simone Merlini, CEO di beSharp – si è svolto in modo fluido e rapido: il passaggio al cloud ha migliorato da subito le performance; inoltre, l’apertura della region italiana di AWS ci ha permesso di realizzare l’infrastruttura cloud di Nital in Italia, abbassando ulteriormente i tempi di risposta. Ora che Nital è completamente su AWS, anche se il refactoring deve ancora essere portato a termine, è possibile disporre di nuove risorse in pochi istanti a seconda della necessità. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, che testimoniano senza alcun dubbio i benefici della migrazione in cloud”.

“Certamente le prestazioni dei siti web gestiti da Nital sono molto migliorate e ora siamo in condizione di poter scalare immediatamente ed autonomamente le risorse. Ma la ragione principale che ci ha spinti a migrare su AWS è stata la volontà di fornire tecnologie evolute ai membri del mio team, in maniera che possano lavorare su piattaforme all’avanguardia rimanendo al passo con i tempi, ed apprendendo nuove competenze fondamentali per ragionare meglio in termini di qualità ed efficacia. La collaborazione con beSharp ci ha consentito di valutare (e toccare con mano) le possibilità offerte dal cloud, che verranno ulteriormente esplorate da un team dedicato in modo da poter continuare ad innovare più velocemente” ha concluso Girard.

In un’ottica di continua crescita e sviluppo in chiave innovativa, le architetture di Nital nel prossimo futuro saranno sempre più all’insegna della velocità e della business continuity, anche grazie all’introduzione del paradigma di sviluppo Serverless.

E per il 2022 è previsto un ulteriore progetto di refactoring che vedrà beSharp nuovamente protagonista.

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