Cast di Dedagroup: rotta sul cloud, la strada è segnata

A colloquio con Paolo Angelini, Direttore della business unit nata in seno alla società trentina per rispondere alle nuove esigenze di It Transformation. Managed services e cloud come punti focali dell’offerta e fasi diverse di un continuum evolutivo che riguarda sistemi e applicazioni

Pubblicato il 24 Apr 2015

In un mercato It di crescente complessità, aumenta la domanda di soluzioni per gestire infrastrutture, servizi cloud, sicurezza, disaster recovery, continuità operativa. La divisione Cast (Cloud, Applicativi, Servizi e Tecnologia) di Dedagroup, nasce dalla fusione con la società Dedanext in risposta a queste esigenze, riunendo competenze in ambito Business Technology e It Transformation.

Paolo Angelini, Direttore della business unit Cast (Cloud, Applicativi, Servizi e Tecnologia) di Dedagroup

“L’Information Technology sta attraversando un forte cambiamento – racconta Paolo Angelini, Direttore della business unit -, che ci costringe a ripensare anche il nostro ruolo di partner nei confronti delle aziende. La tecnologia diventa pervasiva (l’It è sempre più fattore abilitante il business), mentre il Cio assurge a una dimensione più strategica. Assecondando i trend in atto, proponiamo servizi gestiti e in cloud che liberano i Sistemi Informativi dalla gestione di tecnologie standard. Grazie alla federazione di competenze all’interno del Gruppo, siamo in grado di seguire progetti end-to-end, dall’infrastruttura fino alle applicazioni, con un’offerta che si rivolge soprattutto alla media impresa”.

Secondo Angelini, il pre-sales si posiziona tra le punte di eccellenza della divisione: “In questa fase – argomenta il manager – il cliente misura la nostra capacità di capire e risolvere le sue esigenze, ed è qui che si concentrano le nostre migliori risorse”.

La proposizione di Cast trova spazio nei momenti di disruption e trasformazione: “Le aziende si rivolgono a noi quando devono cambiare piattaforma applicativa (per esempio, l’Erp), potenziare le infrastrutture a supporto di nuove iniziative (ad esempio l’apertura di un sito di e-commerce), ammodernare sistemi obsoleti e affrontare progetti di disaster recovery. L’internazionalizzazione è un forte driver: le imprese distribuite necessitano di continuità operativa 24×7, indipendentemente dalle geografie e fusi orari, che difficilmente riescono a garantire in autonomia”.

Angelini vede il cloud come un’estensione dei servizi gestiti (“due fasi diverse di uno stesso percorso”, afferma) e il punto di approdo dell’evoluzione infrastrutturale: “Con clienti fidelizzati – spiega -, procediamo in un’ottica di dialogo continuo, supportando nel tempo i loro percorsi di modernizzazione. I vendor ripetono di non fornire più prodotti ma soluzioni: Cast fa un ulteriore passo avanti e offre servizi, in grado di generare revenue persistenti, che non si esauriscono dopo l’atto di vendita”. La roadmap proposta è portare il cliente dall’acquisto della tecnologia, ai managed services con i sistemi in-house di proprietà aziendale fino alla definitiva migrazione sulla nuvola. “Il cloud è una meta obbligata a salvaguardia della competitività: Cio e top management stanno prendendo consapevolezza, abbandonando i timori aziendali; non sono ancora pienamente convinti, ma stanno abbassando la guardia. I progetti cloud sono arrivati oggi alla concretizzazione: si vedono i risultati in euro, non più su slide”.

Il cambio di mindset è evidente se si guardano i risultati 2014 di Cast: 10 milioni di euro su un fatturato complessivo di 56 milioni (+30% rispetto all’anno precedente) provengono dalla vendita di servizi, al 50% gestiti e al 50% erogati attraverso il cloud. “Le previsioni per il prossimo anno – conclude Angelini – dichiarano un’ulteriore crescita del 20%, con il contributo sostanziale della componente servizi. Managed services e offerte cloud aumenteranno di pari passo, perché per ogni cliente consolidato che deciderà di migrare al cloud, potremo accogliere una nuova azienda da accompagnare in questo percorso”.

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