Nei prossimi anni l’innovazione sarà trainata dal fenomeno dell’Industry 4.0, che esalterà almeno tre ambiti di azione: intelligenza artificiale, connettività e storage. In rapporto a questo scenario, NetApp definisce l’evoluzione dell’information management come leva primaria di business: “I dati rappresenteranno la nuova valuta universale – dichiara Bruna Bottesi, Country Manager della società per l’Italia -. Padroneggiare l’informazione in modo agile diventa la chiave per incrementare le performance aziendali”.
Cambiano quindi piattaforme, modelli e servizi per la gestione del patrimonio informativo. Il cloud, nella forma ibrida, sta guidando la trasformazione, ma tra i fattori di disruption, il vendor individua anche la metodologia DevOps, che “richiede contaminazione tra chi si occupa di applicazioni e infrastrutture, nonché un ridisegno organizzativo e delle competenze”, e l’approccio a microservizi (le applicazioni vengono sviluppate attraverso la combinazione di servizi indipendenti, focalizzati ciascuno su una precisa funzionalità): “Le aziende – afferma Bottesi – stanno cercando di capire come accelerare la velocità di reazione del proprio IT al variare delle esigenze del business.
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Bruna Bottesi, Country Manager di NetApp
Con Docker si creano istanze di microservizi che vivono per il tempo effettivo dell’utilizzo. Tuttavia, i dati di ciascuna istanza devono essere salvati in maniera persistente in uno storage intelligente, e qui entra in gioco NetApp. Sono già disponibili, infatti, i connettori per ottimizzare l’integrazione tra le nostre soluzioni e Docker” dice la top manager.
Anche la diffusione di tecnologie opensource viene inserita da Bottesi tra i trend IT più significativi in futuro: “Alcune aziende perseguono un approccio tattico (ad esempio la PA è forzata all’adozione dell’opensource per vincoli di budget e spesso per compliance), ma c’è chi impiega soluzioni aperte in modo più strategico, come base del proprio modello di sviluppo IT. Ad esempio, i service provider, che necessitano di architetture agili e orchestrabili, ricorrono a OpenStack soprattutto sul fronte della Network Function Virtualization e dell’object storage”. Infine, tra le tendenze 2017, Bottesi segnala la tecnologia Flash, comunemente adottata in ambito DB, virtualizzazione e VDI, ma in crescita anche sul fronte HPC: “La capacità dei dischi è aumentata in modo sensibile (si va verso i 128 TB), mentre i milioni di Iops messi a disposizione dallo storage flash trovano oggi un collo di bottiglia lato server, che fatica a tenerne il passo nella gestione”.
Bottesi conclude con uno sguardo all’Italia, rispetto alla trasformazione digitale: “C’è molto fermento sul tema dell’Industria 4.0, grazie alla disponibilità di tecnologie abilitanti e all’introduzione dell’iper-ammortamento. Si tratta di una trasformazione trasversale, che riguarda grandi aziende, ma anche imprese del mid-market, enti locali e dell’amministrazione centrale. Utilities, Oil & Gas, Manufacturing, Retail e Banking sono tra i settori più attivi sul fronte digitalizzazione perché fanno leva più facilmente sul valore dei dati a patrimonio. La trasformazione richiede alla base una revisione delle competenze aziendali sul fronte tecnologico, organizzativo e di processo, con figure chiave come CIO e CFO che devono collaborare fattivamente all’interno del board”.