NetApp ha cominciato nel mese di maggio il nuovo anno fiscale con una serie di annunci e aggiornamenti di prodotto che avvicinano maggiormente le soluzioni storage e di gestione dei dati della società agli ambienti di cloud e di IT ibrida, oltre che alle applicazioni sulle quali si gioca la digital transformation delle imprese. La prima novità è un accordo di partnership stretto da NetApp con Google per rendere disponibili servizi avanzati di file sharing NFS-like agli utenti della Google Cloud Platform (GCP). “Google è il terzo più grande fornitore di servizi cloud, dopo AWS e Azure, a rendere disponibili servizi storage basati sulla nostra tecnologia – ha commentato Marco Pozzoni, country sales director di NetApp -.
Who's Who
Marco Pozzoni
Questo costituisce un riconoscimento per le nostre capacità e insieme un’opportunità in più per i clienti che vogliono gestire al meglio i loro dati nel cloud, in modalità as-a-service”. Offerto da Google come servizio gestito, NetApp Cloud Volumes su GCP supporta la creazione di volumi virtuali, sincronizzazioni automatiche e funzioni di snapshot.
Il servizio è pensato per facilitare la migrazione su cloud dei workload on-premise associati con database, dataware house, disaster recovery e quindi abilitare l’utilizzo dei servizi di Google per lo sviluppo di applicazioni innovative di analisi o machine learning, per esempio. “Il cliente può oggi scegliere la sua piattaforma cloud tra AWS, Azure e Google avvalendosi degli stessi servizi offerti dalla nostra Data Fabric (l’architettura generale di riferimento nella gestione dati NetApp, ndr). In questo modo può ottenere livelli di prestazione, affidabilità e capacità superiori rispetto ai file system proprietari dei provider – precisa Roberto Patano, senior manager systems engineering di NetApp -, accedendo in cloud alle risorse di cui ha bisogno, scalandole in funzione delle necessità e pagando soltanto i costi operativi”. Il cloud diventa un modo per accedere alla tecnologia storage NetApp, “testare senza oneri o rischi d’investimento le soluzioni che richiedono supporti di storage più avanzati”.
Who's Who
Roberto Patano
Al di là dell’impegno nel creare ponti tra differenti cloud e tra cloud e ambienti on premise, NetApp riconosce la necessità di migliorare la gestione dei dati in ambiti che diventano sempre più eterogenei e dispersi. È questo il senso dell’ultimo aggiornamento (versione 11.1) di StorageGrid, la soluzione di object storage di NetApp per le organizzazioni distribuite. La nuova versione promette migliore supporto alla data governance, in particolare per ciò che riguarda le compliance normative (GDPR). “Oltre alle capacità di tracciamento dei dati, è ora capace di garantire la data retention nei tempi fissati dalle policy, impedendo alterazioni o cancellazioni di dati critici”, spiega Patano. Basato sullo standard S3 (Simple Storage Services) StorageGrid opera su informazioni d’ogni tipo (e-mail, rich media, ecc) gestendone la distribuzione ottimale per rapidità d’accesso e costo tra siti/servizi cloud diversi. Destinata alla modernizzazione dei data center e al supporto di applicazioni che richiedono latenze ridotte al minimo e prestazioni più elevate, la nuova piattaforma di classe enterprise AFF A800 segna un punto di svolta a livello dell’hardware. “È la prima basata su NVMe a offrire latenze inferiori ai 200 microsecondi misurate dall’application host fino al data storage – spiega Patano –. Un milione di IOPS e throughput di 34GB/s sono oltre i limiti d’utilizzo persino dei sistemi d’elaborazione parallela a GPU per intelligenza artificiale (in partnership con il costruttore di GPU Nvidia, NetApp ha creato una reference architecture per l’integrazione dei sistemi Nvidia DGX usati per l’elaborazione di algoritmi complessi, ndr)”. Anche il nuovo sistema flash storage è pensato per essere impiegato in ambienti di servizi cloud. “La funzione FabricPool permette di spostare i blocchi di storage meno usati nel cloud, riducendo i costi della gestione dati – precisa Patano -. Nella precedente versione questa capacità era limitata ai volumi snapshot e di backup”. Aspetto interessante, alcune delle capacità peculiari di NVMe sono state rese disponibili da NetApp attraverso l’aggiornamento (versione 9.4) del software OnTap. “Il supporto del protocollo NVMe su FC permette anche agli ambienti SAN/FibreChannel tradizionali di ottenere un aumento del 60% delle prestazioni e ridurre del 50% nella latenza”, ha precisato Patano. L’aggiornamento di OnTap aggiunge inoltre la capacità di cancellazione selettiva dei dati mediante crittografia, come richiesto da alcune applicazioni nel mercato finanziario, per il rispetto delle norme FIPS 140-2 Level. Ulteriori aggiornamenti tecnologici significativi riguardano l’introduzione di una nuova unità SSD da ben 30TB (la più capiente raggiungeva i 15TB) che consente di ottenere densità fino a 2PB per singolo rack 2U e quindi ridurre ulteriormente i consumi di energia e l’impegno di spazio nel data center. Sono state inoltre aggiunte alcune nuove capacità analitiche di protezione dei dati e predizione delle performance in Active IQ, il servizio gratuito basato su cloud che elabora attraverso algoritmi intelligenti le informazioni inviate dai sistemi fornendo via app ai responsabili informazioni operative, predittive e consigli per la gestione. Netapp ha inaugurato da qualche giorno la nuova sede milanese, “che mette a disposizione maggiore spazio per clienti e partner interessati a testare le nostre soluzioni – spiega Pozzoni -. Abbiamo chiamato il nuovo briefing center ‘Data Visionary Center’, sarà dedicato alla valorizzazione dei dati aziendali”. Tra le altre iniziative che hanno più recentemente coinvolto la filiale italiana di NetApp, c’è l’avvio della sponsorizzazione MotoGP con Ducati. “Una iniziativa che abbiamo promosso a livello di corporate – vanta Pozzoni -. Si accompagna dal lato tecnico con la gestione del data center dove approdano e vengono analizzati in tempo reale i dati provenienti dal centinaio di sensori montati sulle moto da gara”.