In un mondo ormai iperconnesso, in cui per il 2020 si prevede che 30 miliardi di oggetti saranno in comunicazione con il cloud, generando enormi quantità di informazioni, oggi le imprese devono davvero attuare un ripensamento della modalità con cui acquisiscono e gestiscono tali dati di business, solo in minima parte sfruttati per ottenere ‘insights’ utili a ri-orientare meglio le decisioni imprenditoriali. Lo spiega a Milano Romain Picard, Regional Vice President sud Emea di Cloudera, illustrando la visione strategica che sta guidando le iniziative della società, fornitrice di una piattaforma open source per l’analisi di big data.
Who's Who
Romain Picard
“Il primo punto per le imprese è ripensare il modo in cui concepiscono la relazione con gli utenti, ossia capire come si comportano, agiscono, quali sono i loro desideri, cosa vogliono davvero”. Questa è un’area molto importante di analisi dei big data, sottolinea Picard, in cui Cloudera sta aiutando aziende, ad esempio del settore manufacturing, a rivedere il modo in cui fabbricano i loro prodotti, e a migliorarli secondo le aspettative degli utenti, grazie ai dati preziosi di utilizzo, raccolti di continuo direttamente dai dispositivi stessi, costantemente connessi alla nuvola: può trattarsi di automobili, frigoriferi, ma anche di smart city, chiarisce il manager.
Cybersecurity: va affrontata con ‘intelligenza’
L’altro grande filone di problemi di business, in cui Cloudera punta a supportare le imprese con la propria tecnologia, è ripensare la strategia di cybersecurity: “In questo mondo iperconnesso, le imprese hanno anche necessità di proteggere dati e comunicazioni, proprietà intellettuale, transazioni finanziarie con le terze parti. E Cloudera – dice il manager – con la propria moderna piattaforma che utilizza tecnologie di apprendimento automatico (machine learning) e strumenti analitici evoluti, anche in questo caso aiuta a prevedere e comprendere quali sono le nuove minacce e schemi di attacco informatico”, facendo leva, da un lato, sulle moli di dati provenienti dai dispositivi IoT (Internet of Things) e, dall’altro, sulla potenza, agilità e scalabilità elastica del cloud, che consente di estendere la capacità e le risorse IT, attingendole dalle nuvole pubbliche di fornitori come Amazon Web Services (AWS), Microsoft, Google. Il riferimento evidente è al recente annuncio in maggio di Cloudera Altus, un’offerta PaaS (platform as-a-service) ideata per semplificare l’elaborazione di grandi data set nel cloud pubblico.