Oltre 1000 posti letto, 11 dipartimenti, 250 ambulatori, 36 sale operatorie, e quasi 4000 operatori tra medici, infermieri e addetti. Sono alcuni dei numeri dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il più grande dei nuovi ospedali lombardi e centro di eccellenza con 550 trial clinici di ricerca e 8 tra i migliori ricercatori sanitari (Top Scientist) italiani.
«Essendo stato avviato nel 2012, i sistemi informativi hanno un ruolo fondamentale nella cura e nei servizi al paziente», ci spiega in questa videointervista il responsabile ICT Antonio Fumagalli. «Abbiamo seguito il percorso fisiologico di evoluzione delle moderne tecnologie, passando da un data center classico con macchine fisiche, a un data center moderno con sistemi e servizi di tipo virtuale, per poi andare verso un cloud ibrido, cioè con fruizione di servizi anche da fornitori esterni».
Nell’intervista, Fumagalli spiega poi cosa significa cloud ibrido in questo specifico progetto, e quali sono le prestazioni più critiche dell’ICT e del data center di un moderno ospedale. «È fondamentale garantire alla componente operativa sanitaria e clinica la continuità operativa dei servizi di cui hanno bisogno e non possono più fare a meno: la quotidianità ospedaliera non può fare a meno dell’IT».