L’ottimizzazione dei costi cloud richiede un approccio strategico che va oltre il semplice taglio delle spese. Implementando pratiche di FinOps e una gestione finanziaria efficace, le organizzazioni possono ottenere risparmi significativi. La negoziazione intelligente dei contratti cloud e l’ottimizzazione del posizionamento dei carichi di lavoro in ambienti multicloud sono cruciali. Infine, coltivare una cultura dell’efficienza e implementare una disciplina continua di cost optimization sono fondamentali per massimizzare il valore degli investimenti cloud a lungo termine, allineandoli agli obiettivi di business e promuovendo l’innovazione.
Strategie di cost optimization su cloud: oltre il semplice taglio delle spese
La pratica di cost optimization su cloud va ben oltre il semplice taglio delle spese. Si tratta di un approccio strategico che mira a massimizzare il valore degli investimenti cloud allineandoli agli obiettivi di business.
Secondo un’analisi di Gartner (Gartner, Cut Software and Cloud Costs With the Right SAM and FinOps Managed Service), entro il 2028 le organizzazioni che implementeranno solide pratiche di FinOps e Software Asset Management (SAM) genereranno oltre il 30% di risparmi concreti attraverso una gestione più efficace delle loro infrastrutture e piattaforme cloud.
La cost optimization strategica richiede una visione che consideri non solo i costi diretti, ma anche l’impatto sulla produttività, l’efficienza operativa e la capacità di innovazione.
Un elemento chiave è la creazione di una cultura di “smart spending”, dove ogni decisione di spesa viene valutata in base al suo potenziale di generare valore per l’organizzazione. Ciò implica una stretta collaborazione tra IT, finanza e unità di business per allineare gli investimenti cloud alle priorità strategiche dell’azienda.
FinOps e gestione finanziaria del cloud: un approccio strategico
FinOps rappresenta un approccio strategico alla gestione finanziaria del cloud che va oltre il semplice controllo dei costi. Si tratta di una disciplina che integra finanza, tecnologia e business per ottimizzare l’utilizzo e il valore del cloud.
Un elemento chiave del FinOps è la creazione di una visibilità completa sui costi cloud, che permette di attribuire le spese alle unità di business e ai progetti specifici. Questo livello di granularità consente decisioni più informate sull’allocazione delle risorse e sugli investimenti futuri.
Il FinOps promuove anche una cultura di responsabilità condivisa, dove sviluppatori, operations e finanza collaborano per ottimizzare l’utilizzo del cloud. Ciò può portare a una maggiore consapevolezza dei costi tra i team tecnici e a decisioni architetturali più efficienti dal punto di vista economico.
Un altro aspetto cruciale del FinOps è l’implementazione di processi di previsione e budgeting più accurati. Utilizzando dati storici e trend di utilizzo, le organizzazioni possono sviluppare modelli predittivi che aiutano a prevenire sforamenti di budget e a pianificare in modo più efficace gli investimenti futuri.
Il FinOps promuove anche l’uso di strumenti di automazione per il monitoraggio continuo e l’ottimizzazione delle risorse cloud, come lo spegnimento automatico di risorse inutilizzate o il ridimensionamento delle istanze in base al carico di lavoro effettivo.
Negoziazione dei contratti cloud: best practice per massimizzare il valore
La negoziazione efficace dei contratti cloud è un’arte che richiede una comprensione approfondita non solo delle offerte dei fornitori, ma anche delle proprie esigenze e prospettive di crescita.
Secondo l’analisi di Gartner 4 Best Practices to Reduce Costs in Your Cloud Provider Contract, entro il 2028 il 70% delle aziende che negoziano grandi contratti cloud (superiori a 15 milioni di dollari all’anno) non sarà in grado di quantificare accuratamente i risparmi effettivi ottenuti tra le tariffe pay-as-you-go e le concessioni negoziate. Questo è dovuto principalmente a un linguaggio contrattuale mal definito e a una scarsa responsabilità del fornitore.
Per evitare questa “trappola”, è fondamentale adottare un approccio strategico alla negoziazione:
- Avere una stima accurata e dettagliata del consumo previsto, compresi i picchi di utilizzo e le prospettive di crescita.
- Cercare concessioni avanzate oltre ai semplici sconti – Queste possono includere crediti per la migrazione, fondi per servizi professionali, tariffe di supporto avanzato ridotte e sconti futuri basati sulla crescita del consumo.
- Negoziare flessibilità nei termini del contratto, come la possibilità di modificare il mix di servizi o di scalare verso il basso senza penalità.
- Creare tensione competitiva è un’altra tattica efficace – Questo può includere l’esplorazione di offerte da più fornitori, l’uso di rivenditori o l’enfasi sul potenziale di crescita a lungo termine. Tuttavia, è fondamentale bilanciare questa strategia con la consapevolezza dei costi e dei rischi associati a un approccio multi-cloud.
- Prestare attenzione ai dettagli del contratto, come le definizioni di utilizzo, le metriche di fatturazione e le clausole di aumento dei prezzi.
Adottando queste best practice, le organizzazioni possono massimizzare il valore dei loro investimenti cloud e creare una base solida per una partnership a lungo termine con i fornitori cloud.
Gestione multicloud: ottimizzare il posizionamento dei carichi di lavoro
La gestione efficace di un ambiente multicloud è una sfida complessa che richiede un approccio strategico al posizionamento dei carichi di lavoro. Secondo Gartner, le decisioni di posizionamento dei workload in un contesto multicloud possono avere un impatto significativo non solo sui costi, ma anche sulle prestazioni, sulla sicurezza e sulla conformità normativa.
Un elemento chiave per ottimizzare il posizionamento dei carichi di lavoro è la creazione di una politica di posizionamento chiara e accessibile. Questa politica dovrebbe fornire agli architetti un flusso decisionale guidato da algoritmi per scegliere l’ambiente “home” di un’applicazione in base a dove risiede la maggior parte del suo runtime di calcolo e dello storage dei dati.
È importante notare che il costo non dovrebbe essere il fattore decisionale primario. Invece, la priorità dovrebbe essere data alle integrazioni del carico di lavoro con applicazioni e archivi di dati correlati, tenendo conto delle differenze di pace-layering, dello stile di operazioni cloud e delle tecnologie dello stack applicativo.
Un altro aspetto cruciale è la considerazione della “gravità dei dati”. Le applicazioni con affinità reciproche dovrebbero essere posizionate il più vicino possibile per migliorare le prestazioni, l’affidabilità, la sicurezza e l’efficienza dei costi. L’integrazione all’interno dello stesso fornitore cloud è generalmente più facile e sicura rispetto all’integrazione tra più fornitori. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei “centri di gravità dei dati”, come database condivisi, data warehouse, hub di integrazione e applicazioni ERP o bancarie, che possono esercitare una forte attrazione gravitazionale che influenzerà molte decisioni di posizionamento future.
Cultura dell’efficienza: implementare una disciplina continua di cost optimization
L’implementazione di una cultura dell’efficienza e di una disciplina continua di ottimizzazione dei costi è fondamentale per massimizzare il valore degli investimenti cloud a lungo termine. Elementi chiave di questa cultura sono:
- Creare una consapevolezza diffusa dei costi cloud in tutta l’organizzazione – Ciò richiede una formazione continua e una comunicazione efficace per garantire che tutti i team, dagli sviluppatori ai manager di business, comprendano l’impatto finanziario delle loro decisioni sull’utilizzo del cloud.
- Implementare una disciplina di revisione continua della spesa – Questo aspetto include la revisione regolare delle spese storiche per valutare il valore attuale e l’adeguatezza allo scopo, il monitoraggio e il miglioramento del valore fornito dalle risorse attuali (sia fisiche che di lavoro), e il recupero di risorse sottoutilizzate per il riutilizzo in nuove iniziative più preziose.
- Stabilire una chiara responsabilità per la gestione dei costi cloud – Questo può includere la creazione di un Cloud Center of Excellence (CCoE) o l’assegnazione di ruoli specifici per l’ottimizzazione dei costi all’interno dei team esistenti. Questi “campioni dell’ottimizzazione” dovrebbero avere l’autorità e gli strumenti necessari per implementare best practice di cost optimization in tutta l’organizzazione.
- Automazione – L’utilizzo di strumenti di gestione dei costi cloud e di automazione può aiutare a identificare automaticamente le opportunità di ottimizzazione, come le risorse inutilizzate o sovradimensionate, e ad implementare azioni correttive in modo proattivo.
- Legare la cost optimization cloud agli obiettivi di business più ampi – Questo significa non solo concentrarsi sulla riduzione dei costi, ma anche sull’ottimizzazione dell’utilizzo del cloud per supportare l’innovazione, la scalabilità e la crescita del business.
Adottando questa cultura dell’efficienza e questa disciplina continua di ottimizzazione, le organizzazioni possono garantire che i loro investimenti cloud continuino a fornire valore nel tempo, supportando la competitività e la crescita a lungo termine.
Soluzioni cost optimization cloud, senza sacrificare sicurezza e prestazioni
Nel panorama in rapida evoluzione del cloud computing, emergono soluzioni innovative che promettono di rivoluzionare l’efficienza operativa e la sicurezza delle infrastrutture cloud, come evidenziato nel report di Gartner Cool Vendors in Enabling Efficient Cloud Operations.
Cloudbrink
Tra queste, spicca Cloudbrink, un’azienda che sta ridefinendo l’accesso remoto sicuro combinando tecnologie all’avanguardia. La sua architettura integra l’accesso alla rete zero-trust (ZTNA), il multicloud, la microsegmentazione e la difesa automatizzata a bersaglio mobile (AMTD), creando un ambiente altamente resiliente per la forza lavoro ibrida.
Secondo l’analisi di Gartner, questa combinazione di tecnologie esistenti e innovative genera un “labirinto” difensivo contro attacchi informatici avanzati, limitando potenziali danni sia alle applicazioni cloud che a quelle SaaS.
Cloudbrink si distingue anche per la sua capacità di personalizzare i timeout delle sessioni in base all’applicazione o al protocollo, offrendo un livello di granularità senza precedenti nel controllo dell’accesso.
La soluzione di Cloudbrink non solo semplifica i modelli di lavoro ibrido, aumentando la produttività dei dipendenti, ma facilita anche l’espansione senza la necessità di hardware aggiuntivo, riducendo così i tempi di implementazione e i costi associati.
Particolarmente rilevante è il miglioramento delle prestazioni dell’infrastruttura desktop virtuale (VDI), sia per le implementazioni on-premises che per le soluzioni cloud DaaS, ottimizzate per vari scenari d’uso. Con l’adozione crescente dell’IA generativa, che potrebbe potenzialmente alimentare malware intelligenti, l’approccio di Cloudbrink di combinare ZTNA con AMTD si rivela una strategia innovativa per proteggere sia la connettività che gli utenti finali.
Cosmonic
Cosmonic sta aprendo nuove frontiere nello sviluppo di applicazioni cloud-native con la sua piattaforma as a service (PaaS) completamente gestita, progettata per sfruttare il potenziale di WebAssembly (Wasm). Quest’ultimo si sta affermando come un nuovo runtime leggero per applicazioni sia browser-based che server-side, potenzialmente in grado di rivoluzionare ambienti runtime tradizionali come macchine virtuali e container.
La piattaforma cloud di Cosmonic consente agli sviluppatori di creare servizi applicativi debolmente accoppiati, senza legarli strettamente a database sottostanti o altri servizi di piattaforma. Questo approccio aumenta significativamente la portabilità delle applicazioni e la loro indipendenza dalla piattaforma.
Tra le funzionalità chiave offerte da Cosmonic, spicca la Universal Application Platform basata su wasmCloud, che permette l’esecuzione di componenti Wasm su cloud multipli, ambienti on-premises e edge.
La piattaforma supporta una vasta gamma di applicazioni, dalle applicazioni big data ai servizi di machine learning, fino alle API RESTful.
Inoltre, Cosmonic aderisce a molteplici standard aperti, tra cui WASI 0.2, OpenTelemetry per l’osservabilità e il sistema di trasporto autonomo neurale (NATS) per il networking distribuito, un progetto open source della Cloud Native Computing Foundation (CNCF).
DBOS Cloud
DBOS Cloud emerge come un pioniere nel campo del serverless computing transazionale. Sviluppato congiuntamente dal MIT e dall’Università di Stanford, DBOS Cloud si propone di ridurre drasticamente la complessità delle applicazioni cloud attraverso un approccio innovativo che si discosta significativamente dagli stack software cloud esistenti.
La tecnologia DBOS utilizza un’implementazione orientata al database dei servizi del sistema operativo, come I/O di file e di rete, combinata con un DBMS OLTP ad alte prestazioni e un kernel minimo. Questo approccio rivoluzionario promette di rendere lo sviluppo di applicazioni cloud più sicuro e affidabile, basandosi su principi di scalabilità multi-nodo, gestione dello stato e dell’osservabilità attraverso tabelle SQL, e un’esecuzione del codice fault-tolerant e “once and only once” (OAOO).
DBOS Cloud si distingue da soluzioni serverless esistenti come AWS Lambda per la sua capacità di gestire workflow fault-tolerant, gestione dello stato integrata, debug con “time travel” e dati di osservabilità accessibili tramite SQL.
Utilizzando uno stack software cloud distribuito più snello, DBOS riduce la complessità operativa, semplificando la sicurezza e l’osservabilità. La sua tecnologia DBMS distribuita, che utilizza una singola fonte e formato, elimina la necessità di complesse pipeline di osservabilità, facilitando l’analisi in tempo reale per il rilevamento di frodi e attacchi informatici.
Exostellar
Nel contesto dell’ottimizzazione dei costi e delle risorse cloud, Exostellar si sta affermando come una tecnologia all’avanguardia. Sviluppata presso la Cornell University e inizialmente utilizzata nelle operazioni dell’ateneo stesso, Exostellar utilizza machine learning e intelligenza artificiale per identificare autonomamente l’infrastruttura più conveniente per i carichi di lavoro cloud.
La caratteristica distintiva di Exostellar è la sua capacità di migrare dinamicamente i carichi di lavoro tra diversi tipi di istanze senza interruzioni, sfruttando istanze on-demand, riservate e spot in base alle caratteristiche del carico di lavoro e alla disponibilità delle istanze più economiche. Questa metodologia di migrazione live preserva tutte le informazioni sullo stato dell’applicazione, inclusi indirizzi di rete, connessioni e storage montato, garantendo una continuità operativa senza precedenti.
I modelli di Exostellar indicano che questo approccio consente ai carichi di lavoro di operare fino al 90% del tempo nel mercato spot, portando a significativi risparmi sui costi. Attualmente supportata su AWS, Exostellar ha in programma di estendere il suo supporto a Microsoft Azure, Google Cloud Platform e Oracle Cloud Infrastructure, promettendo di rivoluzionare l’approccio alla cost optimization cloud su scala multipiattaforma.
Unikraft Cloud
Unikraft Cloud si sta posizionando come una piattaforma serverless innovativa che sfrutta gli unikernel Unikraft per consentire il rapido deployment e scaling di applicazioni containerizzate.
Questa soluzione offre tempi di avvio a freddo nell’ordine dei millisecondi e un isolamento hardware completo, con prestazioni migliorate per tecnologie come nginx, Redis, SQLite, Node.js e Go HTTP server rispetto alle implementazioni su Linux tradizionale.
La piattaforma si distingue per la sua capacità di risolvere il problema della dissonanza tra traffico internet intermittente e spesa costante, offrendo un meccanismo di “scale-to-zero” che rileva quando un’applicazione è inattiva, la mette in sospensione per evitare sovraccosti e la riattiva rapidamente (in millisecondi) al ritorno del traffico.
Inoltre, Unikraft Cloud implementa un meccanismo di autoscaling reattivo basato sulle applicazioni, non limitato alle funzioni, utilizzando un load balancer personalizzato, un controller reattivo e unikernel Unikraft per gestire efficacemente gli aumenti di traffico. Questa combinazione di tecnologie promette di offrire servizi altamente ottimizzati e di dimensioni ridotte, che si traducono in prezzi più bassi e una superficie di attacco ridotta per le minacce alla sicurezza.