Attualità

Dal caos al modello smart, la visione di VMware per gestire il multicloud contemporaneo

La crescita del multicloud porta con sé un aumento della complessità e dei costi. VMware propone un insieme di soluzioni che puntano a semplificare la gestione di più cloud sia dal punto di vista infrastrutturale sia per i developer chiamati a operare con i moderni ambienti containerizzati. Sabino Trasente, Business Solutions Strategy Director di VMware, spiega nel dettaglio in cosa consistono queste soluzioni

Pubblicato il 02 Dic 2022

vmware

Da VMworld a VMware Explore. Il cambio del nome dell’appuntamento promosso dalla multinazionale di Palo Alto, che ha toccato quest’anno San Francisco prima e Barcellona dopo, ha voluto sottolineare le tante possibilità da esplorare nei nuovi scenari contemporanei dominati dal multicloud. Negli ultimi 2 anni, secondo un’indagine commissionata da VMware a Vanson Bourne su 6000 organizzazioni di tutto il mondo, il numero medio di cloud utilizzati dalle aziende è passato da 1,3 a 2,2.

Un dato che conferma quanto emerso dall’ultimo Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano secondo il quale public e hybrid cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati, evidenzia la dinamica di crescita più significativa nel cloud, con una spesa di 2,95 miliardi di euro, in crescita del +22% sul 2021.

Un tale incremento, tuttavia, per trasformarsi in vantaggio competitivo deve far fronte all’aumento della complessità non disgiunto da quello dei costi. Non è un caso che oggi si stia facendo strada una metodologia come il FinOps, che unisce le parole Financial e Operations e ha lo scopo di migliorare la capacità delle aziende di comprendere e gestire i costi derivanti dal cloud, anzi dal multicloud. Gran parte degli annunci lanciati dalla Fiera di Barcellona, dove VMware Explore si è svolto dal 7 al 10 novembre, sono stati incentrati proprio sulle soluzioni che possono aiutare le imprese a gestire e risolvere la complessità del multicloud, nonché a tenere sotto controllo i costi relativi.

Cloud first, cloud chaos, cloud smart

Sabino Trasente, Business Solutions Strategy Director di VMware, ripercorre alcuni di questi annunci con l’intento di tracciare un filo rosso che colleghi tutta la ricchezza di novità e innovazione illustrata durante i 4 giorni di Barcellona. Nella visione di VMware sul multicloud c’è una traiettoria che dal cloud first è approdata all’attuale cloud chaos, che dovrebbe diventare cloud smart.

Sabino Trasente, Business Solutions Strategy Director di VMware

“Nell’ultimo decennio – dice Trasente -l’approccio cloud first ha fatto in modo che le applicazioni delle varie organizzazioni fossero collocate in maniera agile all’interno del cloud. Ma il tentativo di portare sul cloud anche le applicazioni enterprise, che già esistevano nei data center, non ha sortito gli esiti sperati e ci ha condotti nella fase odierna di cloud chaos. Sostanzialmente vuol dire che tutte le organizzazioni adesso hanno almeno 2 o più cloud, e stiamo parlando del 75% di un campione intervistato in una nostra survey. Per questo il messaggio che abbiamo lanciato è quello di cercare di adottare una strategia cloud smart”.

È un messaggio che dovrebbe trovare ascolto in tutte quelle aziende che stanno intraprendendo il loro personale journey to cloud, rassicurandole sugli aspetti problematici che questo “viaggio” comporta e che potrebbe trovare beneficio, ad esempio, dall’alleggerimento del carico dei processi di conversione e di sviluppo connessi. “Il concetto fondamentale è mettere sul cloud giusto l’applicazione che si desidera portare sulla nuvola. Che si tratti di un’applicazione per il Data Analytics, o di una che utilizza tante funzionalità server, questo va fatto in maniera smart, intelligente, monitorando il tutto tramite un’unica cloud console” sottolinea Trasente.

Il multicloud visto dal basso e dall’alto

Ma in che modo VMware conta di portare ordine nel caos? Quali sono concretamente gli strumenti che mette a disposizione di partner e sviluppatori alle prese con il multicloud? Sabino Trasente si sofferma su una premessa concettuale per inquadrare correttamente sia il multicloud, sia le novità di VMware in materia. “Il multicloud si può fare in due modi: o dalla parte sottostante, infrastrutturale, o da quella superiore che guarda ai developer”. Per quanto riguarda la prima, in particolare con riferimento al private cloud, i principali annunci si sono focalizzati sulle partnership con HPE ed Equinix, per l’introduzione rispettivamente di VMware su HPE Greenlake e su Equinix Metal. Sul versante invece del public cloud, VMware continua a rafforzare le partnership sia con gli hyperscaler (AWS, Azure, Google, Oracle, IBM, Alibaba) sia con tutti i local service provider. Con questi ultimi il focus è soprattutto sul sovereign cloud che pone dei vincoli, in Europa e non solo, alla territorialità dei dati da tenere entro i confini nazionali.

Il multicloud, visto dall’alto, con “Tanzu Application Platform permette di elevare il livello di astrazione e di offrire uno strumento agli sviluppatori che hanno a che fare con gli scenari moderni di Kubernetes e della containerizzazione. Fornisce quei tool che consentono di fare una full CI/CD pipeline per lo sviluppo e il deployment del software in maniera agile e automatizzata, ma anche sicura in ottica DevSecOps” prosegue.

L’anello di congiunzione tra passato e presente

Sul tema della sicurezza “laterale”, in grado cioè di proteggere dai cyber attacchi condotti da un punto di ingresso periferico da cui poi spostarsi verso il resto della rete, uno dei più importanti annunci di Barcellona è stato quello di VMware Project Northstar. Ad esempio, il servizio NSX Intelligence previsto in Project Northstar punta a garantire una security estesa dal private cloud al public cloud, passando per l’edge e, volendo, anche per i device.

È una delle tante soluzioni che fanno parte di VMware Cross-Cloud Services, piattaforma di servizi cloud e sintesi delle tecnologie VMware per gestire il multicloud in chiave smart, che propone una modalità unificata e semplificata per creare, gestire e proteggere qualsiasi applicazione, su qualsiasi cloud, da qualsiasi dispositivo. Presentata già in occasione dell’Explore statunitense come portfolio completo che spazia dal Cloud Management al Security & Networking, secondo Trasente colma una lacuna importante nell’offering attuale di tecnologie, così come era avvenuto in passato con la virtualizzazione.

“Pensiamo che le nostre soluzioni risuonino nel mercato perché rappresentano l’anello di congiunzione tra il mondo precedente del private cloud e il mondo moderno legato al public cloud, ma con il vantaggio che portiamo un’eredità, mentre sviluppiamo le parti nuove, che ci consente di affrontare le nuove sfide di oggi” conclude il manager di VMware.

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