Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha ricevuto lo scorso novembre il premio G-Cloud Award 2012 dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Filippo Patroni Griffi. Il riconoscimento, sottolinea Francesco Castanò, dirigente dell’Ufficio per il Coordinamento Informatico Dipartimentale del Dipartimento del Tesoro (Ucid) e responsabile del progetto, “è stato assegnato per lo sviluppo di una piattaforma per l’erogazione dei servizi cloud utilizzabili sia dal Mef che da altre amministrazioni, con la prospettiva della realizzazione di un Cloud Interno Nazionale”.
Il premio testimonia un impegno tutt’altro che semplice, soprattutto a fronte di un It nella Pubblica Amministrazione italiana caratterizzata da un’infrastruttura ridondata e sottoutilizzata, dalla estrema frammentazione delle applicazioni, dalla dispersione delle informazioni e dalle ridotte disponibilità economiche. A dirlo è lo stesso Castanò: “La PA italiana nel suo complesso possiede un’ingente quantità di risorse elaborative frammentate nei data center della PA centrale (oltre mille) e locale e quindi sicuramente sotto-utilizzate rispetto alle proprie potenzialità, soprattutto alla luce delle ultime innovazioni tecnologiche – afferma il dirigente del Tesoro -. Sul piano delle applicazioni, a fronte di esigenze comuni (come gestione documentale, automazione dei processi, controllo della spesa, contabilità finanziaria, gestione personale, ecc.) la tendenza è quella di realizzare soluzioni applicative ad hoc per ogni contesto specifico. Il ricorso al riuso è ancora limitato a casi sporadici”.
“Non solo, la PA possiede un enorme patrimonio informativo molto spesso disperso in basi dati di diverse piattaforme di differenti enti (Ministeri, Enti, Regioni, Comuni, ecc.) con conseguente complessità e inefficienze nella gestione”, aggiunge Castanò. “Se poi teniamo conto del fatto che anche al mondo dell’It della PA è richiesto di razionalizzare la spesa (negli ultimi anni in costante diminuzione, certo non per la diminuzione delle esigenze), è evidente che la strada da seguire per migliorare l’efficienza debba puntare, prima di tutto, a eliminare le inefficienze per focalizzare le risorse liberate sugli investimenti di innovazione”.
Ed è stato infatti questo il percorso adottato dal Tesoro. “Abbiamo iniziato a guardare al cloud qualche anno fa, consapevoli fin da subito che non potesse essere la panacea di tutti ‘i mali’ ma avendo ben chiaro che potesse rappresentare un approccio alla gestione dell’infrastruttura It che facesse leva sull’utilizzo razionale delle risorse in pool condivisi, accessibili su richiesta e gestiti in modo automatizzato”, spiega Castanò. “Partendo dalla visione di un cloud quale modello conveniente di erogazione di servizi da parte di un fornitore (provider), fruibili dagli utenti (consumer) da remoto attraverso la rete, con un costo legato all’utilizzo effettivo, altamente scalabili e flessibili, abbiamo avviato un progetto di private cloud all’interno del Tesoro che, fin dalla nascita, è stato ideato per essere condiviso, riutilizzato e sfruttato anche da altri Dipartimenti e Ministeri”.
Il progetto, infatti, prevede lo sviluppo di servizi di cloud condivisi, facendo leva sulla standardizzazione delle tecnologie e dei processi. “La nostra idea sarebbe ora quella di sfruttare la nostra piattaforma di private cloud come base per realizzare un ‘Cloud Interno’ alla PA che abiliterebbe una strategia di graduale convergenza di servizi infrastrutturali e applicativi in un modello federato, cooperativo e interoperabile, governato centralmente da un ente certificatore”, speiga Castanò. “L’obiettivo è sviluppare una federazione nazionale di servizi cloud che possa favorire le sinergie delle PA che consentirebbe al sistema Paese di valorizzare i propri asset materiali e immateriali, sfruttare tutte le possibili sinergie tra enti pubblici, eliminare le ridondanze applicative e infrastrutturali, valorizzando anche il mercato Ict Italiano”.
“Il premio ricevuto a novembre è un riconoscimento alla volontà del Dipartimento del Tesoro di investire nelle tecnologie Ict e nell’innovazione come strumento di miglioramento dell’efficienza”, conclude Castanò. “Quella del cloud è una sfida che il Dipartimento ha deciso di cogliere già prima che diventasse uno dei pilastri portanti della strategia dell’Agenda Digitale e questa scelta si è rivelata nel tempo premiante. Il progetto consentirà al Tesoro di ottimizzare la gestione della propria infrastruttura It e di aumentarne la qualità e la sicurezza dei servizi erogati, ma anche di poter condividere questa infrastruttura con altri soggetti della pubblica amministrazione che potranno così accedere a sistemi It evoluti senza investimenti iniziali”.