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Dynatrace: il cloud ha bisogno di observability



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A colloquio con Rick McConnell, Ceo della multinazionale americana, per capire le strategie aziendali e i vantaggi delle piattaforme di osservabilità per il monitoraggio e la sicurezza delle applicazioni nei moderni ambienti IT

Pubblicato il 17 giu 2024



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Nel moderno guazzabuglio di nuvole e software, l’osservabilità (ovvero la capacità di comprendere lo stato di un sistema attraverso l’analisi dei suoi output) è una chiave di efficienza fondamentale, nonché il cavallo di battaglia della multinazionale americana Dynatrace. In un incontro con la stampa, il CEO Rick McConnell ha offerto una panoramica sulle strategie aziendali, con spunti interessanti sulla roadmap tecnologica e sulle evoluzioni dell’intelligenza artificiale.

Garantire l’affidabilità delle applicazioni in cloud

L’amministratore delegato esordisce con alcune considerazioni di scenario. Nella software economy, qualsiasi settore dai Servizi Finanziari al Commercio alla Pubblica amministrazione, opera grazie alle applicazioni. Pertanto, “le aziende necessitano di soluzioni perfettamente funzionanti”. “La trasformazione digitale – sottolinea – ha spostato i carichi applicativi sul cloud: ciò ha permesso alle organizzazioni di sviluppare software più rapidamente, aumentando la produttività e riducendo i costi, ma ha generato complessità e scatenato l’esplosione dei dati”.

Ai tempi del mainframe, la vita del developer era molto più semplice: in caso di malfunzionamenti, l’errore era imputabile direttamente allo sviluppatore, che era chiamato a rimediare. “Oggigiorno – riprende McConnell – i problemi possono provenire da milioni di fonti diverse: un router sul cloud, una libreria open source e così via. Il software potrebbe smettere di funzionare, nonostante non sia stata cambiata una singola riga di codice, ad esempio a causa dell’infrastruttura sottostante”.

Con l’aumentare della complessità, diventa sempre più difficile garantire l’affidabilità del software. “In passato – spiega il Ceo – le organizzazioni provavano a risolvere la sfida attraverso le dashboard, che tuttavia mostrano soltanto lo stato di funzionamento del software, ma non individuano realmente dove si trova il problema. Il troubleshooting manuale richiede un’eternità e ciò significa ritrovarsi con un’applicazione che non soddisfa le aspettative degli utenti”.

L’AI ipermodale per una risoluzione rapida dei problemi

Se gli strumenti di monitoraggio tradizionali falliscono, aumenta esponenzialmente la richiesta di soluzioni per l’observability, che permettono di automatizzare le operazioni di rilevamento e risoluzione delle criticità. AL punto che, secondo le dichiarazioni di McConnell, attualmente il mercato vale circa 50 miliardi di dollari.

Con la sua piattaforma integrata di osservabilità e sicurezza, nel 2024 Dynatrace ha raggiunto un fatturato totale di 1,43 miliardi di dollari, in crescita del 23% su base annua. “Negli ultimi 20 anni – afferma McConnell – soltanto l’8% delle software company quotate in Borsa ha superato il miliardo di dollari, mentre il 2% è arrivato a quota 3 miliardi. Questa è, ovviamente, la nostra aspirazione”.

La soluzione si distingue dalla concorrenza per l’utilizzo dell’AI ipermodale, che combina le tecniche di AI causale e predittiva di Dynatrace (con oltre un decennio di sviluppo alle spalle) con le nuove capacità di AI generativa per ampliare la visibilità su ambienti e applicazioni cloud. Denominato Davis AI, il pacchetto di tecnologie intelligenti attinge le informazioni direttamente da Grail, il data lakehouse di Dynatrace.

“L’AI causale – spiega McConnell – effettua l’analisi delle cause profonde, per determinare l’origine della problematica e gestirla rapidamente. L’AI predittiva compie un ulteriore passo avanti, consentendo di anticipare e risolvere i problemi imminenti prima che si verifichino. Infine, la GenAI fornisce un’interfaccia in linguaggio naturale per estendere l’ambiente di analisi a un bacino più ampio di utilizzatori. Se si ha fiducia nelle risposte del sistema, l’intervento può anche essere automatizzato”.

A riprova delle potenzialità di Dynatrace, il CEO cita il caso di British Telecom (BT) che, grazie all’implementazione della piattaforma, ha dimezzato il numero degli incidenti, riducendo del 90% il tempo necessario alla loro risoluzione, con un risparmio di costi atteso pari a 28 milioni di sterline in tre anni.

Il futuro dell’osservabilità, dalla sicurezza alla GenAI

Così, mentre la nuvola continua la sua inesorabile avanzata (il fatturato annuo di AWS, Azure e GCP ha toccato i 220 miliardi di dollari, in crescita del 24%) le aziende avranno sempre più bisogno di soluzioni come Dynatrace. “Vediamo un’enorme opportunità – suggerisce il CEO – nell’incontro tra il desiderio di ottenere i benefici del cloud e di avere software performanti. Portare le applicazioni sulla nuvola restituisce vantaggi significativi, ma l’observability è necessaria perché funzionino meglio”.

Guardando al futuro, McConnell ha parlato di tre direttrici principali:

  1. L’utilizzo e l’acquisto degli strumenti di osservabilità oggi è frammentato a livello dipartimentale, mentre si tenderà alla centralizzazione, con la scelta di una soluzione unica demandata al CIO;
  2. Sul mercato proliferano strumenti di log monitoring diversi per funzione e separati dalle soluzioni di osservabilità, mentre la tendenza futura punta alla convergenza delle tecnologie;
  3. L’observability andrà a braccetto con la sicurezza delle applicazioni. “Non intendiamo entrare nel mercato della cybersecurity a tutto tondo – precisa il CEO – ma i dati di osservabilità possono contribuire in certi aspetti della sicurezza, ad esempio nel rilevamento delle vulnerabilità”.

McConnell offre qualche spunto di riflessione ulteriore sulla GenAI, che oggi viene utilizzata anche per la programmazione software. Secondo le stime, demandando la scrittura di codice all’intelligenza artificiale generativa, gli sviluppatori sono diventati più produttivi del 20%. Ciò significa che viene creata e integrata nelle applicazioni una maggiore quantità di codice, non sempre testato adeguatamente e fonte di potenziali incidenti. Così Dynatrace ha introdotto funzionalità di observability espressamente dedicate ai carichi applicativi di GenAI, per potenziarne il monitoraggio e il troubleshooting.

L’altra faccia della medaglia invece è, come precedentemente accennato, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa all’interno della piattaforma Dynatrace con la recente soluzione Davis CoPilot. Se tipicamente la soluzione di observability è destinata a esperti in materia, perché richiede competenze tecniche specifiche come la scrittura degli scripts, il “copilota”permette anche ai non addetti ai lavori di esplorare i dati, eseguire query e ottenere consigli sfruttando i Large Language Models (LLM).

Dynatrace in Italia: crescita e casi di successo

Ad aggiungere qualche nota sull’operato e sull’andamento di Dynatrace in Italia, intervengono Emanuele Cagnola e Michelangelo Uberti, rispettivamente Regional Vice President e Responsabile Marketing della filiale nazionale.

“Negli ultimi dieci anni – dichiara Cagnola – Dynatrace ha raggiunto una presenza consistente anche nel mercato domestico, soprattutto nella fascia Enterprise. Abbiamo clienti in tutti i verticali, specialmente nei settori Finance, Pubblica Amministrazione e Utilities. Lavoriamo con global system integrator e hyperscaler, ma anche con partner locali per realizzare gli obiettivi di value realization”.

“Ormai – commenta Uberti – le aziende con business tradizionali affrontano le stesse problematiche delle organizzazioni digital native: la complessità crescente del cloud, l’esplosione dei dati, la sicurezza delle applicazioni e così via. Tra le criticità spiccano i silos dipartimentali e la frammentazione dei tool di monitoraggio, che impediscono la comunicazione tra tecnologie e team. In alcune situazioni, le control room vengono gestite esternamente. In caso di incidente, il rischio è trovarsi tutti attorno a un tavolo con informazioni e analisi discordanti. I clienti ci dicono che la nostra piattaforma, nonostante possa sembrare uno strumento prettamente IT, viene utilizzata come metodo per parlarsi internamente, perché permette a tutti di accedere alla stessa fonte di verità e di ragionare insieme nell’ottica comune di offrire un servizio migliore”.

Uberti snocciola qualche caso virtuoso, da Soldo, società di servizi finanziari che grazie al supporto di Dynatrace ha implementato processi automatizzati per il DevSecOps, a Inail, l’istituto assicurativo contro gli infortuni sul lavoro che con le sue applicazioni gestisce enormi volumi di dati sensibili. “Grazie alla nostra piattaforma – prosegue – Aeroporti di Roma ha cambiato approccio nella gestione dei servizi al cliente, garantendo il perfetto coordinamento tra tutte le attività dal check-in ai controlli al ritiro bagagli. Alpitour invece ha semplificato il triage dei disservizi segnalati dai clienti finali o dalle agenzie viaggi, operazione che prima richiedeva l’intervento della war room e moltissimo tempo. Enel utilizza Dynatrace per monitorare tutte le applicazioni mission critical e per ottimizzare i software sulla nuvola di AWS”.

Come sottolinea il Responsabile Marketing, infatti, le soluzioni di observability possono essere utilizzate anche in ottica FinOps, per razionalizzare il parco applicativo in cloud e quindi ottenere risparmi di costo. Un altro ambito di impiego è la sostenibilità: Dynatrace ha infatti rilasciato la soluzione Carbon Impact che permette di calcolare l’impronta carbonica relativa all’utilizzo aziendale delle risorse cloud, fornendo consigli per ridurre le emissioni.

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