Come noto, il Cloud Computing ha catapultato il concetto di
“servizio” proprio delle SOA in un nuovo paradigma
tecnologico ormai sulla bocca di tutti.
Ora, il consorzio Open Group, capitanato fra gli altri da IBM,
Oracle e SAP; ha voluto ufficializzare l’importante ruolo
che il “servizio” riveste nel mondo Cloud
formalizzando appunto la sigla XaaS (Anything as a Service),
all’interno di un framework complessivo che riguarda la
“nuvola”. In altri termini, qualsiasi componente che
eroghi un servizio su una rete attraverso una SOA rientra nel
concetto di XaaS.
La convinzione di Open Group è che l’infrastruttura, un
tempo considerata solo in modo “fisico”, possa essere
declinata anche come servizio. Grazie all’evoluzione delle
tecnologie di virtualizzazione e delle architettura SOA, si è
arrivato al concetto appunto di IaaS (Infrastructure as a
Service).
Ora Open Group dice se un componente eroga un servizio sulla rete
usando una Service Oriented Infrastructure (SOI) – bene – questo
servizio può essere inquadrato nel concetto di XaaS.
E per erogare in modalità as a service una vera e propria
infrastruttura, è necessario definire un set integrato di
componenti service oriented, un framework che va sotto il nome di
SOCCI (Service Oriented Cloud Computing
Infrastructure).
La differenza rispetto al SOI, sta proprio nella doppia
“C” del Cloud Computing, ovvero SOCCI è
l’implementazione Cloud del SOI. SOCCI può essere inteso
come l’infrastruttura Cloud sottostante che consente ai
componenti (qualsiasi essi siano, XaaS) di fornire le proprie
funzionalità.
Per capirci con un esempio: in un approccio tradizionale
l’hardware è dedicato; in un approccio SOI,
l’hardware può essere dedicato o condiviso; in quello
SOCCI, l’hardware è solo condiviso.
Il framework SOCCI si traduce in una serie di specifiche
architetturali service oriented, indipendenti dal fornitore e
specifica i building block che andranno poi a formare questo
framework.