Cloud & network. Un binomio da considerare con attenzione, specialmente quando workload di importanza strategica vengono spostati sulla “nuvola”.
Ciena ha stilato un decalogo che spiega i motivi per i quali l’efficacia del cloud è proporzionale alla qualità del network.
1. Il carico di lavoro del cloud evolverà al cambiare delle applicazioni
Oggi si eseguono applicazioni SaaS o infrastrutturali che risiedono nel cloud del provider. Il passo successivo prevede una architettura più aperta che, tramite API e altri tool, sia in grado di dialogare con i data center privati. In questo modo un maggior numero di workload verrà gestito in cloud con la possibilità anche di distribuire applicazioni completamente nuove che richiedono una rete migliore per funzionare efficacemente.
2. Il management richiede di misurare le performance del cloud
Una rete efficiente è la leva strategica per ottenere i benefici forniti del cloud come riduzione dei costi, tempi di implementazione più brevi e nuove funzionalità. In breve, il cloud è tanto efficace quanto lo è la propria rete.
3. Molti dei dati aziendali risiederanno in uno storage cloud
Oggi le realtà aziendali utilizzano generalmente un’infrastruttura cloud per il backup dei dati. Nel prossimo futuro molte aziende gestiranno in cloud anche lo storage primario. Emergerà, quindi, l’esigenza di una rete in grado di rispondere in modo dinamico ai terabyte in movimento, senza colli di bottiglia, o rischio di pacchetti scartati.
4. Una rete più efficiente è cruciale per la connessione dei data center
Le ultime analisi indicano che i servizi cloud possono offrire alle imprese un risparmio fino al 25% sulle spese relative all’infrastruttura, ai servizi IT o ad hardware e software. A sua volta, la rete è anche un fattore chiave per i fornitori di servizi cloud che possono usare più data center come un pool condiviso di data center virtuali. Questo approccio potrebbe consentire una riduzione del 35% per cento del totale delle risorse dei data center cloud.
5. Anche le reti inter-datacenter stanno diventano virtuali
La virtualizzazione della rete (circuiti virtuali, switch virtuali, reti private virtuali, eccetera) fornisce più efficienza, grazie alla possibilità di calibrare la larghezza di banda e la topologia sul bisogno specifico dell’applicazione in un dato momento. Questo elimina la necessità di misurare tutte le facility di interconnessione nella rete di data center per una potenza di picco che viene utilizzata raramente, il che riduce i costi perché elimina il bisogno di attuare investimenti non strettamente necessari sull’apparato di rete.
6. SDN è la chiave per una maggiore flessibilità e minori costi
L’orchestrazione del carico di lavoro tra data center cloud e tra imprese e data center cloud, sarà guidato da strumenti software basati su criteri di automazione. Modifiche ad-hoc dei vari parametri di performance quali la scalabilità della larghezza di banda avverranno attraverso interfacce software di alto livello integrate nei pannelli di controllo della rete (SDN, Software Defined Networking). Questa performance-on-demand sarà attivata a livello di applicazione.
7. La rete cloud ha bisogno di una scalabilità dinamica
Quando si parla di flussi di traffico si possono identificare due macromodelli: il flusso nord-sud e quello est-ovest.
Il flusso nord-sud è l’andamento tipico del mondo user-to-machine dove l’applicazione è semplicemente traslata da data center in-house a un data center cloud.
I flussi di traffico est-ovest, invece, caratterizzano gli ambienti machine-to-machine e sempre più tra data center. Tale traffico ha requisiti di qualità di servizio sempre più severi. Nel prossimo futuro, i carichi di lavoro di dati est-ovest aumenteranno esponenzialmente. Ciò significa che la rete cloud deve essere progettata per supportare prestazioni in grado di soddisfare la variazione del flusso di traffico futuro.
8. La rete deve poter spostare una grande quantità di dati in un breve lasso di tempo
C’è bisogno di un’architettura di rete flatter Layer 0/1/2 tra data center in grado di offrire una migliore scalabilità, latenza e prestazioni deterministiche. Con questa tipologia di infrastruttura, la rete non creerà colli di bottiglia e offrirà il più basso costo per bit trasmesso.
9. Un piano “B” sempre pronto
E’ necessario essere preparati alle peggiori ipotesi, come una calamità naturale o picchi inattesi di traffico. Per spostare questa mole di dati in tempo utile per evitare o recuperare un disastro, senza danneggiare il business, è necessaria una rete che possa rapidamente aggiungere e ripristinare le funzionalità ai data center preposti per attività di business continuity e disaster recovery.
10. Un’architettura di datacenter virtuali significa risparmio di costi ed efficienza operativa
“Data Center senza muri” descrive una architettura che crea un multi-datacenter, sostanzialmente un ambiente cloud ibrido in grado di funzionare come un insieme di datacenter virtuali. In questo modo i provider cloud saranno in grado di gestire tutte le più disparate richieste e i failover semplicemente allocando i carichi di lavoro in maniera più efficiente attraverso data center multipli.