Implementare una soluzione tecnologica che offrisse il miglior rapporto costo-benefici per accrescere le performance del web site: con questo obiettivo CriticalCase ha realizzato il progetto dal titolo Il nostro metodo per ottenere i migliori risultati dal proprio sito web: l’esperienza di importanti realtà del fashion, risultato finalista ai Digital360 Awards 2022 per la categoria Cloud Computing. Per assicurare questo risultato è stato creato un Performance operations center: il punto di riferimento per il cliente che può monitorare costantemente i dati marketing e business (e correlarli poi con le performance e gli eventi infrastrutturali) con lo scopo di fornire a tutte le componenti della filiera un interlocutore unico e ottenere le migliori prestazioni di vendita online.
Come deve evolvere un sito Web
Il sito internet è diventato uno strumento di vendita essenziale in generale, e, in particolare, per il cliente di Criticalcase, protagonista di questo progetto, che si rendeva conto che il Web era per sé veicolo di ordini dal valore di centinaia di milioni di euro da tutto il mondo.
La necessità, dunque, non era solo di monitorare e raggiungere le migliori prestazioni per l’utenza in un dato momento, ma di avere una interazione tecnologica che fosse in grado di mantenerle costantemente nel tempo.
In pratica, si aveva bisogno di un sito veloce e reattivo che aiutasse il posizionamento e non creasse stress nell’utente, per aumentare le pagine visitate e per vendere di più.
La soluzione implementata
In primo luogo, si è reso necessario progettare una soluzione multicloud che potesse ottemperare alle richieste normative di ogni paese.
Nello specifico sono poi stati attivati vari servizi, a partire dal Real user Monitoring per capire l’esperienza utente media e per osservare i principali elementi di analisi (geografia, tipo di browser, device usati..). Esso si basa sugli indicatori di mercato, ma ha anche una visione business oriented al fine di analizzare i flussi degli utenti all’interno dell’ecommerce stesso.
Il servizio di Synthetic Monitoring ha permesso poi di comprendere quali sono le prestazioni di connettività che il cliente riesce a ottenere in ogni country nel mondo.
Inoltre, tool APM (application performance management), sia erogati da piattaforme SaaS sia installati on premise, hanno rilevato le criticità e i rallentamenti che possono avvenire a livello di infrastruttura e applicazioni web.
I dati forniti da tutti questi tool di monitoraggio, correttamente correlati dai data scientist di CriticalCase mediante strumenti di big data costruiti ad hoc, hanno portato a identificare i punti di intervento evidenziando il bisogno delle seguenti soluzioni.
In particolare: CDN Akamai e Quantil sono stati adottati per accelerare le prestazioni grazie al caching dei contenuti statici e alla velocizzazione delle rotte dinamiche nel mondo. Tali servizi permettono poi di agire come reverse proxy rispetto a origini eterogenee molto verticali e servono per lo spostamento di alcune logiche di business direttamente at-the-edge, usando funzionalità di serverless computing at the edge.
AAP Akamai (AntiBot ed AntiScraper) e il servizio Distil Imperva in accoppiata con la CDN Quantil eliminano utenze che puntano ad appropriarsi dei contenuti del cliente creando carico inutile all’infrastruttura e provocando danni in termini di business e di brand.
Ancora, Image Optimization (Cloudinary) è usato per ottimizzare i contenuti multimediali, migliorando la loro erogazione sui vari device e sfruttando le più recenti tecnologie in termini di Perceptual Quality calculation.
Il servizio Low Latency DNS (NS1) serve per migliorare i tempi di risoluzione in Paesi che hanno mostrato scarse performance.
Il tool di Performance-balancing e Geo-balancing mette a disposizione funzionalità lato DNS che permettono di definire la risposta alla query DNS in base alle performance riscontrate dagli end-user e/o a seconda della geolocalizzazione dell’utente per far leva sulla miglior CDN per unità di tempo/ posizionamento geografico.
Infine, sono stati adottati piccoli accorgimenti che hanno permesso alla azienda utente di dotarsi di un failover efficace per mettersi al riparo nel 100% teorico dei casi.
Il ruolo del Performance Operations Center di CriticalCase
CriticalCase ha predisposto il Performance Operations Center con il compito di monitorare costantemente i gap prestazionali per ogni geografia risolvendoli con vari accorgimenti.
Il risultato è stato ottenere benchmarking costante, per garantire competitive analysis, improvement e remediation a tutti i livelli in maniera reattiva e proattiva. Inoltre, vengono garantiti tuning continuativo dei parametri applicativi e dei servizi per ottenere sempre le migliori prestazioni possibili, oltre a business monitoring, per mantenere attiva la correlazione tra eventi tecnologici e variazioni della user experience e per garantire che gli elementi che portano maggiore fatturato abbiano la più alta attenzione.
Per esempio, è possibile far si che le campagne organizzate dall’utente siano focalizzate sulle pagine di atterraggio via via più importanti per ottimizzare continuamente i flussi di navigazione degli utenti finali.
Lo svolgimento del progetto e i risultati ottenuti
La prima fase del progetto è stata una analisi normativa e degli obiettivi del cliente. Criticalcase ha competenze e relazioni per intervenire puntualmente nelle varie zone geografiche rispettando norme territoriali specifiche (quali quelle di Cina, Russia eccetera). Inoltre, utilizzando particolari accordi, può rappresentare un consulente per il cliente a vari livelli, per esempio, nell’ottenimento delle licenze necessarie. Grazie alla propria ultradecennale esperienza maturata per oltre una ventina di celebri brand dell’industria, Critical Case può contare, infatti, su sinergie con uffici di forte rilevanza negli ambienti governativi.
La seconda fase è stata dedicata a istruire le sonde per il monitoraggio pervasivo globale per assicurare al cliente una continuità di rilevazioni prestazionali e una costante modifica degli asset per affrontare i cambi dinamici che seguono la vita del sito. Tutte le informazioni, provenienti da ambienti eterogenei quali infrastruttura, software e dati di business e prestazionali sono incrociati per capire i punti di intervento su cui focalizzarsi.
La terza fase è l’implementazione (insieme a cliente e partner terzi) di tutti i prodotti tecnologici, sia lato delivery che lato security, utili per migliorare i KPI definiti. Questo step è stato a sua volta suddiviso in vari passaggi in modo da avere il minor impatto possibile sull’as is e nessuna ripercussione in termini di business per il cliente finale.
La quarta fase, quella di mantenimento, si è orientata al monitoraggio costante dei risultati e delle conversioni del cliente. Il team di performance lavora a quattro mani con il marketing del cliente analizzando dati di vendita, performance e criticità di business (calo vendite, conversion rate e così via) per capire come risolverli sul piano tecnico.
Gli obbiettivi per il cliente erano di incrementare il numero di visite ottenute anche dal miglior posizionamento SEO, oltre che dalla reattività del sito in fase di navigazione reale per rispettare il consumatore attuale, che mostra sempre maggiore attenzione a una fruizione fluida e veloce dei contenuti web e apps. Per aumentare quindi il tempo di permanenza è stato ridotto il bounce rate sulle pagine facenti parti di un funnel di acquisto, senza dimenticare naturalmente di lavorare al numero di pagine visitate per singola sessione.
A termine del progetto il cliente ha riscontrato, tramite Google Analytics e tutti gli altri strumenti configurati, un miglioramento del 10-15% in quanto a visite e un incremento di una volta e mezza del tempo di permanenza dell’utente sul sito. Questi valori sono stati mantenuti e innalzati nel tempo grazie all’interazione costante tra il servizio del Performance Operations Center, il cliente e le controparti tecniche.