Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale inaugurata l’1 maggio scorso e in programma fino al 31 ottobre, è il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione. Per sei mesi Milano ha rappresentato una vetrina mondiale in cui i paesi hanno mostrato i loro progetti e iniziative per dare risposte concreta all’esigenza di garantire cibo sano e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri.
Expo si estende su un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadrati, coinvolge più di 140 paesi e organizzazioni e attende oltre 20 milioni di visitatori. È stato concepito e realizzato come un progetto temporaneo piuttosto che come un’azienda tradizionale, e questo si è riflesso nelle scelte implementative e organizzative. In particolare è stato deciso di non acquistare hardware e infrastrutture, ma di realizzare tutti i Sistemi informativi in Cloud, in modo da poterli smantellare facilmente alla conclusione dell’evento: l’architettura IT è flessibile e leggera e il team, avente skill medio-alte, è strutturato in maniera snella.
Il patrimonio applicativo è composto da soluzioni in parte standard e in parte customizzate ad hoc sulle esigenze specifiche dell’Esposizione. I servizi reperiti sul mercato in modalità software-as-a-service (SaaS) sono la posta elettronica e la piattaforma DAM (digital asset management), mentre in modalità Infrastructure-as-a-service (IaaS) sono state acquistate macchine virtuali e capacità trasmissiva, su cui girano le restanti piattaforme custom costruite ad-hoc su specifiche definite da Expo.
Sulle macchine virtuali, condivise e scalabili, risiede sia la parte di front-end, con il portale per l’acquisto di biglietti, sia la parte di back-end, con i sistemi per la logistica, la gestione degli accessi al sito e dei protocolli di legalità per l’anticorruzione, e tutte le piattaforme per gestire il ciclo attivo, come le applicazioni sviluppate per il calcolo delle royalties e per registrare gli accrediti dei partecipanti.
Per superare i vincoli normativi e trarre pienamente vantaggio dalla possibilità delle soluzioni Cloud di scalare orizzontalmente e verticalmente in modo rapido, Expo si è dotata di un accordo quadro per acquisire macchine virtuali prepagate già pronte a fornire capacità elaborativa e memoria aggiuntiva alle applicazioni che ne avessero necessità.
Anche la fase di selezione dei fornitori applicativi è stata particolarmente complessa perché, esclusi gli sponsor tecnici della manifestazione, per tutti gli altri è stato necessario seguire processi di selezione dettati dall’asta pubblica. Inoltre in diversi casi è stato necessario gestire il succedersi (a seguito del termine dei contratti) di fornitori applicativi diversi durante l’implementazione del progetto, attraverso un’apposita documentazione per tener traccia delle specifiche implementate e dell’avanzamento dello sviluppo delle applicazioni custom.
La fase di operatività sta procedendo senza particolari criticità, proprio grazie al fatto che la soluzione è estremamente flessibile e scalabile, caratteristiche che sono risultate fondamentali in particolare nel momento dell’inaugurazione dell’Expo, in cui è stato necessario sfruttare al massimo la capacità dell’infrastruttura per il contemporaneo utilizzo intensivo della piattaforma di legalità da parte degli espositori, e di quella di ticketing da parte dei visitatori.
La presenza di un team di supporto 24/7 da parte del fornitore dei servizi in Cloud e la continua relazione con l’IT di Expo assicura comunque l’intervento tempestivo in caso di malfunzionamenti, anche per la componente infrastrutturale ospitata all’interno del sito, composta da servizi di networking, reti IP e da oltre 2000 sistemi attivi che forniscono i servizi di navigazione, Unified Communication e Wifi ai visitatori e ai partecipanti (paesi, organizzazioni) dell’evento.
Caso tratto dal report “Cloud davvero: semplice ma non banale!” dell’Osservatorio Cloud & Ict As A Service del Politecnico di Milano