Analisi

Grandi aziende, il 53% metterà in Cloud un’applicazione su 2

La metà delle realtà di maggiori dimensioni ha trasferito nella “nuvola” meno del 20% del parco applicativo, ma entro i prossimi dodici mesi il 53% prevede di arrivare oltre il 50%, evidenzia una survey di Gatepoint Research commissionata da Akamai. Nel 2014 la fetta maggiore degli investimenti è stata sulle aree ERP e BI, seguiti da Mobile, Web, strumenti di collaborazione online e CRM.

Pubblicato il 09 Dic 2014

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Dopo anni di studio e applicazioni mirate, rivolte soprattutto ad analizzarne i vari aspetti e implicazioni, il Cloud Computing sembra ormai avere le carte in regola per vivere il 2015 come l’anno decisivo della diffusione su larga scala, almeno per quanto riguarda le grandi aziende. L’indicazione emerge da una ricerca Gatepoint Research commissionata da Akamai, chiamando in causa 250 dirigenti di aziende su scala mondiale. Variegato e al tempo stesso di alta qualità il campione selezionato, nel quale i Director coprono oltre la metà con il 51%, affiancati da un 8% di figure C-level e il restante suddiviso tra manager e progettisti.

Il dato principale che emerge dalla ricerca è l’accelerazione prevista per il prossimo anno nel passaggio di applicazioni in modalità Cloud. Se attualmente infatti la metà esatta degli intervistati ha trasferito nella “nuvola” meno del 20% del parco applicativo, entro i prossimi dodici mesi il 53% prevede di arrivare oltre il 50%. Il 16% pensa inoltre di raggiungere i tre quarti, mentre un 3%, contro il 2% attuale, non ha dubbi circa il fatto di completare la copertura del parco applicativo.

Cifre da ricondurre almeno in parte anche all’estensione geografica delle aziende. Il 46% infatti, ha dichiarato di operare in più Paesi, mentre addirittura il 97% fa uso di dispositivi Mobile, anche se in misura diversa. Il 47%, afferma di dover gestire meno del 20% della forza lavoro attraverso questo canale di comunicazione, mentre il 27% arriva intorno alle metà e il 15% si spinge oltre. Il 3% che ancora non accetta alcun compromesso con la mobility è comunque superiore all’1% che ne fa una pratica alla portata di tutti.

Non riserva invece particolari sorprese la natura delle applicazioni scelte per iniziare il percorso verso il Cloud. Nel 71% dei casi si tratta infatti di strumenti Web, come siti o applicazioni remote in modalità nativa. Discorso analogo per le e-mail, anche se la quota si abbassa al 50%. Scende sotto la soglia della metà l’e-learning con il 47%, mentre da questo punto di vista appare un po’ indietro proprio la componente mobile, al momento ferma al 46%, ma comunque più avanti del CRM che fa registrare un 43%.

Più difficile appare al momento pensare di trasferire i nodi cruciali dei grandi sistemi IT aziendali. I pacchetti di business intelligence e gestione dei Big Data più in generale, sono già su Internet nel 26% dei casi. Poco più del 25% di soluzioni classificate come Rich Internet applications, vale a dire quelle basate per esempio su Adobe Flash o Microsoft Silverlight. Gli ERP al momento si fermano al 20%, comunque più dei sistemi di supply chain, limitati al 14%.

Decisamente più prevedibile il quadro relativo alle motivazioni che frenano e ostacolano il Cloud. Con l’87% delle segnalazioni, la sicurezza resta di gran lunga il nodo più importante da sciogliere, anche se non è da sottovalutare il 66% preoccupato di un calo di prestazioni. Meno problematica risulta l’affidabilità, sentita dal 45% degli intervistati. Anche il problema soprattutto psicologico della perdita di controllo sulla propria infrastruttura resta un nodo importante da sciogliere nel 36% dei casi. Al contrario, i dubbi relativi ai costi sono limitati al 26%.

La situazione sembra destinata però a evolvere in modo abbastanza rapido, almeno stando alle intenzioni, in parte già manifestate nel corso dell’anno. Nel 2014 la fetta maggiore degli investimenti è infatti stata rivolta al mondo di ERP e BI, con il 56%. Un contesto dove però spicca anche un 20% che considera questo come ultimo settore nel quale investire. A seguire, maggiore attenzione viene dedicata nel 36% al mondo Mobile, mentre risulta più assestato il comparto Web, al pari con gli strumenti di collaborazione online intorno al 34%. Meno attenzione riceve il settore CRM (28%). In questo quadro, spicca soprattutto come la strada del Cloud Computing venga considerata strategica ai fini di backup e recovery solo nel 26% dei casi.

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