Governance software-defined

Cloud ibrido: perché scegliere tra cloud pubblici e privati quando puoi avere entrambi?

Le organizzazioni stanno migrando i carichi di lavoro sul cloud pubblico, oltre a implementare cloud privati internamente. Man mano che queste forme di cloud computing prendono piede, grandi e piccole imprese si concentrano su una strategia di cloud ibrido per collegare i due modelli.

Pubblicato il 22 Gen 2021

Cloud-ibrido

Cos’è il cloud ibrido? È un mix tecnologico che include servizi di cloud privato on premise, interni o di terze parti nonché servizi di cloud pubblico. Queste tecnologie sono connesse tramite una WAN e integrate tramite tecniche di orchestrazione che creano un’unica entità logica senza soluzione di continuità. In estrema sintesi, il cloud ibrido permette di spostare i carichi di lavoro tra cloud locali, privati ​​e pubblici al variare delle esigenze di elaborazione o dei modelli di costo. Idealmente, il modello offre alle aziende maggiore flessibilità e maggiori opzioni alternative per una distribuzione dei carichi di lavoro senza compromessi come, ad esempio, la migrazione dei carichi di lavoro VM tradizionali alle istanze cloud o lo sviluppo di applicazioni cloud native legate ai servizi di un provider specifico.

È un vero cambio di paradigma per l’IT

Oggi più che mai le aziende si ritrovano a dover gestire una serie complessa di applicazioni diversificate, con requisiti specifici in termini di prestazioni, affidabilità, sicurezza e funzionalità. Un numero sempre maggiore di organizzazioni IT sta scegliendo il cloud ibrido per supportare al meglio le applicazioni esistenti e consentire agli sviluppatori di fornire più rapidamente nuove applicazioni più potenti, performanti e tali da permettere loro di fare la differenza sul mercato. L’approccio ibrido, infatti, assicura prestazioni ottimali per ogni applicazione, con accesso alla più ampia gamma di servizi innovativi e la massima flessibilità per supportare le applicazioni al miglior prezzo. Il tutto avvalendosi di sistemi, strumenti, competenze, policy e team già comprovati per gestire al meglio il proprio business.

Data center modernization

Per migliorare la capacità, l’efficienza e le operation del data center le aziende hanno scelto la virtualizzazione in ogni sua forma e oggi stanno indirizzandosi alla creazione di un Software-Defined Data Center completo. La softwarizzazione dell’infrastruttura, unitamente ai progressi compiuti nell’ambito dell’iperconvergenza, permettono di rilasciare architetture pre-integrate, preconfigurate e gestite in modo più efficiente, attraverso una piattaforma che assicura un’infrastruttura universale e operation coerenti in qualunque punto dell’architettura. Questo tipo di modernizzazione supporta in modo più efficiente una strategia di cloud completa, abilitando il modello ibrido. Certo è che, fino a qualche anno, fa l’ambiente cloud e l’ambiente del data center erano risorse distinte, separate da confini architettonici e operativi. Per passare al cloud, le aziende dovevano affrontare attività complesse, lunghe e costose di refactoring delle applicazioni per adattarle agli ambienti gestiti dai provider.

Il cloud ibrido cambia il passo della governance

Molti di questi progetti sono stati portati a termine dopo infiniti ritardi se non addirittura cancellati nel momento in cui l’organizzazione si era resa conto dei rischi e dei costi reali legati alla migrazione in cloud delle app business-critical. Con il cloud ibrido oggi è possibile fornire un’infrastruttura e operation coerenti. Estendendo l’ambiente comprovato già standardizzato nelle aziende distribuite anche a livello internazionale, è possibile aprire ed estendere liberamente i propri data center al cloud, migrando le applicazioni con semplicità, sfruttando il public cloud per le esigenze di Disaster Recovery, per i requisiti di scalabilità orizzontale o per un’espansione geografica. Con una marcia in più: la sicurezza intrinseca del cloud ibrido, infatti, consente alle organizzazioni IT di applicare le policy lungo tutto il confine delle applicazioni piuttosto che sul perimetro dell’infrastruttura. In questo modo le policy di sicurezza scalano insieme all’applicazione quando viene estesa dal data center al cloud, fino all’edge.

Cloud ibrido: 5 vantaggi che lo rendono irrinunciabile

Il cloud ibrido permette di ottimizzare l’infrastruttura per tutte le applicazioni, gestire in modo efficiente data center, cloud e edge, modernizzando sistemi, architetture e modelli gestionali, integrare livelli di sicurezza più evoluti.

Di seguito 5 vantaggi da tenere a mente.

#1 Controllo dei costi

Un’azienda deve essere prudente riguardo ai carichi di lavoro e ai servizi che vengono eseguiti nel proprio cloud privato. Un cloud privato viene implementato sull’infrastruttura del data center che l’impresa controlla e gestisce. Questo si traduce in un investimento significativo di capitale, attrezzature e talenti sia in fase di implementazione che di manutenzione. È vero che il cloud privato può analizzare ed eseguire il provisioning delle risorse locali ma, per la sua tipologia infrastrutturale lo fa in modo limitato. Un’azienda può mitigare i costi con una connessione tra il proprio cloud privato e un cloud pubblico. La connessione aiuta ad attenuare i picchi della domanda, attingendo alle risorse del cloud pubblico quando la domanda locale sollecita la capacità. Allo stesso modo, il cloud pubblico si adatta a carichi di lavoro temporanei, sperimentali o generici che l’azienda non desidera fornire, configurare e gestire internamente. Il consiglio degli esperti è di utilizzare risorse limitate di cloud privato per dati e carichi di lavoro critici oppure eseguire semplicemente carichi di lavoro dove i costi sono più bassi. I vantaggi del cloud ibrido sono anche quelli di fornire massima chiarezza su come vengono veicolati gli investimenti. Un cloud ibrido può semplificare la suddivisione del consumo IT in costi operativi e di capitale. Le aziende possono utilizzare strumenti per monitorare l’utilizzo del cloud e ottenere report dettagliati sull’utilizzo e sul costo dei servizi cloud per reparto e per carichi di lavoro.

#2 Flessibilità e scalabilità

L’agilità è una premessa fondamentale del cloud computing. Un cloud privato offre una certa flessibilità di provisioning e scalabilità, ma la quantità di risorse disponibili in un data center fisico è comunque ridotta. Al contrario, gli utenti del cloud pubblico possono distribuire immediatamente istanze di elaborazione e archiviazione, nonché servizi correlati, senza vincoli sulle risorse. Tuttavia, lo spostamento di un carico di lavoro locale nel cloud pubblico spesso richiede almeno un po’ di lavoro di preparazione alla migrazione. In questo senso la coerenza è uno dei principali vantaggi del cloud ibrido. Il modello semplifica la creazione, lo spostamento e il ridimensionamento dei carichi di lavoro e delle risorse. Questa coerenza consente alle aziende di fornire e utilizzare le risorse del cloud privato quando è appropriato ed economico per attingere facilmente alle risorse del cloud pubblico quando necessario.

#3 Sicurezza

La sicurezza è un obiettivo fondamentale per molti team IT aziendali. Una delle principali preoccupazioni di sicurezza nel cloud pubblico è che l’infrastruttura è di proprietà esclusiva del provider. L’utente non può vedere o controllare questa infrastruttura cloud. Inoltre, il fornitore di servizi cloud si assume la responsabilità di proteggere gli ambienti degli utenti nel cloud, ma raramente è responsabile quando si verifica una violazione o altre attività dannose. In molti casi, il modo migliore per proteggere i dati è mantenerli in locale. I dati più sensibili e le applicazioni critiche rimangono all’interno del data center di proprietà su un cloud privato in cui il personale IT dell’organizzazione mantiene e salvaguarda le risorse. Con un ambiente combinato pubblico e privato, le aziende ottengono una certa quantità di controllo comune sul cloud ibrido. Le best practice, gli strumenti, i prodotti e le infrastrutture aiutano le organizzazioni a monitorare, scoprire e segnalare problemi di sicurezza negli ambienti cloud ibridi.

#4 Conformità

Un vantaggio del cloud pubblico è la sua portata illimitata e globale. Idealmente, le tecnologie di rete, archiviazione e elaborazione supportano la maggior parte delle operazioni dei carichi di lavoro dai data center localizzati ovunque. Non dovrebbe importare dove risiede un carico di lavoro nel parco dati del provider di cloud pubblico. Tuttavia, i confini nazionali possono entrare in gioco con limitazioni normative su dove le aziende archiviano i dati e gestiscono i carichi di lavoro informatici. Ciò complica il passaggio al cloud puramente pubblico per alcune organizzazioni multinazionali. Con un cloud ibrido, un’azienda può gestire carichi di lavoro sensibili nel proprio cloud privato e spostare i dati da e verso il cloud pubblico in base alle modifiche del panorama normativo o all’evoluzione di dati e carichi di lavoro. Ad esempio, un’organizzazione potrebbe raccogliere i dati dei clienti identificabili personalmente in un cloud privato e inviarli a un’applicazione cloud pubblica per l’elaborazione o l’analisi.

#5 Uniformità

Il ritmo incalzante dell’evoluzione tecnologica e il susseguirsi addizionale di nuove soluzioni rende molto difficile la standardizzazione. Le organizzazioni spesso lottano per creare una uniformità. Il personale IT non vuole assemblare e gestire un cloud privato, basato su OpenStack o un altro framework, quindi sviluppare flussi di lavoro e mettere insieme servizi che si spera siano abbastanza coerenti con un provider di cloud pubblico per rendere il lavoro ibrido. Si tratta di uno sforzo dispendioso in termini di tempo, soggetto a errori e costoso. Il vantaggio del cloud ibrido è di supportare nativamente una maggiore standardizzazione nelle pratiche di gestione IT.

L’evolutiva dell’offerta in ambito cloud ibrido

I fornitori di cloud pubblico sono diventati più sensibili all’importanza e ai vantaggi del cloud ibrido, nonché alle sfide dell’integrazione di ambienti privati ​​e pubblici. Oggi, i principali fornitori di cloud offrono vari servizi incentrati sulle esigenze ibride. VMware, specialista indiscusso della virtualizzazione (attualmente sono circa 70 milioni i carichi di lavoro virtualizzati su VMware vSphere) lavora da anni alla creazione di un cloud ibrido ottimale. VMware Cloud Foundation è la piattaforma adottata dalle aziende che richiedono l’ambiente on-premise più moderno e potente oggi disponibile, nonché dai cloud provider, costituendo la base delle soluzioni VMware Cloud on AWS, Azure VMware, Google Cloud VMware, IBM Cloud for VMware, e da più di 60 provider VMware Cloud Verified in tutto il mondo.

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VMware Cloud Foundation: cos’è e quali sono i vantaggi

VMware Cloud Foundation offre un’infrastruttura iperconvergente ottimizzata per tutte le applicazioni: dalle macchine virtuali e i container alle applicazioni pacchettizzate e open source. Le organizzazioni possono modernizzare rapidamente l’infrastruttura dei data center esistente, gestire con maggiore efficienza gli ambienti on-premise, passare al cloud senza difficoltà e gestire l’intero hybrid cloud con uno stack unificato di elaborazione, storage, networking e gestione. L’IT può automatizzare come vengono distribuiti i carichi di lavoro in ogni ambiente, sfruttando un singolo modello per il Disaster Recovery e la Business Continuity che protegge i dati e le operation aziendali. Il modello consente alle organizzazioni di avere sempre una visibilità dettagliata dei costi relativi a ogni ambiente per ponderare in maniera opportuna le decisioni relative alla migrazione di ciascuna applicazione rispetto agli obiettivi aziendali. Infine, le operation dell’hybrid cloud supportano i requisiti per l’accesso self-service ai servizi infrastrutturali supportando la produttività degli sviluppatori senza compromettere la sicurezza.

Ad Consulting e VMware

Sul solco di una collaborazione negli anni sempre più intensa e proficua con VMware, AD Consulting fornisce con costanza soluzioni cloud sofisticate, affermandosi come uno dei principali partner di VMware in Italia, raggiungendo i livelli di Partner Connect Principal per Data Center Virtualization, Cloud Management and Automation e Network and Security, ovvero i più alti livelli di accreditamento del programma di VMware.

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