Presentando la soluzione Cloud Manager, Novell, recentemente acquisita da Attachmate, ha illustrato la sua strategia per distinguersi tra i molti operatori Ict che stanno entrando nel mercato del cloud computing.
“Il cloud è la logica evoluzione dei progetti di virtualizzazione di data center già esistenti – spiega Andrea Rossi, country manager di Novell Italia -. Lo scenario più tipico nelle grandi aziende vede convivere ambienti fisici, virtuali e cloud: sopra serve uno strato di gestione, che per noi dev’essere indipendente dalle piattaforme; la nostra soluzione infatti lavora con tutti i più diffusi hypervisor (VMware, Microsoft e Xen, ndr) e sistemi operativi (Suse Linux, Windows Server e Red Hat)”.
Cloud Manager si propone quindi come una console di gestione di ambienti eterogenei, con forte attenzione all’assegnazione rapida dei carichi di lavoro alle risorse (workload provisioning), e alla definizione dei costi reali di workload, risorse associate (Cpu virtuali, memoria, spazio su disco ecc.) e livelli di servizio. “In molte aziende la proliferazione di virtual machine consuma rapidamente le risorse fisiche disponibili – precisa Rossi – e le aziende evidenziano che a volte non sanno come allocare i costi dell’infrastruttura virtualizzata’”.
Cloud Manager fa parte della linea Novell WorkloadIQ per l’intelligent workload management. “L’idea è che il carico di lavoro applicativo si muove dentro e fuori dal firewall, guidato da una soluzione che ne ottimizza la gestione, e portandosi dietro le policy di disponibilità e sicurezza definite dall’azienda utente”, precisa Rossi.
A proposito di sicurezza: “È tra i primi ambiti da noi affrontati in chiave cloud: in Italia abbiamo già dei casi concreti”, spiega Rossi. Uno dei principali è Almaviva, che eroga servizi di sicurezza basati su soluzioni Novell agli enti pubblici italiani.
“Tre anni fa ci siamo aggiudicati con Eds una gara di servizi per il Sistema Pubblico di Connettività (Spc), la federazione delle reti della PA italiana, tra cui l’area d’identificazione, autenticazione e autorizzazione (Iaa) degli utenti”, spiega Andrea Mercurio, responsabile del competence center sicurezza di Almaviva.
“Oggi eroghiamo una quindicina di servizi di Iaa, basati su Novell Access Manager e Identity Manager, tramite un nostro centro servizi con un vero modello cloud – precisa Mercurio -: gli enti scelgono su un catalogo di Spc e pagano un canone mensile per utente. Tra loro ci sono Ministero della Giustizia, Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e Comune di Roma”.
Andrea Rossi si è infine soffermato sul mercato cloud per Novell Italia. “Puntiamo alle cento aziende più grandi, ma il vero target è il ‘cloud provider’, l’evoluzione dell’outsourcer”.
Saranno queste realtà a offrire a un mercato molto più vasto, che arriva fino alle medie aziende, una gamma di servizi cloud basati su varie tecnologie tra cui Novell: “La nostra fonte di fatturato sarà la bolletta trimestrale in funzione dell’uso che invieremo a questi provider: per noi è una vera rivoluzione rispetto alla classica vendita di licenze software e manutenzione”, conclude Rossi.
Il cloud? Inizia dalla gestione di ambienti ‘misti’
Novell illustra la propria offerta, indipendente dalle piattaforme e attenta ai costi delle infrastrutture virtualizzate. Il caso Almaviva: security-as-a-service per gli enti pubblici italiani
Pubblicato il 05 Gen 2011
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