LAS VEGAS – A margine dell’evento mondiale che riunisce ogni anno clienti e partner di Emc, oltre ad analisti e giornalisti, abbiamo incontrato Todd J. Pavone, Executive Vice President e Product Development della società, e Howard Elias, President and Coo Emc Information Infrastructure and Cloud Services, per cercare di avere qualche dettaglio in più sulla roadmap tecnologica e sulle strategie aziendali in termini di alleanze.
Pavone, che ha anche un ruolo di Product Development in Vce (la società nata dall’alleanza tra Vmware, Cisco ed Emc), esordisce proprio da Vce executive per spiegare una roadmap tecnologica che mira ad accelerare la trasformazione It puntando sul cloud computing.
“È sulla convergenza infrastrutturale che puntiamo da tempo – racconta Pavone – portando all’interno di un’unica infrastruttura capacità computazionale, network, storage, virtualizzazione e system management, abilitando così aziende e service provider a implementare in modo molto rapido un sistema infrastrutturale totalmente virtualizzato, automatizzato ed integrato cloud-ready”.
Il sistema cui si riferisce Pavone è VBlock, la piattaforma che si evolve di pari passo con le innovazioni delle tecnologie dei tre partner, ma per restringere il campo alla roadmap tecnologica di Emc il manager si sofferma sulle evoluzioni della famiglia di prodotti Vnx: “La serie è stata progettata appositamente per sfruttare al massimo le più recenti innovazioni della tecnologia Flash, massimizzando le prestazioni e l’efficienza dei sistemi storage e al tempo stesso riducendo al minimo i costi per Gb – sottolinea Pavone -. Ma l’aspetto importante da sottolineare è la partnership con VMware che porta Vnx ad arricchirsi di funzionalità di analisi dello storage in real time (l’integrazione con Vnx Connector for VMware vCenter Operations Management Suite permette di ottenere dashboard intuitivi con alert immediati e flussi di analisi brevettati, offrendo così ai responsabili di sistema una vista completa su tutti i domini)”.
Anche Elias sottolinea nel cammino evolutivo della multinazionale l’importanza delle partnership tecnologiche indirizzate soprattutto verso lo sviluppo di infrastrutture convergenti. “Va in questa direzione – per esempio – l’offerta nell’ambito dell’analisi dei Big data, con la piattaforma di analisi unificata targata Greenplum (Greenplum Uap – Unified Analytics Platform) che racchiude in un’unica architettura un database per i dati strutturati, un sistema enterprise basato su Hadoop per l’analisi e l’elaborazione dei dati non strutturati, una piattaforma di collaborazione e social networking per i team di data science, oltre a tool e servizi di terze parti con le quali stiamo da tempo collaborando (Sas, Teradata, Informatica, Sap, ecc.)”.
In tema di alleanze, Elias spende due parole in più per quella stretta con Sap: “Non possiamo certo parlare di una joint venture – sostiene Elias – ma stiamo lavorando a stretto contatto per accelerare la disponibilità di soluzioni mission critical in ambienti virtualizzati e cloud”.
E alla domanda sul rischio di coopetition, soprattutto ora che l’acquisto di Pivot Labs (azienda specializzata nello sviluppo applicativo su cui Emc punta per la costruzione di soluzioni ad hoc per l’analisi dei Big data – ndr) potrebbe creare qualche perplessità ai software partner che sviluppano soluzioni di Business Intelligence o Big Analytics, Elias risponde: “E’ il nuovo mondo del business; Oracle, solo per fare un esempio, rappresenta per noi un potenziale concorrente ma è diventato anche un importante partner tecnologico”.
Entrambi i manager insistono comunque su un importante messaggio da dare al mercato, ribadito per altro più volte nel corso dell’evento di Las Vegas dal Ceo, Joe Tucci, e dal President e Coo Emc Information Infrastructure Products, Pat Gelsinger: “Emc è e intende rimanere una società tecnologica; nei piani strategici non ci sono obiettivi che possano portare l’azienda a diventare un service provider; Emc punta molto sulla rete dei Global Services, ma si tratta di servizi professionali (indirizzati anche ai service provider, che rappresentano quindi un bacino di utenti/clienti) che mirano a guidare ed aiutare le aziende nel loro percorso di trasformazione, anche attraverso accordi di tipo finanziario per spingere l’innovazione”.