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Multicloud e finance, qual è lo stato di adozione?

Nello studio affidato a Vanson Bourne da Nutanix emerge la preferenza per il multicloud ibrido da parte delle aziende finance, ma la sua adozione aumenterà soprattutto nei prossimi anni

Pubblicato il 24 Mag 2022

Nutanix Focus su finance

Nel report Enterprise Cloud Index (ECI), che analizza i progressi compiuti dalle aziende in termini di adozione del cloud, si legge che il numero di società che operano nel campo dei servizi finanziari che ha adottato il multicloud è inferiore a qualsiasi altro settore analizzato, al di sotto del 10% della media globale. Tuttavia, secondo le previsioni, l’adozione dovrebbe raddoppiare passando dal 26% al 56% nel corso dei prossimi anni, in linea con il trend globale di evoluzione verso un’infrastruttura IT multicloud che comprende un mix di cloud pubblici e privati. Lo studio condotto da Nutanix a Vanson Bourne (coinvolgendo 1.700 responsabili delle decisioni IT in tutto il mondo nei mesi di agosto e settembre 2021) ha indicato che il 31% degli intervistati utilizza ancora data center three tier non abilitati al cloud come unica infrastruttura IT.

Finance e cloud pubblico

Quello delle società di servizi finanziari risulta essere il settore tra tutti quelli intervistati con il livello più basso di utilizzo del cloud pubblico, con il 59% che non utilizza servizi di cloud pubblico (il 47% per tutti i settori a livello globale) principalmente a causa dei cospicui investimenti pregressi nelle applicazioni e della natura altamente regolamentata del settore.

La complessità di gestione rimane una sfida importante per le società di questo settore, con l’84% degli intervistati che concorda sul fatto che sia necessaria una gestione più semplice delle infrastrutture multicloud, mentre il 50% cita i problemi di sicurezza come una minaccia all’adozione di un modello multicloud.

Il multicloud ibrido

Per affrontare le principali sfide legate alla sicurezza, all’interoperabilità e all’integrazione dei dati, l’82% ritiene che il multicloud ibrido, un modello operativo IT con più cloud sia privati che pubblici interoperabili tra loro, sia l’ideale.

Agli intervistati del settore dei servizi finanziari è stato chiesto quali sono le attuali sfide legate al cloud con cui si confrontano, in che modo eseguono le applicazioni aziendali e mission-critical e dove prevedono di eseguirle in futuro.

È stato inoltre chiesto loro qual è stato l’impatto della pandemia sulle decisioni attuali e su quelle future legate all’infrastruttura IT e come le strategie e le priorità dell’IT possano cambiare di conseguenza.

I principali dati commentati da Nutanix

Le società di servizi finanziari si trovano ad affrontare numerose sfide legate al multicloud, tra cui la sicurezza (50%), l’integrazione dei dati tra i cloud (46%) e le prestazioni di reti overlay (43%).

Considerando che quasi il 78% ha citato la mancanza di competenze IT necessarie a gestire le attuali esigenze aziendali, la semplificazione delle operations rappresenterà un obiettivo cruciale da raggiungere nel corso del prossimo anno.

Tuttavia, i leader IT sono consapevoli del fatto che non esiste un approccio unico al cloud. Ecco perché il multicloud ibrido è la soluzione ideale per la maggior parte degli intervistati (82%). Questo modello permette infatti di indirizzare le principali problematiche legate al multicloud poichè fornisce un ambiente cloud unificato in cui le policy di sicurezza e di governance dei dati vengono applicate in modo uniforme.

La mobilità delle applicazioni è al primo posto. Quasi tutti gli intervistati nel settore dei servizi finanziari (98%) hanno spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT negli ultimi 12 mesi, principalmente da data center tradizionali a cloud privati, considerata la penetrazione relativamente bassa del settore nel multicloud e nel cloud pubblico. Lo sviluppo più rapido delle applicazioni (43%) è stato citato più spesso come il motivo per tale spostamento, seguito dalla sicurezza (42%) e dall’integrazione con i servizi cloud-native (40%). Inoltre, con una grande maggioranza (83%) che concorda sul fatto che spostare le applicazioni in un nuovo ambiente può essere dispendioso in termini di tempo e di costi, si prevede che l’adozione dei container aumenti di pari passo con le distribuzioni multicloud per consentire l’esecuzione e lo spostamento delle applicazioni pressoché ovunque, in modo rapido e semplice. Tra gli intervistati, l’86% dichiara che i container assumeranno un’importanza rilevante per le loro aziende entro il prossimo anno.

Le priorità IT del settore dei servizi finanziari per i prossimi 12-18 mesi includono il potenziamento della sicurezza (54%), il miglioramento della gestione multicloud (49%) e lo sviluppo e/o l’implementazione di tecnologie cloud-native (47%). Inoltre, il 70% degli intervistati ha dichiarato che a fronte della pandemia di aver aumento la spesa per rafforzare la strategia di sicurezza aziendale, il 64% per aumentare l’automazione self-service basata sull’intelligenza artificiale mentre il 64% ha investito in aggiornamenti dell’infrastruttura.

“Sebbene il settore dei servizi finanziari sembri essere nelle prime fasi di implementazione- commenta Anand Akela, Vice President of Product and Solutions Marketing di Nutanix – è in corso un’evoluzione verso un’infrastruttura IT multicloud interoperabile che abbraccia un mix di cloud privati e pubblici. Poiché la sicurezza delle informazioni e la resilienza operativa continuano ad essere al centro dell’attenzione per le società di servizi finanziari, è necessario prendere in considerazione soluzioni multicloud ibride con gestione e sicurezza integrate e con la possibilità di spostare rapidamente le applicazioni tra le infrastrutture cloud in modo economico”.

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