Digital360 Awards 2018

Wiit, in 3 step l’adozione di un modello cloud ibrido semplice da gestire

L’azienda ha messo a punto il progetto Global Hybrid Cloud per consentire a una grande organizzazione globale di rispondere alle proprie necessità di scalabilità, flessibilità e affidabilità, nell’articolo tutte le caratteristiche del lavoro e i benefici che sono stati generati

Pubblicato il 14 Set 2018

in 3 step l’adozione di un modello cloud ibrido

Implementare un modello di gestione IT globale e scalabile che si adattasse velocemente alla crescita dell’azienda e alle ristrutturazioni organizzative in modo da poter rispondere in maniera efficace alle richieste di business e accelerare i processi di crescita. Era l’obiettivo dell’azienda per cui Wiit ha realizzato il progetto dal titolo Global Hybrid Cloud risultato finalista ai Digital360 Awards 2018 per la Categoria tecnologica Cloud computing. Il contesto in cui è stato applicato rappresenta un interessante esempio di organizzazione che con i propri sistemi e servizi IT deve rispondere alle esigenze di scalabilità, in quanto la sua strategia di crescita prevede fusioni e acquisizioni, e di globalizzazione dato che si tratta di una realtà con stabilimenti produttivi dislocati in tutto il mondo. Le scelte compiute hanno, dunque, avuto importanti impatti ti su tutti i reparti aziendali, tra cui quello IT che ha dovuto ridisegnare la propria organizzazione e i sistemi di automazione dei processi.

Una decisione chiave in questo senso è stata l’adozione di un nuovo ERP di gruppo a supporto di tutti i processi critici globalizzati, basato sulla suite SAP S/4 HANA. L’elevata criticità della piattaforma e i requisiti di resilienza richiesti hanno imposto la scelta di un cloud provider in grado di garantire velocità, efficienza, scalabilità, flessibilità e altissima affidabilità.

Wiit ha implementato un modello di cloud ibrido impostato su 3 pillar completamente gestito in modalità 24×7 e con SLA garantiti grazie alla presenza del Cloud Operating Center dell’azienda stessa, in grado di garantire una copertura globale, altissimi livelli di resilienza e grande scalabilità. I tre pillar sono riportati qui di seguito:

  1. Hosted Private Cloud, all’interno del datacenter di Wiit certificato Tier IV dal Uptime Institute vengono erogati, in modalità Hosted Private Cloud, tutti i servizi core del cliente tra cui la suite S/4 HANA a cui si collegano 40 nazioni in cinque continenti.
  2. Private Cloud: ossia tutti i servizi dipartimentali, legati alle sedi più importanti, sono basati su architetture iperconvergenti erogate in modalità as-a-Service, installate presso le sedi del cliente.
  3. Public Cloud: che prevede l’adozione del cloud pubblico per tutti i servizi di collaboration, abilitando applicazioni e i workload country-specific.

La roadmap di progetto è stata prevista in due macrofasi. La prima ha visto, a Febbraio 2017, l’attivazione del primo punto. La seconda, implementata tra settembre e dicembre 2017, ha previsto la realizzazione dell’architettura e il completamento del modello integrato di hybrid cloud costituito dal data center Wiit di Milano, dai servizi di private cloud erogati dalle sedi periferiche e dai servizi public cloud. A gennaio 2018 la prima società ha iniziato a beneficiare del modello di hybrid cloud di Wiit e le altre seguiranno secondo un piano che prevede l’attivazione di 13 società entro fine 2019.

I vantaggi generati dal progetto di adozione del cloud ibrido

L’adozione di un modello ibrido sofisticato e semplice da governare ha generato tutta una serie di vantaggi e, in particolare, ha permesso all’organizzazione presa in esame di avviare un modello di IT Performance driven in grado di:

  1. garantire in tempi brevi il rilascio del modello cloud on demand in qualsiasi paese oggetto di espansione/acquisizione;
  2. garantire la copertura 7×24 end to end delle competenze a supporto delle diverse tecnologie;
  3. svincolare l’azienda da investimenti non focalizzati sul business;
  4. garantire un livello di sicurezza sofisticato e standardizzato su scala globale;
  5. garantire la scalabilità totale e on demand delle piattaforme applicative in funzione delle esigenze di business e quindi garantire il rispetto dell’ambizioso piano di roll out previsto e di quello futuro.

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