Data center interconnessi, invisibili, containerizzati, capaci di orchestrare l’evoluzione di una Internet of Things pervasiva. La governance sarà in mano a nuove figure chiave, sempre più specializzate nei vari cluster di pertinenza che caratterizzano lo sviluppo dei data center di domani, incentrati su chiavi di servizio sempre più sofisticate e performanti.
Quali sono le tendenze che continueranno a definire il ruolo dei professionisti IT e le competenze che questi ultimi dovranno avere per gestire i data center del prossimo futuro?
Se ne è parlato ad Orlando lo scorso mese, in occasione dell’IT Operations Strategies and Solutions Summit di Gartner. Gli esperti hanno analizzato i top trend del 2017 in ambito IT per far luce su quali saranno gli elementi che avranno un impatto maggiore sugli operatori del settore.
1) I data center tradizionali scompariranno
I tradizionali data center on premise stanno diminuendo di giorno in giorno. Il motivo? Le leggi di mercato. Per le aziende oggi esistono delle alternative più efficienti ed economicamente convenienti. Gli analisti di Gartner hanno rilevato che oggi circa l’80% dei carichi di lavoro aziendali si esegue on premise e il restante 20% si trova sul cloud o su impianti esternalizzati, mentre entro il 2021 la percentuale dei workload eseguiti localmente scenderà a circa il 20-25%, a tutto vantaggio delle soluzioni cloud e off-premise. Il concetto di data center as a service (DCaaS) ha guadagnato terreno poiché le imprese hanno spostato il proprio focus dall’infrastruttura alle applicazioni. Ma la scelta di cloud, outsourcing, SaaS, PaaS, risorse umane as a service e DCaaS non sono proposte poi così estreme. Gli esperti ritengono che un solo delivery model probabilmente non supporterà tutte le esigenze di un’organizzazione e che gli operatori, probabilmente, dovranno utilizzare diversi modelli per raggiungere diversi obiettivi.
2) I data center saranno interconnessi
La connettività è un elemento caratteristico della moderna tecnologia dei data center, ma la crescita del cloud e di altri servizi off-premise la metterà ancora più al centro dei processi operativi, utilizzando i collegamenti in fibra per la connettività ad alta velocità e di lunga distanza.
Secondo gli esperti, le interconnessioni future fonderanno data center e risorse in modo molto simile alle reti peer-to-peer. Questo metterà le prestazioni e la resilienza della connettività dei provider di cloud e software-as-a-service alla pari con le risorse di calcolo e archiviazione private on-premises, oltre a offrire flessibilità e agilità su scala più vasta.
3) I container cambieranno le applicazioni
I container continuano a essere una delle principali tendenze dell’IT aziendale. Questo perché consentono nuove forme di sviluppo e implementazione delle applicazioni che non sarebbero possibili persino con centri dati virtualizzati.
Mentre questo scenario rappresenta un terreno fertile per gli sviluppatori, ai professionisti IT richiede di implementare e supportare i container, oltre ad affrontare nuov
i problemi di gestione relativi al loro utilizzo, come governance, licenza software e così via. Gli esperti evidenziano che per creare, monitorare, gestire e distruggere i container gli operatori devono garantire un’infrastruttura solida, organizzando e monitorando tutte le risorse utilizzate per farli funzionare.
4) L’IT, se saprà innovarsi, guiderà il business
I leader aziendali comprendono il ruolo svolto dai servizi IT in azienda e la loro importanza per il successo del business, ma gli analisti sottolineano come l’era dell’ IT in-house che dà ordini su applicazioni, servizi e tecnologie utilizzate dalle unità di business sia terminata. La rapida crescita del cloud pubblico, del SaaS e di altri servizi concorrenziali ha posto sulla difensiva i modelli IT tradizionali: non c’è più bisogno di aspettare che l’IT possa valutare, raccomandare o distribuire servizi e carichi di lavoro quando esistono opzioni efficaci che possono essere impegnate più velocemente e con meno problemi nelle line of business.
Gartner fa notare come oltre il 20% della spesa IT aziendale, attualmente, sia fuori dal controllo IT e come ciò rappresenti una sfida per l’IT che deve sapersi innovare e ripensare il suo ruolo di abilitatore di servizi e broker.
5) La stranded capacity dovrà essere identificata e ridotta
Il concetto di stranded capacity non è certo una novità, ma la velocità e l’agilità dai moderni modelli di calcolo rendono i problemi di sprawl molto più pronunciati e potenzialmente costosi. Gli analisti di Gartner hanno riferito che il 22% delle istanze di calcolo oggi sono invisibili, ovvero sono istanze che eseguono e consumano risorse, ma non forniscono alcun valore all’attività. Il 40% dei rack non è adeguatamente approvvigionato e i server eseguono solo il 32%. Tutto questo si traduce in sprechi di risorse, ovvero in costi inutili per l’organizzazione.
6) Internet of Things in emersione
L’internet delle cose è diventato rapidamente uno dei trend principali in ambito IT, grazie alla sua capacità di sfruttare enormi quantità di dati in opportunità mai viste prima sia per le vendite, il controllo e l’analisi dei processi. I dispositivi IoT possono velocizzare i tempi di vendita con funzionalità predefinite, elevata scalabilità, supporto per i fornitori e un ecosistema di fornitori abbastanza completo. Nonostante ciò, gli esperti notano che i dispositivi reali e gli stack di software utilizzati nelle distribuzioni IoT sono ancora in fase di definizione e che il settore soffre ancora della mancanza di uno standard.
7) I dispositivi remoti devono essere gestiti
L’Internet of Things richiede che i team IT gestiscano anche i dispositivi remoti – le cose dell’internet, appunto! – e ciò rappresenta una sfida logistica non da poco: significa occuparsi di installare, configurare, gestire, sostituire o ritirare ogni dispositivo remoto presente nell’ambiente.
8) Micro ed edge computing meritano attenzione
Invece di investire in una larghezza di banda di rete più costosa, molte organizzazioni impiegano risorse di calcolo su piccola scala e risorse di archiviazione più vicine alla posizione del lavoro effettivo: questa strategia è conosciuta come edge computing. Tuttavia, tali sforzi di elaborazione remota o pongono di fronte ai responsabili IT altri tipi di problemi, come la resilienza e la manutenzione. Le aziende devono pertanto considerare con attenzione i requisiti e le vulnerabilità di una piattaforma di calcolo remoto.
9) Guardare avanti verso i nuovi ruoli dell’IT: le 5 figure chiave della governance
Queste tendenze e la mutevole relazione tra business e IT hanno generato nuovi ruoli nel settore.
- Secondo gli esperti, per esempio, l’architetto dell’Internet of Things sarà colui il quale selezionerà e implementerà i componenti di un sistema IoT per garantire una corretta gestione e integrazione con altre infrastrutture e software di data center.
- Il cloud sprawl specialist, invece, monitorerà l’utilizzo delle risorse nel cloud pubblico e privato e applicherà politiche rivolte a ridurre al minimo gli sprechi. Lo strategy architect sarà la figura che esaminerà le infrastrutture esistenti e fornirà indicazioni per ottimizzarle, individuando le tecnologie necessarie per conseguire gli obiettivi aziendali.
- Uno specialista di capacità e risorse, invece, si occuperà di analizzare le risorse per il business con il fine di individuare, ove possibile, alternative a costi più accessibili.
- Gli esperti ritengono che alla figura del broker and provider specialist, invece, verrà demandato il compito di identificare i migliori servizi di business tra quelli offerti dalla gran quantità di potenziali fornitori per guidare l’azienda verso l’impiego di servizi convenienti capaci di integrarsi con altre piattaforme di business.
- Infine, un esperto di performance ed end-to-end si occuperà di application performance management per garantire che i carichi di lavoro operino con la massima efficienza e la soddisfazione degli utenti.