Un team UE lavorerà alla ricerca di condizioni contrattuali più affidabili ed eque per l’utilizzo dei servizi di cloud computing per incrementare la fiducia e agevolare quindi la stipula di accordi tra fornitori e utenti. Si preoccuperà inoltre di definire i fondamentali criteri di tutela della sicurezza e della privacy che non potranno venire meno nel rapporto di fornitura dei nuovi servizi.
Il quadro giuridico a cui lavora la task force andrà inoltre a completare le recenti proposte di riforma in materia di protezione dei dati già presentate in Commissione dal Parlamento europeo con l’obiettivo di facilitare la creazione di un mercato unico in ambito europeo per i servizi cloud e digitali.
Costituita da esperti, fornitori, consumatori, esponenti del mondo accademico e giuristi, la task force lavorerà alla definizione di clausole contrattuali che, per il momento, saranno suggerite su base facoltativa con la prospettiva, in seguito, dopo le necessarie verifiche di diventare obblighi di legge.
Le clausole standard dovrebbero ridurre molte preoccupazioni che ancora oggi tengono lontani consumatori e imprese – soprattutto piccole – dall’acquisto dei servizi cloud.
Il primo incontro del team si terrà nella seconda metà di novembre, le indicazioni saranno probabilmente pubblicate entro la primavera del 2014.
Secondo Viviane Reding, commissario Ue per la Giustizia, la Commissione intende creare le condizioni per lo sviluppo del mercato cloud computing. Secondo le previsioni UE, la tecnologia potrebbe creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e accrescere dell’1% circa all’anno il Pil degli stati membri, almeno fino al 2010.