Il settore assicurativo italiano ha in corso o sta per avviare una profonda trasformazione in cui si renderà necessaria anche un’evoluzione dei sistemi e delle architetture informatiche.
In tale scenario, lo studio presentato da GFT Italia, azienda attiva nella trasformazione digitale del settore finanziario e svolto in collaborazione con NetConsultingCube, rileva che le Compagnie assicurative sono impegnate a trovare nuovi percorsi evolutivi, la maggior parte abilitati dall’IT e dalla trasformazione digitale (nell’indagine sono state coinvolte complessivamente 17 Compagnie italiane, rappresentanti il 63,5% del mercato danni).
In particolare, le assicurazioni stanno gestendo questa delicata fase improntata alla digital innovation con strategie IT anche molte diverse tra loro, sia per ampiezza d’azione sia per tempistica; nell’ultimo biennio, alcune Compagnie hanno dato avvio a un percorso di ripensamento del sistema informativo, diverse hanno avviato interventi sulle applicazioni core e sulle infrastrutture ed architetture sottostanti, e praticamente tutte si sono impegnate a sviluppare i canali digitali.
Le assicurazioni sanno di dover svecchiare il parco applicativo per adeguarlo a un contesto di mercato in forte evoluzione e impattato pesantemente dal digitale. Sono necessari investimenti sia sulle aree non core, sia su quelle core.
Le compagnie che possono vantare un sistema informativo abbastanza adeguato agli obiettivi di business hanno già avviato delle iniziative per rendere la compagnia più agile, facendo partire i primi interventi sulle applicazioni core di back office (90% dei casi), adottando metodologie di sviluppo di tipo DevOps e Agile (80% dei casi) e inserendo nuovi skill (50% dei casi); la metà delle compagnie del campione è intervenuta anche sui sistemi di front-end, a vantaggio dell’attività di ingaggio dei clienti, e sulla revisione dell’architettura.
“Abbiamo deciso di fare questa indagine – ha dichiarato Umberto Zanchi, Insurance Executive Director di GFT Italia – per ascoltare dalle compagnie qual è il valore che attribuiscono al cloud, e la loro reazione rispetto a modelli Software-as-a-Service per i sistemi core, visto che stiamo portando al mercato una proposta SaaS di un nostro Partner. Siamo rimasti positivamente colpiti dal superamento di alcune tradizionali diffidenze: non ragioniamo -ancora- cloud first, ma riscontriamo concreto interesse e propensione a muoversi in questa direzione”.
Cloud, IaaS vs SaaS
Sebbene la presenza del cloud sia abbastanza elevata all’interno delle Compagnie, la maggior parte di quelle che hanno partecipato alla ricerca ricorre però a soluzioni IaaS (82,4%), con alcune che hanno già portato su una piattaforma IaaS di tipo private l’intero sistema informativo, mentre il 70,6% circa delle assicurazioni si avvale di servizi SaaS per le applicazioni non core, ma nessuna compagnia, al contrario, lo utilizza oggi per le applicazioni core.
L’adozione del cloud per le applicazioni core attualmente risulta legata principalmente all’adozione di servizi IaaS, adottati dal 10,5% degli intervistati. La maggior parte degli intervistati ritiene però che l’adozione del cloud per i sistemi core sia possibile: il 36,8% la ritiene una soluzione attuabile concretamente già oggi, mentre per il 31,6% sarà valutabile nel medio periodo.
Quali preoccupazioni in merito al cloud?
Sebbene le compagnie apprezzino molto i vantaggi che potrebbero essere apportati dal cloud in termini di upgrade automatico delle nuove release, di time to market nel lancio di nuovi prodotti e in termini di scalabilità, è altrettanto vero sono cresciute le preoccupazioni relative a diversi elementi che vengono percepiti come un freno alla sua adozione.
Tra i motivi principali i cambiamenti nel modello operativo, cosa non semplice da mettere in atto secondo il 47,4% del campione, così come non è irrilevante la mancanza di skill e competenze (52,6%). Rispetto al passato diminuisce il timore per la sicurezza dei dati e dei sistemi, aspetto essenziale per il 42% delle Compagnie: si tratta di una percentuale significativa, ma inferiore a quella che si sarebbe registrata qualche anno fa. L’adozione di SLA stringenti e la scelta di un cloud Provider in linea con le proprie policy è considerata una modalità adeguata a tutelare i propri dati.
Esistono inoltre diversi timori circa la possibilità di applicare un buon livello di personalizzazione al servizio SaaS: gli interventi di personalizzazione sono considerati indispensabili dai CIO, soprattutto quando si parla di sistemi front-end, che rappresentano il biglietto da visita della compagnia.
Costi e benefici del cloud
Dalla survey emerge una mancanza di conoscenza dei reali impatti del cloud sul business e quindi dei benefici che potrebbero derivarne. Le direzioni business delle aziende assicurative sembrano considerare il cloud come un tema di carattere prettamente tecnologico, più che strategico. Evidenza dimostrata anche dalla scarsa partecipazione all’indagine da parte delle figure di business.
La scarsa personalizzazione realizzabile con il SaaS, considerata uno dei principali freni all’adozione, sembra essere un timore derivante principalmente dalla mancanza di conoscenza da parte dei manager delle direzioni di core business dei reali vantaggi e delle caratteristiche delle applicazioni SaaS.
“Se i vantaggi tecnologici del cloud – ha aggiunto Maximiliano Barberi, Insurance Client Unit Director di GFT Italia – venissero tradotti in benefici per la compagnia le figure di business sarebbero probabilmente più disposte a bilanciare i pro e i contro del SaaS, compensando la rinuncia ad una customizzazione spinta delle applicazioni per una maggiore agilità, flessibilità e velocità di azione sul mercato. L’esperienza di implementazione maturata da GFT in ambito cloud ci permette di rispondere a tutte le esigenze del settore Insurance sia che si tratti di microservizi, machine learning o AI”.
Il mercato del cloud in Italia, confronto tra settori
Nel 2019 il mercato del Cloud Computing, comprensivo della spesa per la realizzazione di architetture di tipo Private, ha raggiunto in Italia un valore di 3.280 milioni di euro e nel giro di due anni è previsto raggiungere un valore pari a circa 4,7 miliardi di euro (secondo i dati della CIO Survey 2019 condotta da NetConsultingcube sulle prime 100 aziende italiane). Il processo di adozione del cloud si dimostra più veloce nelle realtà in cui è maggiore il coinvolgimento del top management, capace di valorizzare il cloud in termini di business. È altrettanto vero che, una volta introdotto il cloud, tutte le aziende, grandi o piccole che siano, sanno riconoscerne il valore, tanto da adottarlo per applicazioni non core, ma anche applicazioni core.
Gli ambiti applicativi per i quali si adottano soluzioni in SaaS sono eterogenei: accanto ad ambiti ormai consolidati (CRM e Office automation), cresce l’adozione sia per gli Analytics (39% delle aziende del panel) che per Big Data (29,2%).
In particolare, a differenza di quanto rilevato nell’analisi sul settore assicurativo, negli altri settori (Telco, Energy e Utilities quelli più avanzati) quasi il 28% delle aziende utilizza il SaaS come ambiente prevalente per applicativi core.
“Questo ultimo dato – ha concluso Rossella Macinante, Practice Leader di NetConsulting cube – dimostra come i settori delle Telecomunicazioni, Energy e Utilities, insieme ai grandi gruppi del settore Industria, comincino ad utilizzare il cloud SaaS anche per applicazioni core. In queste aziende, il cloud è spesso parte dei piani strategici di evoluzione, con forte commitment da parte del top management”.