Il cloud computing come risposta alla crisi per le aziende italiane che vogliono fare leva sull’innovazione tecnologica con budget risicati. Una dimostrazione di questo fenomeno è l’accettazione che questo modello sta avendo anche nel nostro Paese, a partire, ovviamente, dalle imprese che già utilizzavano servizi gestiti come il web hosting, la web mail o il software-as-a-service per il Crm. E che oggi sono pronte anche ad abbracciare le forme più evolute di cloud computing che diversi provider stanno rendendo disponibili, attraverso lo sfruttamento di tecnologie di virtualizzazione e di hosting automation.
“Per noi offrire il cloud computing non è un punto di partenza ma di arrivo”, spiega così Luigi Corbacella, presidente di HostingSolutions.it, azienda nata negli anni ’80 come software house a Firenze ed evolutasi, negli anni successivi, come un fornitore di servizi di hosting. “Offriamo servizi di tipo Isp, di gestione domini, di posta elettronica, di hosting virtuali e dedicati da oltre dodici anni”, aggiunge. Il lancio di una piattaforma vera e propria di cloud computing, quindi, è il passo finale di un processo di maturazione attuato nel tempo insieme ai propri clienti. “I primi clienti ad adottare i nostri nuovi servizi – continua Corbacella – sono aziende già abituate ad esternalizzare le loro risorse”. Per loro cambia poco, insomma, da un punto di vista concettuale, abbracciare il cloud computing nelle forme più avanzate e in particolare in quella di infrastructure-as-a-service.
“Il cloud targato HostingSolutions.it è all’insegna della massima flessibilità in termini di implementazione e di pagamento, unita a sicurezza e affidabilità”, osserva Corbacella. La piattaforma tecnologica prescelta è OpenStack, un software open source adottato da diversi grandi provider internazionali. Da un punto di vista hardware, la scelta è caduta su prodotti Dell, mentre l’hypervisor è ancora un open source: Kvm. Il data center di Firenze è ridondato con un altro a Roma. “I clienti – spiega Corbacella – possono installare un’istanza server nel giro di mezzo minuto. Le tariffe sono calcolate in base ai secondi di utilizzo delle risorse. L’utente acquista un credito, che può essere anche minimo, dal quale vengono scalati i consumi senza arrotondamenti di ore”. L’offerta si rivela ideale, quindi, per le start-up, che non sanno esattamente come evolveranno nel tempo le esigenze It e non devono sobbarcarsi ingenti investimenti iniziali in hardware. Oppure per le web agency, che possono acquistare o dismettere le risorse in base alle necessità variabili dei loro clienti. Ma in generale si adatta ai bisogni di tutte le imprese, piccole e grandi, sempre più alla ricerca di modalità per gestire in modo ottimale budget che crescono o diminuiscono in modo repentino.
“Le aziende – conclude Corbacella – possono decidere di mantenere in casa lo storage e utilizzare il cloud solo per le virtual machine. Quando queste sono attivate, noi garantiamo 20 Gb di memoria volatile per macchina, su cui sono caricati il sistema operativo e i dati processati. Una volta spenta la virtual machine la memoria viene cancellata. In opzione, gli utenti possono acquistare dello spazio storage sul quale vengono archiviati anche i dati (e viene fornito a un prezzo interessante). Le risorse per le virtual machine tornano ad essere addebitate solo nel momento in cui vengono avviate, mentre lo storage on cloud si connette ad esse come se fosse, metaforicamente parlando, una chiavetta Usb”. Flessibilità, sicurezza, economicità, quindi, e anche semplicità.