Denominata Dynamic Data Center (Ddc), la nuova proposta IaaS di TelecityGroup (headquarter a Londra, presenza in 11 Paesi europei, 650 dipendenti, fatturato 2014 di oltre 472 milioni di euro) è ora attiva nei tre data center italiani ubicati a Milano e si sviluppa a partire da due punti fermi: la certezza delle infrastrutture e la garanzia della sovranità dei dati. Due plus che che, come dichiara Luca Beltramino, Managing Director di TelecityGroup Italia, rappresentano il differenziale competitivo della società inglese carrier-neutral rispetto al panorama cloud dominato dai big player americani, assumendo rilevanza strategica per i clienti laddove sicurezza, compliance e business continuity rientrano ancora tra le principali barriere all’adozione della nuvola.
TelecityGroup ha costruito il proprio core-business su servizi di data center, arricchiti da: gestione e monitoraggio server, gestione delle macchine dei clienti attraverso personale dedicato, backup e recovery, servizi di connettività e sicurezza Internet, servizi privati ethernet.
“L’offerta cloud – spiega Beltramino – è stata attivata due anni fa, ma abbiamo previsto che già nel 2015 andrà a coprire il 25% delle vendite sui nuovi clienti. C’è molta richiesta di soluzioni sulla nuvola: si sta passando anche in Italia dalla fase hype alla concretizzazione degli acquisti. Per le Pmi nazionali si tratta di un’opportunità interessante innanzitutto per risolvere il problema dell’obsolescenza dei sistemi informativi”.
Ma in cosa si sostanzia il Dynamic Data Center? L’offerta fornisce potenza di calcolo, spazio storage e risorse di networking dall’interno dei datacenter interconnessi di TelecityGroup insieme con load balancer e firewall virtualizzati privati. Il cliente avrà a disposizione un portale per gestire le virtual machine, controllare e ridimensionare le risorse, monitorare le tendenze relative ai consumi di Cpu, memoria, dischi e rete. Inoltre, potrà scegliere tra tre diverse opzioni di deployment: la prima prevede un’infrastruttura totalmente virtualizzata, “in particolare – fa notare Beltramino – l’offerta si rivolge alle start-up e aziende di recente formazione, senza vincoli di legacy”; la seconda presuppone un mix di risorse fisiche e virtuali, “le soluzioni ibride andranno per la maggiore”; infine, la terza permette di espandere l’infrastruttura in colocation di un cliente mediante le macchine virtuali del Ddc, il collegamento avviene attraverso un cross-connect Layer 2 trasparente da un data center TelecityGroup locale o remoto. “Il valore del Dynamic Data Center – sottolinea Beltramino – deriva dalla solidità delle nostre infrastrutture, costruite con tecnologie avanzate [piattaforma di virtualizzazione VMware vSphere, server Hp, storage array Emc e un’infrastruttura di rete commutata 10GbE a bassa latenza, ndr]. I nostri datacenter sono certificati Iso 14001 (gestione ambientale), Iso 27001 (Information Security), Iso 9001 (Gestione Qualità), Oshas 18001 (Health and Safety), mentre è in corso di certificazione la Iso 50001 (Energy Management). Inoltre, con noi il cliente ha la garanzia di sapere sempre dove stanno i suoi dati: all’interno dei data center di TelecityGroup in Italia”. Attualmente TelecityGroup ha 39 data center in dodici città del Vecchio Continente, ma, grazie al recente accordo per una fusione all-share con Interxion, provider europeo di servizi di colocation, arriverà a raddoppiare il numero di datacenter (78), ampliando la presenza anche in nuovi paesi, come Belgio, Spagna e Danimarca. “Così – conclude Beltramino – supereremo il 30% di market share tra i provider di datacenter in Ue, confermando la leadership [l’azienda è classificata provider di datacenter numero uno in Europa in base al fatturato da Ims Research, ndr]”. Ma le novità non sono finite: nell’area milanese, si sta già valutando l’ubicazione per un quarto datacenter, che verrà ultimato nel 2017.