Comune di Imola

Il Cloud Computing nel Comune di Imola

Addio a licenze software e server. Le 600 caselle email dei dipendenti passano da gennaio sulla nuvola. Si prevedono risparmi superiori a 60mila euro l’anno. E si pensa già a nuovi servizi di collaboration e georeferenziazione.

Pubblicato il 16 Gen 2012

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E’ cominciata il primo gennaio la migrazione al Cloud dei
servizi di posta elettronica del Comune di Imola.

L’ente ha infatti deciso di passare a Google Apps,
"per contenere i costi e migliorare l’attuale
funzionamento del Comune, sia al nostro interno con una
migliore collaborazione, sia all’esterno in termini di
comunicazione
", spiega Andrea Bondi, assessore
all’eGovernment.

La migrazione sta riguardando 600 caselle email dei dipendenti
(per complessivi 9mila messaggi scambiati ogni giorno) e 420
postazioni. Il tempo previsto per la migrazione è di 4 mesi.

Secondo quanto comunicato, la migrazione a Google Apps
consentirà risparmi pari a 62mila euro. Oggi, fra licenze
software, aggiornamenti, manutenzione e consumi energetici, il
sistema informativo costa al comune 93mila euro l’anno
(le licenze software pesano da sole per l’80% dei costi).

A regime, grazie al Cloud, il Comune di Imola spenderà meno di
32mila euro l’anno.

Fra i vantaggi, oltre al risparmio sui costi, Bondi cita anche
i benefici in termini di nuovi servizi. I dipendenti comunali
che si occupavano della manutenzione andranno ora a sviluppare
inediti servizi sia per uso interno che esterno.

Per aumentare l’efficienza interna si pensa già a un
sistema di collaboration basata su documenti e agenda
condivise, oltre che di intranet e repository comuni.

Si ragiona anche su nuovi servizi ai cittadini, come la
georeferenziazione per raccogliere le segnalazioni degli
imolesi o nuovi siti comunicativi autogestiti all’interno
del portale del Comune.

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