I benefici derivanti dall’adozione del cloud sarebbero concreti e non determionanti i problemi comunemente più temuti quando si avvia la migrazione verso questa differente modalità d’erogazione dell’IT. Questo si ricava da una indagine di Luth Research e Vanson Bourne pubblicata da CA Technologies realizzata su aziende che già usano servizi cloud.
Riduzioni di costo, ritorno economico e prestazioni sono i vantaggi che la quasi totalità degli intervistati ha segnalato. Tanto più è lungo il tempo trascorso dall’implementazione del cloud tanto più le aspettative iniziali sono state superate: aspetto che ha riguardato il 71% dei rispondenti che usa il cloud da 4 o più anni.
Circa il 50% degli intervistati ha già spostato applicazioni mission-critical nel cloud. Per ben il 98% il cloud ha rispettato o superato le aspettative nell’ambito “critico” della security.
Senza alcuna sorpresa, il report rivela come la modalità “software as a service” (SaaS) sia oggi la forma più diffusa di cloud, usata al 68% in EMEA e al 94% negli USA. Andando più nel dettaglio, si scopre come nella regione EMEA, il platform as a service (PaaS) sia usato con più frequenza rispetto all’infrastructure as a service (IaaS), condizione che si rovescia negli USA.
Nel report compaiono in misura minore anche alcuni problemi. Per circa il 10% degli utenti, l’implementazione ha richiesto tempi più lunghi del previsto. Per il 5% e il 6% circa di chi ha implementato rispettivamente piattaforme SaaS e IaaS, l’adozione non è stata determinante o non ha portato a incrementare i fatturati dell’azienda.