0A un certo punto del loro percorso nella trasformazione digitale tutte le aziende si trovano di fronte a un dilemma: rimanere fedeli alle proprie applicazioni e sistemi legacy oppure accelerare nel proprio percorso di innovazione, con cambiamenti più profondi ma anche opportunità più grandi in chiave futura. Si tratta spesso di una scelta difficile, perché sui sistemi legacy viaggiano informazioni critiche, e perché si tratta di ambiti in cui magari si è investito molto nel corso degli anni e che si fatica a considerare davvero obsoleti. C’è però da evidenziare, giusto per fare un esempio, che se il passaggio al cloud poteva essere considerato con diffidenza soltanto fino a pochi anni fa, oggi è invece possibile realizzare caso per caso un confronto tra i costi e i benefici dell’innovazione, che al di là delle temute difficoltà tecniche o di implementazione dei nuovi sistemi chiarisce in maniera definitiva che i rischi di mantenere in piedi sistemi e applicazioni aziendali obsolescenti sono molto più alti dei supposti benefici. E che – dall’altro lato della medaglia – i vantaggi dell’innovazione sono opportunità da cogliere per il presente e il futuro, e sopravanzano di gran lunga i costi della transizione.
La ricerca di MIT Technology Review Insights
Proprio al tema dei costi e dei rischi per le organizzazioni che scelgono di rimanere fedeli ai propri sistemi e alle proprie applicazione legacy, contrapposto ai benefici per le organizzazioni che adottano una strategia digitale supportata da una piattaforma cloud moderna, è dedicato lo studio realizzato nel 2019 dal MIT Technology Review Insights, Don’t get left behind: The business risk and cost of technology obsolescence. Dalla ricerca emerge che gli effetti più importanti di questa scelta possono declinarsi in tre ambiti: l’obsolescenza del business, l’obsolescenza tecnologica e la perdita di quote di mercato.
La prima evidenza del lavoro dei ricercatori è così la crescita evidente dello svantaggio competitivo di chi non vuole separarsi dai propri sistemi legacy, a causa della maggiore efficienza e dinamicità di chi ha abbracciato la digital transformation e utilizza le tecnologie abilitate dal cloud, come il machine learning, l’intelligenza artificiale, il cognitive computing, l’internet of things e la blockchain solo per fare alcuni esempi.
Costi e opportunità a confronto
Il punto di partenza per valutare la questione nel modo migliore, secondo gli analisti di MIT Technology Review Insights, è un concetto chiave: nel considerare i rischi, i costi e i benefici del passaggio ai servizi cloud non ci si può fermare a una mera valutazione della riduzione dei costi dell’IT.
Bisogna piuttosto aggiungere a questa analisi anche come l’utilizzo del cloud può contribuire all’accelerazione della trasformazione del business grazie all’introduzione di quelle tecnologie emergenti che proprio nel cloud possono trovare la loro massima efficienza di funzionamento. A fianco di questo c’è anche – ed è sempre più evidente – il fatto che i sistemi legacy rischiano un’obsolescenza sempre più rapida soprattutto in un momento come quello attuale in cui la competitività risulta sempre più accelerata dalla spinta tecnologica: una dinamica che impone alle aziende di essere sempre pronte ad abbracciare le innovazioni man mano che emergono, in un contesto in cui la variabile tempo può essere determinante per il successo.
“A seconda della loro situazione – sottolineano le conclusioni della ricerca – le imprese di qualunque campo che rimangono legate ai sistemi legacy non cloud potrebbero vedere i propri margini comprimersi rapidamente o la propria crescita rallentare. Alcuni potrebbero decidere di continuare a investire sui sistemi legacy per renderli almeno in parte al livello delle prestazioni offerte dal cloud, ma appare evidente che la priorità dovrebbe essere invece data agli investimenti sul cloud, dal momento che questo genere di servizi ha un impatto sul fatturato, sulle quote di mercato, sui profitti e su una chiara possibilità di stimare i risultati.
Dai costi IT al futuro del business
Una delle principali evidenze dello studio è quindi che l’argomento chiave quando si considera il passaggio al cloud non sono più i costi dell’IT, quanto piuttosto il futuro del business: la decisione infatti riguarda la possibilità di creare valore e di crescere su un mercato in cui senza abbracciare il cloud non si potrebbe rimanere al passo con gli altri player più innovativi e offrire i prodotti e i servizi che gli utenti chiedono. “Quando un’azienda inizia a considerare nel complesso il costo dell’obsolescenza tecnologica, l’impatto dei servizi cloud sulla crescita e l’urgenza degli investimenti per realizzarli diventa subito chiara” spiega la ricerca.
A rafforzare questo scenario ci sono i risultati di una recente ricerca realizzata dal McKinsey Global Institute, secondo cui il 60% delle opportunità di miglioramento della produttività nel prossimo decennio dipenderanno dal digitale, dove digitale vuol dire essenzialmente cloud, con l’Europa e gli Stati Uniti che sono attualmente fermi al 20% del loro “potenziale digitale”. A risultati simili è giusto anche uno studio di IDC, secondo cui nel giro di un paio d’anni più del 40% dei servizi cloud dedicati al mondo manifatturiero e dell’oil&gas utilizzeranno dati provenienti dai loro asset operativi, mentre secondo Gartner la spesa delle imprese sul cloud raddoppierà nei cinque anni che si concluderanno nel 2021.
L’importanza di AI e machine learning
Il ragionamento da cui parte la decisione di prendere in considerazione il passaggio al cloud inizia da una valutazione semplice, quella che si fa ogni volta che si sceglie un nuovo software: quali sono i vantaggi dell’adottarlo e quali sono le controindicazioni del continuare a utilizzare un prodotto che sarà sempre più datato con il passare del tempo. A questo però si aggiunge un altro piano: quello di poter contare su nuove possibilità illimitate in termini di best practice e tecnologie, grazie ad esempio all’introduzione nei processi dell’intelligenza artificiale e del machine learning, sopratutto nel momento in cui i concorrenti sul mercato si stanno indirizzando verso questa logica.
Il risultato si traduce velocemente in un crescente aumento di produttività, in una riduzione dei costi e su più ampi margini di guadagno. Normalmente posticipare questa decisione rappresenta già di per sé un costo, soprattutto se non si mette in campo una strategia che coinvolga tutte le operations aziendali. Proprio il costo dell’obsolescenza dei sistemi legacy può essere una buona base di partenza per scegliere il momento giusto di sposare l’innovazione.
Secondo un recente studio dell’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica le aziende “di frontiera” dei comparti più produttivi sono fino a cinque volte più performanti sul mercato delle loro pari meno innovative, proprio grazie ai continui investimenti in tecnologie per l’automazione dei processi e per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
A dieci anni di distanza dall’arrivo del cloud inoltre chi ha investito poco o nulla in questo genere di innovazione è oggi in una situazione di rischio maggiore di quanto non accadesse in passato, dal momento che le strategie per migliorare le performance dei sistemi esistenti, con aggiornamenti o nuove funzionalità, si stanno dimostrando sempre più inadeguate per rimanere al passo con i concorrenti che sono passati al cloud.
Gli svantaggi di non adottare il cloud
Il rischio più grande per chi non utilizza applicazioni e infrastrutture in cloud è quello di una rapida obsolescenza dei sistemi informativi e del business, con una rapida crescita dei costi e un più basso margine di guadagno. Chi decide di rimandare gli investimenti che non producono risparmi immediati si troverà velocemente nella difficoltà di non poter accedere, con minimi sforzi, alle tecnologie di intelligenza artificiale, machine learning, internet of things, blockchain e altre possibilità che stanno diventando sempre più essenziali per rimanere competitivi.
Ciò di cui le aziende potrebbero aver bisogno per comprendere appieno i vantaggi del cloud è un framework che mostri loro con chiarezza, secondo la ricerca, il legame che esiste tra i servizi cloud e la produttività, tra le spese in tecnologie e l’adozione di best practice che possano ridurre le distanze rispetto ai leader del settore.
I vantaggi del cloud per Finance ed Operations
L’innovazione ha innescato una serie di cambiamenti importanti all’interno delle aziende: il mondo dell’IT non è più relegato sulla manutenzione e il funzionamento dei sistemi, ma ha ormai il compito di partecipare alle iniziative strategiche. I manager dal canto loro hanno sempre più bisogno di informazioni finanziarie in tempo reale per tenere il passo con la concorrenza, e i consumatori sono sempre meno disposti ad attendere giorni prima di ricevere i prodotti che hanno richiesto.
Sono tre cambiamenti fondamentali che impattano sui tre pilastri che fino a oggi hanno tenuto insieme il business:
- l’enterprise resource planning,
- l’enterprise performance management
- la gestione della supply chain.
Per affrontate queste sfide le organizzazioni hanno bisogno di sposare tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, le chatbot, la realtà aumentata: tutti fattori che hanno cambiato il modo in cui i consumatori si avvicinano ai prodotti e interagiscono con chi li produce o li mette sul mercato.
Per capire come queste applicazioni stiano maturando rapidamente nel campo del finance e delle operations Oracle ha realizzato uno studio, Emerging technologies: the competitive edge for finance and operations – How market leaders are outpacing change with cloud-driven innovation. I risultati principali del report possono essere riassunti in pochi punti fondamentali, a partire dal fatto che le tecnologie emergenti hanno ormai raggiunto il punto di non ritorno nell’espressione del proprio potenziale: più vengono utilizzate e più danno risultati. Tanto nel raggiungimento degli obiettivi quanto nel miglioramento delle performance in aree come l’accuratezza dei report finanziari o le capacità di programmazione, fino ai risultati della supply chain in termini di tempi e percentuale degli ordini evasi pienamente e in tempo.
I risultati in cifre
Tra i risultati migliori che le aziende riescono a ottenere grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie Oracle ne sottolinea alcuni, a partire dal fatto che le organizzazioni che le utilizzano crescono il 58% più velocemente rispetto ai concorrenti che non si sono ancora attrezzati. La crescita degli utili netti di chi è coinvolto nella digital transformation, inoltre, è dell’80% più veloce rispetto alla concorrenza, e per il 91% del campione il Software as a Service è un abilitatore tecnologico fondamentale. L’84% del campione, inoltre, utilizza almeno una nuova tecnologia nelle proprie attività di produzione, e in questi casi i benefici ottenuti stanno ampiamente superando le aspettative. Infine, gli innovatori sono tra le due e le tre volte più disposte ad acquistare soluzioni già pronte piuttosto che a svilupparne di proprie in campo tecnologico.
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